E’ fallito anche il terzo voto del 29 dicembre per eleggere il capo di Stato in Grecia: il candidato del governo Stavros Dimas ha ottenuto solo 168 voti e mancato il quorum di 180 voti necessari al Parlamento. La Grecia si avvia dunque alle elezioni anticipate che si terranno, come annunciato dal premier in un discorso alla nazione, il 25 gennaio.“La vittoria sarà nostra, il popolo non permetterà che i propri sacrifici vengano vanificati”, dice tra l’altro il premier greco Antonis Samaras e aggiunto: “Il Paese non ha tempo da perdere.E’ il momento della democrazia e della responsabilità, non delle bugie, del populismo e del terrorismo politico”. 
Al 31 dicembre sono stati nominati i ministri custode ai portafogli degli interni e della giustizia per supervisionare il processo elettorale, insieme a un nuovo portavoce del governo ad interim, Stefanos Anagnostou. 

L’ultima volta che i greci sono andati alle urne era il 17 giugno del 2012, per gli elezioni parlamentari di ripetizione che hanno avuto luogo a seguito di un tentativo fallito di formare un governo sulla scia del 6 maggio elezioni nazionali. Antonis Samaras è stato poi prestato giuramento come nuovo primo ministro della Grecia, a capo di un governo di coalizione tripartita (Nea Dimoktratia, Pasok, Sinistra Democratica) il 20 giugno, 2012.
In base di un sondaggio d’opinione condotto dalla società Rass, per conto dell’edizione domenicale del quotidiano “Elefteros Tipos”, Syriza ottiene il 30,4% delle preferenze contro il 27,3% di Nea Dimokratia. Al terzo posto si trova il Partito Comunista di Grecia (Kke) con il 4,8%. Seguono To Potami (Il Fiume, la nuova formazione politica di centro-sinistra) con il 4,7%, il partito filo-nazista Chrysi Avghi’ (Alba Dorata) con il 3,8% e il Pasok (socialista) con il 3,5%. Alla domanda su chi sarebbe il miglior primo ministro al momento per la Grecia, il 41% ha risposto Samaras, contro il 33,4% che ha risposto che preferisce Tsipras.