Il Museo Archeologico di Mykonos ospita già dallo scorso agosto una mostra temporanea eccezionale, dal titolo “Vanity. Storie di gioielli dalle Cicladi”, dedicata alla gioielleria della regione, sia antica che contemporanea.
La mostra, organizzata dalla Soprintendenza alle Antichità di Cicladi, in collaborazione con il Comune di Mykonos, presenta un’ampia selezione di gioielli rappresentativi dell’arte cicladica, che si estende per un periodo di circa sette millenni, dal neolitico (cioè dal 6 ° millennio a.C.) fino agli anni 1970. L’esposizione mira a raccontare la storia di quest’arte preziosa dall’età della pietra alla nostra era, in quanto manifestazione del bisogno umano di abbellire il proprio corpo e decorare i propri capelli e vestiti al fine di attrarre, sedurre e distinguersi, oppure attirare le forze benefiche o allontanare il male.
Si tratta di una grande collezione di gioielli che comprende diademi, collane e pendenti, spille, orecchini, anelli e bracciali, realizzati con conchiglie, ossa e avorio, ma anche con pietre semipreziose, vetro, ceramica e corallo, così come gioielli in rame, argento e oro.
L’esposizione raccoglie circa 230 opere provenienti da 19 isole e isolette: Amorgos, Andros, Despotiko, Delos, Santorini, Ios, Kea, Kimolos, Kythnos, Milos, Mykonos, Naxos, Paros, Rinia, Saliagko, Sifnos, Syros, Tinos e Schinoussa. È da notare che la maggior parte degli oggetti esposti sono presentati per la prima volta al pubblico. Si tratta di reperti rinvenuti, sia nel passato sia recentemente, nel corso di scavi archeologici condotti nella zona.
Tra di loro anche gioielli presentati per la prima volta nelle Cicladi -nonostante siano stati portati alla luce in queste isole-, in prestito dal Museo Archeologico Nazionale e dal Museo Bizantino e Cristiano di Atene. Sono altresì esposti -per la prima volta nel quadro di una mostra archeologica- gioielli in prestito dal Museo del Folklore di Mykonos, dal Museo Ecclesiastico di Panagia Ekatontapyliani (Paros), dalla Collezione di icone bizantine e post-bizantine di Naoussa (Paros), così come “i gioielli di Maroulina” per gentile concessione del suo nipote Aris Georgiadis.
L’esposizione include anche creazioni contemporanee di importanti artisti greci, realizzate appositamente per questa mostra, tra i quali: Deux Hommes, Elena Syraka, Ileana Makri, Ιoanna Souflia, Lito, Minas, Νikos Koulis, Sofia Vamiali, Sophia Kokosalaki, Two is Company, Venyx by Eugenie Niarchos, Yannis Sergakis.
Sempre legate al tema della mostra, sono inoltre presentate tre opere pittoriche uniche: il famoso affresco della “Sacerdotessa” dalla città preistorica di Akrotiri, risalente al tardo cicladico, un affresco della Vergine con il Bambino da Naxos, databile al 13 ° secolo, e un’immagine della Madonna con il Bambino del 17 ° secolo proveniente da Paros.
L’esposizione rimarrà aperta fino a luglio 2017. Dopo Mykonos, la mostra “Vanity. Storie di gioielli dalle Cicladi” farà tappa anche in altri musei delle Cicladi ed ad Atene.
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