Situata nel Peloponneso sud-occidentale, a 30 km dalla città di Kalamata, l’antica Messene è uno dei siti archeologici più imponenti e meglio conservati della Grecia. Combinando la grandezza di Delfi con la tranquillità e la bellezza naturale di Olimpia, il sito si colloca oggi tra le più importanti vestigia dell’antichità greca. La verdeggiante valle in cui si trova il sito, bagnata dal fiume Pamisos, è rimasta intatta nei secoli. Per questo motivo la città dell’antica Messene ha il raro vantaggio di non essere stata distrutta o coperta da edifici successivi.
L’antica Messene fu fondata nel 369 a.C. dal generale tebano Epaminonda, che pose fine alla lunga occupazione spartana della Messenia. La conquista della fertile Messenia da parte degli spartani dopo la prima guerra messenica (743-724 a.C.) fu la pietra miliare del potere spartano e la sua occupazione per 400 anni permise a Sparta di diventare la superpotenza militare che, insieme alla rivale Atene, avrebbe segnato la storia della Grecia classica.
Tuttavia, i Messeni non persero mai la loro identità e cercarono costantemente di riconquistare la libertà. Quando il generale Epaminonda liberò i Messeni, fu fondata la nuova città di Messene. La fondazione di Messene segnò la fine della dominazione spartana. La città divenne il centro politico, economico, sociale, religioso e artistico dei Messeni liberi, che nei secoli precedenti erano stati ridotti Iloti (in greco antico: Εἱλῶται o Εἱλῶτες) o Perioikoi sotto il giogo spartano.
L’antica Messene, situata in un ambiente naturale ricco di risorse che ha favorito lo sviluppo di un’economia agricola, è stata nell’antichità il centro più importante e dinamico di un insieme antropogenico che, sulla base del suo passato mitologico, religioso ed eroico, è stato in grado di evolversi in un’entità politica indipendente e di dare forma alla propria identità nazionale.
La città si sviluppò ai piedi del monte Itome una fortezza naturale con il santuario di Zeus Itomatàs sulla cima e i santuari di Artemide Limnàtidas e Ilithyia-Ilizia (in greco antico Εἰλείθυια) sul versante meridionale. Costruita secondo il sistema urbanistico ippodameo, un sistema a griglia simmetrica piuttosto che il più tipico labirinto per respingere gli attacchi, la città era protetta da forti mura di fortificazione con una lunghezza totale di 9,5 km.
La città fiorì soprattutto durante il periodo ellenistico e il primo periodo imperiale (III secolo a.C. – I secolo d.C.) come importante centro politico, religioso e artistico. Il cuore della vita pubblica della città era il complesso edilizio dell’Asclepio e della vicina Agorà.
I vari edifici sacri comprendono il teatro, lo stadio-palestra, la Fontana di Arsinoe, oltre a complessi termali e ville urbane romane. Gli edifici sacri e i templi erano dedicati al culto di Artemide, Demetra e Dioscuri, Zeus sotìr (salvatore), Posidone, Afrodite, Cibele, Serapi e Iside, oltre che a eroi e abitanti come Aristomene ed Epaminonda e a venerabili imperatori romani.
Gli edifici più importanti sono i seguenti:
Il teatro
Il primo monumento entrando è il teatro, costruito nel III-II secolo a.C. e considerato uno dei più grandi esempi del suo genere, con quasi 100 metri di lunghezza e 10.000 posti a sedere. È stato utilizzato per incontri politici e spettacoli ed è stato restaurato per essere utilizzato come sede di festival estivi.
La fontana di Arsinoe
A fianco si trova la Fontana di Arsinoe (dal nome della figlia del mitico re di Messenia, Lefkippos, e madre di Asclepio), che riceveva l’acqua dalla sorgente Klepsydra e aveva una cisterna lunga 40 metri.
L’Agorà
Un immenso mercato quadrato circondato da “stoas” (gallerie), l’Agorà era il centro della vita quotidiana. Gli scavi sono in corso, ma i ritrovamenti includono frammenti di una rappresentazione di una folgore alata di Zeus e del tempio di Zeus il sotìr (salvatore).
