Il Primo Ministro greco Alexis Tsipras, dopo l’ultimo disastro che coinvolge i migranti a nord della costa libica, ha fatto un appello il 19.04 ai governi dell’Unione europea, che dovrebbero intervenire con un piano urgente per la gestione della crisi umanitaria che colpicse il Mar Mediterraneo. “Nessuno di noi può rimanere passivo quando centinaia di anime si perdono nel Mediterraneo, nel loro sforzo di sfuggire alla guerra e alla povertà. L’Europa non può parlare del valore supremo della vita umana a meno che non si adoperi per fermare questa tragedia in corso. Il Mar Mediterraneo deve smettere di essere un mar-cimitero ed i paesi dell’Europa meridionale magazzini di anime umane”, ha dettoTsipras ed ha aggiunto: “Ho mandato un appello urgente ai governi degli stati membri dell’Unione Europea per formare immediatamente un piano coerente per affrontare la crisi umanitaria.” Il premier greco ha anche detto di aver parlato al telefono con il suo omologo in Italia, Renzi, per esprimere il suo sostegno alla sua proposta di convocare immediatamente un Consiglio europeo straordinario sulla questione. 
In risposta alla crisi migratoria nel Mediterraneo, il commissario per la Migrazione, Affari interni e Cittadinanza Dimitris Avramopoulos ha presentato il 20.4 a Lussemburgo un piano d’azione di dieci punti in una riunione congiunta dei ministri degli Esteri e dei ministri degli Interni, presieduto dall’Alto Rappresentante/ Vicepresidente Federica Mogherini. Il piano che è stato sostenuto dai ministri degli esteri e dai ministri degli interni prevede che l”Ufficio europeo di sostegno per l’asilo (European Asylum Support Office, EASO) dovrebbe dispiegare squadre in Italia e in Grecia per il trattamento comune delle domande di asilo” e mette in evidenza la necessità di stabilire “un nuovo programma per il rapido rimpatrio dei migranti irregolari, coordinatο da Frontex e dagli Stati membri della linea frontaliere. “Il piano sarà discusso oggi ,23 aprile, al Consiglio europeo straordinario sulla pressione migratoria nel Mediterraneo.