La Grecia è stata ormai inserita nella mappa globale dei paesi che offrono incentivi finanziari e ora sta attirando anche l’interesse dei più importanti produttori di contenuti audiovisivi. Non ci vorrà molto per vedere nel Paese la realizzazione di grandi produzioni audiovisive se risolviamo rapidamente i problemi burocratici” ha sottolineato il Sottosegretario per la Politica Digitale, le Telecomunicazioni e i Media, Lefteris Kretsos, parlando alla giornalista Katerina Akrivopoulou per il quotidiano greco «Νέα Σελίδα»/ Nea Selida (1 settembre 2018).
Oggi vi presentiamo i punti principali di questa intervista, in merito alla politica del Governo per attrarre investimenti esteri e incentivare lo sviluppo del settore della produzione audiovisiva nel Paese.
Il settore audiovisuale è il punto focale del Suo impegno. Durante l’ultimo anno, Lei ha regolarmente scritto –in qualità di accademico oppure di politico- su questo tema, sostenendo che è un settore molto promettente con molteplici vantaggi per la Grecia.
Potrei parlare tanto dell’industria audiovisiva, senza mai fermarmi. Si tratta di un settore di attività economica in rapida crescita che incorpora nuove tecnologie e si espande continuamente in tutto il mondo con un volume di affari astronomico, aprendo nuovi campi alla creazione artistica. È l’industria con il valore aggiunto più elevato e un effetto moltiplicatore che riguarda più di 150 categorie professionali; inoltre, è un settore con tassi di partecipazione molto alti tra i giovani e le donne.
 
Gli sviluppi tecnologici e l’ambiente istituzionale in che modo influenzano l’industria audiovisiva?
Internet è diventato ormai il principale veicolo e mezzo di trasmissione di contenuti audiovisivi e, vista la sua portata globale, sta richiedendo contenuti sempre più di qualità nell’ambito della concorrenza. Come è noto, a livello dell’Unione europea una parte del contenuto audiovisivo che viene proiettato nel territorio europeo deve obbligatoriamente essere di produzione europea; a prescindere dal modo di trasmissione nel cinema, alla televisione o sul web. Il nostro Paese, mediante il Segretariato Generale per i Media e la Comunicazione, ha lavorato con grande impegno per raggiungere questo regolamento e adesso siamo pronti a raccogliere i frutti del nostro intenso lavoro. Pertanto, l’Europa è passata dall’essere un consumatore di contenuti audiovisivi prodotti nei grandi studi americani ad essere un produttore e un polo di attrazione per gli investimenti.
E questo ci porta alla domanda: se possiamo e dobbiamo produrre e attrarre produzioni straniere nel nostro Paese. Naturalmente tutti conoscono la risposta giusta e ora è il momento di trasformarla in azioni; cioè, far viaggiare il paesaggio greco e la storia del Paese su ogni piattaforma disponibile; esportare una fiction greca di qualità e portare investimenti dall’estero, utilizzando il personale qualificato e sfruttandone il talento. In questo campo, la Grecia gode di un vantaggio competitivo, ma per molto tempo mancavano gli incentivi alla produzione e il quadro normativo per ridurre la burocrazia.
 
E adesso, tutto è ormai pronto? La Grecia è in grado di ospitare grandi produzioni? Quanto è successo al sito archeologico di Sounion qualche mese fa, quando la BBC ha trovato porte chiuse, non è un incidente che scredita il Paese?
Questo è stato un momento sfortunato ma alla fine è andato tutto bene e dobbiamo essere molto orgogliosi una volta che la serie della BBC verrà diffusa in decine di paesi, evidenziando al tempo stesso la bellezza naturale e la cultura del Paese.
Attendiamo certamente una cooperazione più effettiva con il Ministero della Cultura, che è responsabile per il rilascio di permessi di filmare nei siti archeologici. Sono sicuro che la nostra collaborazione sarà produttiva.
La Grecia è stata ormai inserita nella mappa globale dei paesi che offrono incentivi finanziari e ora sta attirando anche l’interesse dei più importanti produttori di contenuti audiovisivi. Non ci vorrà molto per vedere nel Paese la realizzazione di grandi produzioni audiovisive se risolviamo rapidamente i problemi burocratici. Non c’è spazio per la compiacenza.
 
Sulla legge per fornire incentivi e favorire l’industria audiovisiva nel Paese:
 
Ormai, proprio come in tutto il mondo, un investimento fatto nel nostro paese da una società di produzione nazionale – o da una società straniera in cooperazione con una società nazionale – può reclamare il ritorno del 25% del suo investimento. Occorre notare che in Europa questo incentivo si applica nella maggior parte dei paesi, con rendimenti compresi tra il 20% e il 45% dei costi ammissibili. Quindi, procederemo presto all’ aumento del tasso di sussidio dal 25% al 35%.
 
Finora, sono state presentate quindici candidature per produzioni audiovisive, sei delle quali sono già state approvate e nove sono in fase di valutazione finale.
 
L’industria audiovisiva e tutte le parti coinvolte saranno un fattore chiave per la crescita della Grecia nell’era post memorandum.
 
 
[Traduzione in italiano: A.K.]

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