Peter Campbell, un archeologo marino dall’ Università di Southampton, non poteva credere ai suoi occhi quando, svolgendo un’ indagine alla regione subacquea intorno ai Fourni, una piccola isola al nord dell’ Egeo, si era imbattuto in 22 naufragi al fondo marino. Quando Campbell e il codirettore della spedizione, archeologo greco Giorgio Koutsouflakis erano arrivati a Fourni, un piccolo archipelago di 13 isole e isolette, a mezzo Settembre, avevano già ascoltato i rumori di reperti di navi antiche che si trovavano nel mare. Il loro gruppo aveva un permesso di tuffi per due settimane e hanno trovato il primo naufragio dal primo giorno. Dopo una settimana avevano scoperto 10. 13 giorni più tardi il numero dei naugrafi era aumentato: c’erano 22 (un aumento di 12% rispetto ai naufragi conosciuti in Grecia)!
La collaborazione fra il Servizio di Archeologia Subacquea e RPM Nautical Foundation a Florida ha scoperto naufragi dal periodo Arcaico (700-480 a.C.) fino al periodo Medievale (16imo secolo), compresi alcuni naufragi da più di 2,500 anni. Questa regione può essere ‘la capitale del mondo in quanto riguarda i naufragi dell’ antichità’. La significanza del scoperto si trova nel fatto che Fourni non era un insediamento maggiore, neanche un porto : era solamente una via di passaggio! Oviamente però era una via importante per i mercanti del mondo antico : si trattava di un passaggio Est-Ovest e Nord-Sud, del mare di Egeo al Levante, Cipro, Palestina, Egitto e il Mare Nero e ospitava un volume immenso di traffico navale durante un lungo periodo di tempo. Secondo Campbell, un naufragio avveniva ogni secolo. Ogni elemento organico –legno, abiti, corpi- è stato eroso dall’ ambiente acquatico. Rimangono le ceramiche, che indicano la grande quantita’ del carico. Si tratta esclusivamente di naufragi di navi mercantili che servono come fonti di informazione sulla vita quotidiana e sugli itinerari navali e il modo di navigazione. Si tratta di una cultura marina unica, dove la sensibilità globale permeava tutti e due, carichi e la costituzione demografica degli equipaggi, che erano multiculturali e poliglotti e parlavano anche un idioma navale.
Il gruppo di Campbell e Koutsouflakis e’ in processo di applicare per un nuovo permesso per la stessa regione per il prossimo anno, dato che credono che scoprirano nuovi naufragi.
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