Il Primo Ministro, Alexis Tsipras, ha annunciato ieri che l’ex Repubblica jugoslava di Macedonia (FYROM) ha accettato di essere chiamata “Severna Makedonija” (“Repubblica della Macedonia del Nord”) -un nome applicabile “erga omnes”, cioé nei confonti di tutti- come parte di un accordo per risolvere la disputa sulla questione del nome tra i due paesi.
Abbiamo raggiunto “un accordo buono che copre tutte le precondizioni fissate dalla parte greca” ha affermato il Primo Ministro nel corso del suo incontro con il Presidente della Repubblica Ellenica, Prokopis Pavlopoulos.
Una volta firmato dai Ministri degli Esteri di entrambi i paesi, l’accordo dovrebbe poi essere ratificato dal Parlamento della FYROM, ha inoltre precisato il Premier greco nella sua dichiarazione televisiva di ieri. “Sono profondamente convinto che questo accordo è una vittoria diplomatica e anche una grande opportunità storica”, ha aggiunto Alexis Tsipras sottolineando che se la FYROM non apporta le modifiche necessarie alla sua Costituzione, come previsto nell’accordo, ciò automaticamente annullerà l’invito ad aderire alla NATO e l’avvio dei colloqui di integrazione nell’Unione Europea.
L’inviato speciale dell’ONU, Matthew Nimetz, ha accolto favorevolmente l’accordo raggiunto e ha definito la decisione presa come “una soluzione reciprocamente vantaggiosa per i due paesi e per l’intera regione”.
L’Alto Rappresentante dell’UE per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza e Vicepresidente della Commissione, Federica Mogherini, e il Commissario Europeo all’Allargamento, Johannes Hahn, hanno detto in una nota comune che l’accordo trovato “contribuisce alla trasformazione dell’intera regione dell’Europa sudorientale”.
Il Segretario Generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha parlato di un “accordo storico” che una volta finalizzato “rimetterà Skopje sul suo cammino verso l’adesione alla Nato”.
 
 
[Fonte d’informazione: ANA-MPA,
Materiale fotografico: ANA-MPA/ Andrea Bonetti/ Ufficio Stampa del Primo Ministro della Repubblica Ellenica]

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