Athanasia Athanasiou e Despina Fragouli fanno parte del gruppo “materiali intelligenti” presso l’ Istituto Italiano di Tecnologia a Genova. Athanasiou è infatti la ricercatrice principale e il capo del gruppo al dipartimento di nanofisica. Athanasiou e suo gruppo hanno cercato di trovare una soluzione per la depurazione delle acque tra lo sviluppo di una spugna artificale che può assorbire le chiazze di petrolio e altre sostanze oliose e tossice della superficie del mare.

Si tratta di un materiale nuovo a basso costo, poroso e manufatto da poliuretano, che ha la qualità di separare il petrolio dall’acqua in fretta e che può comunque funzionare come un magnete per le sostanze inquinanti buttate nel mare. L’ assorbimento del petrolio è legato alle dimensioni e al collegamento degli pori di poliuretano. Il gruppo ha scoperto che quando il diametro dei pori di poliuretano collegati fra loro è di 500 micrometri, un litro di poliuretano può assorbire 40 litri di petrolio (si tratta di una procedura ottima). L’ acqua pulita può essere usata per altri obiettivi.

La scoperta del nuovo materiale fa parte di un programma di ricerca più ampio che si occupa della depurazione di acque inquinanti dai petroliferi, dai metalli pesanti, dai coloranti tossici, dai rifiuti medici, dai vernici organici ma anche della depurazione dell’ atmosfera e del suolo. E tutto questo con l’uso di materiali naturali, (non chimichi come al pasato) come i residui di caffè e di tè.

Si deve notare l’ esistenza di imprese di estrazione di idrocarburi che sono interessate ai risultati del programma dell’ Istituto, uno di loro funziona come finanziatore. Il materiale finale sarebbe pronto per essere utilizzato in due anni.

Istituto italiano tecnologia

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