Ai Weiwei, il famoso artista cinese, la cui fama è direttamente collegata alla sua opera d’ attivista, alla sua battaglia per la libertà di parola e ai diritti umani nel suo paese, ha di recente visitato la Grecia. Dopo che il governo cinese gli ha restituito il passaporto (da luglio scorso) e che lui può viaggiare, si è trovato a Lesvos, l’isola greca che è diventata conosciuta a causa dell’ arrivo di un grande numero di profughi alle sue coste. Ai Weiwei ha dichiarato che avrebbe voluto organizzare un ‘workshop’ sull’isola per la costruzione di un monumento dedicato ai vittimi della crisi profughi, una sua offerta affinchè l’opinione pubblica del mondo sia sensibilizzata.

Lui ha preso di fotografie con profughi appena arrivati a Lesvos, fotografie di barche che stanno per arrivare, fotografie con coperte isotermiche e salvagente lasciate sulle spiaggie di Lesvos. Tutte quelle fotografie fanno ricordare la registrazione che lui aveva fatto in Cina, quando in 2008 un terremoto accaduto alla provincia di Sichuan, aveva lasciato 70.000 vittime, fra loro anche 5.212 bambini : un numero che gli enti ufficiali non volevano rivelare al pubblico. Ai Weiwei l’ha scoperto, un atto che ha finito con un blocco del suo conto twitter e l’introduzione di camere nel suo studio.

Le caratteristiche del opera di Ai Weiwei ma anche la sua personalità e la sua storia personale (il suo padre era un poeta conosciuto, perseguitato dallo stato) hanno dato in ogni suo passo artistico e attività una promozione a priori e un’accettazione del valore della sua opera.

Speriamo che questa nuova iniziativa associata ai profughi sia realizzata e riconosciuta e che abbia un risultato positivo per tutta questa gente che viene in Europa per cambiare vita!

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