Il primo ministro greco, Alexis Tsipras, è arrivato sabato 26 settembre a New York per partecipare all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Si tratta della prima visita di Tsipras negli Usa da quando ha assunto nuovamente l’incarico di premer il 21 settembre. 
 
Durante il suo soggiorno negli Stati Uniti, Alexis Tsipras ha avuto una serie di incontri bilaterali con il segretario di Stato Americano, i primi ministri della Turchia e dell’Albania e i presidenti di Cipro, dell’Egitto, dell”Autorità Nazionale Palestinese, del PCC, del Brasile e dell’Ecuador. Nel programma del primo ministro greco figurano anche incontri con il segretario generale Onu e il sindaco di New York, oltre che con leader religiosi. Inoltre, Alexis Tsipras ha partecipato ad una conversazione con l’ex Presidente degli Stati Uniti Bill Clinton, organizzata dall’omonima Fondazione di New York. 
 
In cima all’agenda del primo ministro greco ci sono ovviamente debito, migrazione e rifugiati e questioni nazionali. 
 

 

Nel suo intervento di domenica 27 settembre al vertice sullo sviluppo delle Nazioni Unite, Alexis Tsipras ha parlato della necessità di una ristrutturazione del debito. “Non possiamo parlare in modo efficace dell’aiuto ai paesi in via di sviluppo o dei crediti ai paesi sviluppati, senza affrontare la questione del debito come una sfida internazionale al cuore del nostro sistema finanziario globale. In tutte queste sedi, compresa questa, dobbiamo parlare di come la ristrutturazione del debito o il suo rimodellamento può essere collegato allo sviluppo. L’esperienza storica mostra che la ristrutturazione del debito è necessaria allo sviluppo, anche nei paesi sviluppati, come è successo per la Germania il 1953”, ha sottolineato il primo ministro greco. 
 
Infine, tardi ieri sera, il primo ministro greco è intervenuto sul tema dei flussi migratori alla riunione di alto livello del’ Onu sulla cooperazione in materia di migrazione e rifugiati. Alexis Tsipras ha osservato che “la Grecia è nel mezzo di tre crisi sovrapposte: la crisi finanziaria, la crisi dei rifugiati e la crisi della sicurezza a causa dell’instabilità nella regione”, aggiungendo che “il nostro modo di affrontare crisi come quelle … costituirà la misura del nostro successo”. “Se riusciremo a restaurare la sicurezza”, “creare un nuovo modello orientato allo sviluppo” e “gestire la realtà dei rifugiati e dei flussi migratori in modo umano ed efficace, allora saremmo riusciti”, ha concluso Alexis Tsipras.