Tra gli edifici più imponenti, lo stadio, ben conservato, presenta 18 file di sedili, separati da scale e circondati da “stoas” doriche, dove era ospitato il ginnasio.
L’Asclepion
Insieme all’Agorà, era il centro della vita dell’antica Messene. Uno spazio di 72 metri x 67 metri, con quattro “stoas” interne che si aprono su un cortile, viene descritto da Pausania più come una galleria di statue di bronzo e altre opere d’arte che come il sanatorio tipico degli Asclepion presenti in altri siti.
L’Héroon
Originariamente un edificio dorico di quattro piani che faceva parte dello stadio, l’Hérôon fungeva da monumento funerario per i cittadini di spicco che ricevevano una sepoltura da eroe.
L’Ekklesiasterion-Odeon
L’Ekklesiasterion-Odeon è una struttura teatrale che fa parte del complesso architettonico dell’Asclepion. La prima fase della sua costruzione risale alla fine del III secolo a.C. Sono visibili riparazioni alle pareti del palcoscenico e all’orchestra, eseguite nel I e III secolo d.C.
Le fortificazioni
Le imponenti mura dell’antica Messene si estendevano un tempo per 9 km, interrotte solo dal monte Itome, che fungeva da fortificazione naturale. Uno dei due ingressi monumentali della città, la Porta Arcadica, è sopravvissuto, insieme a otto imponenti torri. Sul sito, all’interno delle antiche mura, è stato costruito un museo che ospita oltre 12.000 reperti trovati negli scavi.
Messene e i suoi monumenti sono conosciuti grazie all’opera del viaggiatore Pausania (II secolo d.C.) e ai racconti dei viaggiatori europei (XIX secolo). Il primo scavo archeologico del sito fu intrapreso dagli archeologi francesi del comitato scientifico della spedizione Morea guidata da Guillaume Abel Blouet il 10 aprile 1829, verso la fine della guerra d’indipendenza greca.
Gli scavi sotto gli auspici della Società Archeologica di Atene iniziarono nel 1895 ad opera di Temistocle Sofulis e furono proseguiti da Gheorgios Economos (1909 e 1925) e Anastasios Orlandos (1957-1974). Ma è stato sotto la direzione di Petros Thèmelis che è stato realizzato un vasto progetto di scavo e restauro dal 1986 al 2023, trasformando il sito in un’imponente area archeologica.
Petros Themelis (1936-2023), eminente archeologo e direttore dei lavori di restauro dell’Antica Messenia
Grazie alle sue iniziative personali, questo appassionato archeologo è riuscito a restaurare l’antica città di Messene, pietra dopo pietra. Per lui, “trovare” uno scavo non era fine in sè stesso. Il restauro era la vera e propria soddisfazione per lui. Ecco perché l’immagine attuale del sito di Messene è così impressionante.
“I monumenti non sono semplicemente consolidati, rimessi al loro posto e presentati con l’unico scopo di rimanere gusci vuoti, isolati e inaccessibili al pubblico. Devono essere aperti, integrati e partecipare alla vita sociale di oggi. Devono vivere con noi una seconda vita, se possibile eterna”, ha affermato Petros Themelis, archeologo visionario e pioniere. Secondo lui, il patrimonio culturale è un elemento fondamentale dell’identità di una regione e un vantaggio comparativo per il suo contributo allo sviluppo economico, alla coesione sociale, alla continuità storica e alla memoria collettiva.
Il sito archeologico dell’antica Messene è stato iscritto dalla Grecia nella Lista Indicativa del Patrimonio Mondiale dell’Unesco dal 2014 come patrimonio culturale e/o naturale di eccezionale valore universale, idoneo all’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale.
*Testo originale in francese pubblicato su Grèce Hebdo: Ancienne Messène | Un site archéologique impressionnant parmi les mieux préservés en Grèce
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P.K.
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