Con il termine «marmi di Partenone» si riferisce alla collezione di scultura che proviene dalla Acropoli di Atene. Le sculture furono rimosse da Thomas Bruce, 7o conte di Elgin, ambasciatore britannico nell’impero ottomano fra 1799 e 1803 e furono trasportate al Regno Unito nel 1806.
Si tratta delle sculture dei frontoni, delle metope che raffigurano le battaglie fra i Lapiti e i Centauri, e del fregio del Partenone che ornò la parte ulteriore di tutta la lunghezza dei suoi muri. Rappresentano più della metà di questo che resta dalla decorazione scultorea del Partenone : 75 dagli iniziali 160 metri, 15 dalle 92 metope, 17 figure frontonali e altri elementi architettonici del monumento. Fra i marmi sono inclusi anche frammenti degli altri edifici dell’Acropoli di Atene, l’Erechtheion, i Propilei, il Tempio di Atena Nike.
Elgin venne nominato ambasciatore della Gran Bretagna alla Sublime Porta della Costantinopoli nel 1799 e inviò artigiani ad Atene (parte allora dell’impero ottomano) per fare il disegno dei monumenti e prendere calchi delle sculture per la decorazione della villa del conte alla Scozia. L’alleanza fra il suo paese e la Turcia contro la Francia era l’occasione che Elgin colse per beneficiare personalmente di essa e acquistare una grande collezione di antichità. Non ottenne mai un permesso ufficiale dal Sultano per la sottrazione della decorazione sculturale e architettonica del monumento però utilizzo’ in modo subdolo una lettera amichevole di un funzionario turco per prendere calchi e per un’escavazione presso il monumento, con il presupposto di non danneggiare in alcun modo il monumento.
Dal 1801 fino al 1804 le squadre di Elgin furono attive nell’Acropoli, causando danni significativi alle sculture e al monumento. I marmi furono trasferiti in Inghilterra (una delle navi affondò). Il conte perse la sua fortuna a causa delle tasse che pagò per la sottrazione e la trasportazione dei marmi. La sua collezione fu ipotecata dallo stato britannico e venduta al governo britannico e poi trasportata al Museo Britannico nel 1816 (200 anni fa). Molti fra i parlamentari della Bretagna hanno espresso dubbi e disappunto per quanto riguarda l’attività del conte Elgin.
Oggi, dalle 97 pietre rimosse del fregio del Partenone, 56 si trovano a Londra e 40 si trovano ad Atene. Dalle 64 metope rimosse, 48 si trovano ad Atene e 15 a Londra. Dalle 28 figure frobtonali rimosse, 19 si trovano a Londra e 9 ad Atene. Solamente, un pezzo del monumento fu trasferito in Grecia (la sezione di Palermo, rimasto con il console del Regno Unito a Sicilia nel 1816) il 24 settebre 2008 dal Presidente italiano Giorgio Napolitano ad Atene, dopo 13 anni di sforzi dalla parte della Grecia. Prima di questo, l’ Università di Heidelberg aveva restituito un frammento delle sculture alla Grecia (5 settembre 2006).
La prima denuncia formale della Grecia contro Elgin venne formulata nel 1842 da Alexandros Ragavis, segretario della Società Archeologica di Atene. La denuncia fu ripetuta nel 1924, con il compimento di 100 anni dal morte di lord Byron. Nel 1961, il sindaco di Atene e l’Academia di Atene hanno richiesto il rimpatrio dei marmi dal Regno Unito. Dal 1982, con una iniziativa di Melina Mercouri, Ministro di Cultura all’epoca, la Grecia fa ogni sforzo per il rimpatrio dei marmi. Questo sforzo è sostenuto da una Commissione internazionale, di academici, di persone conosciute (Jan Morris, Patrick Lee Fermor, l’economista e membro del governo britannico Vicky Pryce, Stephen Fry, Stelios Hatziioannou), dalla posizione dalla rappresentante dell’UNESCO (secondo il principio di mantenere l’integrità dei monumenti culturali mondiali del patrimonio – 56 paesi hanno votato per la richiesta greca). La richiesta ufficiale di Grecia per il ritorno dei marmi era stata presentata nell’ottobre 1984 all’ Regno Unito (e anche all’Unesco, nell’ agenda di cui la domanda è registrata fin dal 1987) e la parte britannica l’ha respinto nell’aprile dello stesso anno. Un memo relativo era sottoposto presso un comitato speciale del Parlamento britannico riguardante la cultura, lo sport e le mass media nel 1999.
In una dichiarazione rilasciata dal British Museum nel Aprile di 2007 si legge che il Museo non intende cedere la proprietà dei Marmi del Partenone ad un museo greco. Secondo una nuova dichiarazione (2009) il Museo sarebbe pronto a prestare i marmi al nuovo Museo di Acropoli, se il governo greco riconosce il diritto di proprietà del British Museum (una proposta respinta dal governo greco). Infatti, il British Museum ha prestato la scultura del fiume Illyssos (faceva parte del frontone occidentale del tempio di Partenone) a Hermitage Museum a San Pietroburgo dal 6 dicembre a 31 gennaio 2014. Nel 2014, l’UNESCO ha proposto la mediazione per risolvere la questione ma il Regno Unito non ha accetato la proposta.
Recentemente (7 giugno), il Comitato Britannico per la Restituzione dei Marmi del Partenone, ha ospitato un evento commemorativo, in occasione dei 200 anni dalla data, quando il Parlamento britanico decise per l’acquisto della collezione dei marmi di Partenone. Si tratta di un evento realizzato pochi giorni prima delle feste per il compimento di 7 anni della funzione del nuovo Museo di Acropoli (che riserva spazio per la collocazione delle sculture che si trovano al Regno Unito, con la speranza che il rimpatrio sarà possibile). La questione del rimpatrio e della restituzione dei marmi di Partenone e della riunificazione del monumento è l’unica questione non risolta nell’agenda di Unesco dal 1983 fino ad oggi.
Per saperne di più:
http://odysseus.culture.gr/a/1/12/ea120.html
http://www.bringthemback.org/Energeies/Foreis.aspx
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