La mostra “Arte in Oro: Gioielli in Epoca Ellenistica” [“Art in Gold: Jewellery in Hellenistic Times“] continua ad affascinare i visitatori del Museo Benaki (via Koumpari 1, Atene) dove sarà esposta fino al 27 aprile 2025. La mostra mette in risalto l’arte della gioielleria nel periodo ellenistico, dopo le conquiste di Alessandro Magno, quando raggiunse il suo apice.
Quali messaggi trasmetteva l’iconografia dei gioielli di quest’epoca? Quali tipi di gioielli preferivano i membri dell’aristocrazia? Come venivano adornate le spose prima della cerimonia nuziale? Quali gioielli accompagnavano i defunti adulti e quali quelli che se ne erano andati prematuramente? Come venivano realizzati questi squisiti esemplari dell’antica arte orafa? La tradizione ellenistica può ispirare i creatori contemporanei?
Queste e molte altre sono le domande che vengono esplorate nella mostra “Arte in Oro: Gioielli in Epoca Ellenistica” che, con la partecipazione di 30 musei ed Eforati delle Antichità in Grecia e cinque musei internazionali, presenta assemblaggi unici di gioielli in oro del periodo ellenistico (323-30 a.C.). Tra questi c’è una gran parte degli elaborati pezzi di gioielleria del “Tesoro della Tessaglia/Karpenisi”, che è condiviso tra il Museo Archeologico Nazionale di Atene e il Museo Benaki e comprende 44 pezzi di gioielleria femminile. Strumenti di oreficeria del II secolo a.C. trovati in Bosnia-Erzegovina sono esposti per la prima volta in Grecia, mentre testi e grafici informativi, così come video e animazioni relativi alle tecniche di base della creazione di gioielli accompagnano la mostra. Un video che mostra il creatore di gioielli e ricercatore contemporaneo Akis Goumas che ricostruisce parti di un prezioso diadema nel Museo Benaki -risultato di diversi anni di ricerca e sperimentazione- sarà proiettato in una sala dedicata.
Le creazioni contemporanee di Peter Bauhuis, Akis Goumas, Patrick Davison, Pura Ferreiro, Anastasia Kandaraki, Lucia Massei, Dimitris Nikolaidis e Despina Pantazopoulou, ispirate ai gioielli del Museo Benaki, sono esposte insieme alle antichità.
Come ha raccontato all’Agenzia Nazionale di Stampa greca ANA-MPA Irene Papageorgiou, archeologa e curatrice della Collezione Preistorica, Greca e Romana del Museo Benaki, “L’idea iniziale ha preso forma circa otto anni fa, quando ho collaborato per la prima volta con Akis Goumas, creatore di gioielli e ricercatore di antiche tecniche di creazione di gioielli. Gli ho proposto di ricostruire una sezione del diadema del Tesoro della Tessaglia, un diadema prezioso e di valore, di costruzione estremamente complicata. In circa 3 anni e mezzo, Akis Goumas ha ricostruito una sezione della catena lavorata a maglia e una delle due placche mostrate nella sezione sulla tecnologia”. Il video rivela i dettagli, ha aggiunto Irene Papageorgiou, spiegando che “Anche altri hanno eseguito ricostruzioni di gioielli ellenistici, ma con strumenti moderni. La differenza, e l’innovazione che forniamo nella ricostruzione, è che abbiamo trovato tracce di strumenti antichi sul gioiello originale e ci siamo basati su questi per costruire gli strumenti che mostriamo alla mostra e che sono stati utilizzati nell’applicazione sperimentale. Questa collaborazione, quindi, ha sollevato molte domande a cui volevo rispondere, relative al know-how tecnico e alla costruzione tecnica dei gioielli ellenistici”. La curatrice della mostra ha osservato che l’apice raggiunto nella creazione di gioielli in oro dal 323 al 30 a.C., cioè nell’epoca ellenistica, non si è mai ripetuto- per quanto ne sa- in Grecia nei secoli successivi.
Una grande quantità di oro nella corte reale macedone proveniva dalle riserve dei re persiani dopo la conquista di Alessandro Magno. L’arte è anche preziosa in ciò che trasmette di influenze da motivi orientali ed egiziani e come parte degli scambi commerciali.
(La mostra “Arte in Oro: Gioielli in Epoca Ellenistica” fa parte dell’Azione “Le Collezioni del Museo Benaki e il Design Contemporaneo” del Programma “Attica”, Accordo di Partenariato 2021-2027, ed è cofinanziata dall’Unione Europea.)
Fonti testo e immagini: Agenzia Nazionale di Stampa greca ANA-MPA, Museo Benaki.
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