In Arcadia, nel Peloponneso, molto vicino al villaggio di Vasta, si trova la chiesa di Aghia Teodora, una chiesetta eccezionale ed estremamente misteriosa. Si tratta di una chiesa molto piccola (2 x 3 metri) che risale all’era bizantina: fu costruita probabilmente tra 1050 e 1100. Ma quello che è veramente straordinario è la presenza di 17 alberi sul suo tetto. Questi 17 tronchi, tutti di notevoli dimensioni, escono dal tetto e dai pareti dell’edificio, senza che le loro radici passino dal suo interno o siano visibili. Ognuno di questi enormi alberi è alto più di 20 metri -e alcuni anche più di 30 metri- e pesa quasi una tonnellata. Secondo la tradizione, la chiesa è legata al martirio di una giovane ragazza che visse nella regione, chiamata Teodora. La memoria di Santa Teodora è celebrata il 11 settembre.
La tradizione popolare attribuisce il fenomeno a un miracolo ma nessuna fonte storica ufficiale lo attesta. Infatti, ci sono molte storie e leggende che ruotano attorno alla costruzione della chiesa, le quali passano di bocca in bocca e di generazione in generazione nel corso dei secoli.
La più popolare di loro parla di una ragazza che visse nella regione nei tempi bizantini, circa mille anni fa. A quel tempo, ogni villaggio aveva le sue autorità locali, sia amministrative che militari, e ogni famiglia nel paese doveva fornire un uomo all’esercito locale. Se non ci fosse un ragazzo, come nel caso della famiglia di Teodora, la famiglia dovrebbe pagare una bella cifra per la remunerazione di un mercenario.
Teodora, che aveva 17 anni e veniva da una famiglia molto povera, decise di vestirsi da uomo e arruolarsi nell’esercito. Secondo un’altra versione, la ragazza divenne monaco con il nome Teodoros (nome maschile di Teodora). Sfortunatamente una donna si innamorò di lui (lei), e quando Teodoros la rifiutò, lei decise di vendicarsi. Quella donna era rimasta incinta indicando Teodoros come colpevole. Allora, l’abate del monastero ordinò la decapitazione di Teodoros. Di fronte all’ ingiustizia, Teodora non ha opposto alcuna resistenza. Ovviamente, la sua vera identità è stata rivelata dopo la sua morte, ma era troppo tardi. Un’altra leggenda meno scandalosa racconta che quando il suo villaggio fu attaccato da banditi, Teodora nel tentativo di difenderlo, si travestì da soldato per combattere al fianco degli uomini i banditi che terrorizzavano il territorio.
Secondo tutte le versione, però, prima di morire, Teodora esprimò il suo ultimo desiderio: che il suo corpo diventasse una chiesa, i suoi capelli una foresta ed il suo sangue un fiume. E’ ciò che è successo, perchè la chiesetta fu eretta sul luogo, sul suo tetto sopravvivono 17 enormi alberi, mentre il fiume dovrebbe essere sotterraneo per alimentare quegli alberi.
Per centinaia di anni, nessuno è riuscito a trovare una spiegazione logica per questo fenomeno. Purtroppo, un rapporto di geofisica, presentato nell’ambito del 4° Simposio di Archeometria, tenutosi in Grecia nel 2003, formula l’ipotesi che le radici si incuneino tra le fessure e rotture dei muri. In questo modo raggiungono la terra, dando anche stabilità alla struttura, che resta in piedi proprio in virtù di queste radici, formando un tutto unico con la costruzione. Tuttavia, anche ammessa una tale spiegazione, viene da chiedersi come questi alberi siano germogliati e perchè nessuna parte delle radici emerga all’esterno.
Comunque, la chiesetta è ancora oggi un luogo di pellegrinaggio religioso, attirando ogni anno migliaia di pellegrini, ma anche numerosi visitatori curiosi, che affluiscono per visitare il complesso unico e ammirare questa stranezza della natura.
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