PuntoGrecia.gr lancia una serie di articoli volti ad offrire ai suoi lettori proposte di tour virtuali e opportunità di apprendimento online “ai tempi di #COVID19”.
Questi giorni in cui bisogna restare a casa per proteggere la nostra salute e quella degli altri, potrebbero anche essere una buona occasione per arricchire il proprio bagaglio culturale e concedersi il tempo di esplorare o riscoprire i tesori del patrimonio culturale mondiale, visitando, ad esempio, direttamente dal divano di casa musei e luoghi di cultura in tutto il mondo. Mettendo a frutto le potenzialità dell’internet e delle nuove tecnologie, sono tanti i musei in Grecia che attraverso i loro siti consentono agli utenti di visitare le loro gallerie e compiere tour virtuali nei loro spazi espositivi.
Tra questi spicca sia per il prestigio internazionale che per la varietà delle offerte digitali, il Museo dell’Acropoli di Atene. Aperto al pubblico nel 2009, il museo raccoglie nella sua nuova e spettacolare sede reperti esclusivamente rinvenuti sulla collina dell’Acropoli, tra cui anche molte opere famose dell’antichità quali le cinque Cariatidi dell’Eretteo, la Kore col peplo, le metope e parti del fregio di Partenone e.a.
Sul suo sito, e nell’apposita sezione, il Museo dell’Acropoli mette a disposizione del pubblico una serie di strumenti digitali rivolti a ragazzi ed adulti di ogni età. Queste applicazioni digitali, che vanno dal tour virtuale ai giochi interattivi online, permettono ai loro utenti di ammirare da vicino i tesori conservati nelle collezioni del museo, di approfondire le proprie conoscenze sulla civiltà ateniese di età arcaica e classica, ma anche di informare e avvicinare i più piccoli in maniera divertente al mondo affascinante dell’antichità.
Facendo parte della rete virtuale di Google Arts & Culture (precedentemente Google Art Project), il Museo dell’Acropoli offre al pubblico la possibilità di visionare immagini in alta definizione di tanti dei suoi tesori e di fare un tour a 360 gradi nelle sue sale espositive. Attraverso la piattaforma sviluppata da Google e grazie alla tecnologia Street view, gli utenti possono infatti addentrarsi nelle Sale delle Opere di età arcaica e del Partenone, passeggiare e soffermarsi davanti agli oggetti esposti, osservarli e ammirarli come se ci si trovasse realmente all’interno dell’edificio.
Occupandosi, invece, interamente del Fregio del Partenone, la seconda applicazione disponibile sul sito del museo, parthenonfrieze, analizza e mette in luce in modo erudito e con chiarezza quest’unico capolavoro scolpito da Fidia, presentando la sua storia e le varie interpretazioni circa il significato delle sue rappresentazioni. Rivolta agli studiosi di archeologia, al pubblico in generale, ma anche ai bambini (con un gioco educativo appositamente sviluppato per loro), l’applicazione è stata messa a punto con delle fotografie di tutti i blocchi del fregio che in seguito furono corredate da didascalie in greco ed in inglese.
La terza applicazione presente sul sito del museo è “Athena, Goddess of the Acropolis”, (Atena, Dea dell’Acropoli). Dedicata alla dea eponima della capitale greca, la dea protettrice delle arti e delle lettere per gli antichi greci, l’applicazione presenta in modo interattivo, e con l’obiettivo di mettere in rilievo il ruolo centrale che la dea e il suo culto occupavano nella vita, l’arte e l’immaginario degli antichi, una selezione di oggetti dalla collezione del museo che raffigurano Atena. Si tratta perlopiù di dediche, offerte dei devoti alla dea (statue di piccole dimensioni, rilievi e ceramiche) ma anche di alcune delle più importanti sculture architettoniche dell’Acropoli che hanno come soggetto temi tratti dalla mitologia della dea Atena.
Riservata, infine, ai più piccoli utenti, la quarta applicazione del museo, intitolata “Color the Peplos Kore” (Colora la Kore col peplo), è un gioco educativo digitale che invita i ragazzi a conoscere in modo creativo questa splendida ed espressiva statua arcaica, un’epoca colorata, come dimostrano le evidenti tracce nelle pupille e nei capelli. Con il pennello digitale in mano e una tavolozza di colori arcaici a disposizione, i piccoli coloristi possono dipingere a seconda del loro gusto la Kore e poi stampare o salvare il loro lavoro tutte le volte che vogliono e in diverse varianti.
s.d.
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