L’Italia sarà il paese Ospite d’Onore alla 21a Fiera Internazionale del Libro di Salonicco, che si terrà dall’8 all’11 maggio 2025. Con il tema “Orizzonti Vicini”, la partecipazione dell’Italia sarà incentrata sulla riscoperta della sua vicinanza alla Grecia attraverso il dialogo, la riflessione, la comprensione reciproca e la stimolazione costante delle idee contenute nel mondo dei libri.
In questa occasione, Punto Grecia* ha parlato con il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Atene, Francesco Neri, dello scopo della partecipazione e del programma dell’Italia come ospite d’onore della ventunesima TBF, della presenza della letteratura italiana in Grecia e del ruolo degli istituti culturali nel promuovere una comprensione più profonda tra Paesi e culture.

Francesco Neri è laureato in Lettere Classiche presso l’Università degli Studi di Bologna e dottore di ricerca in Scienze storiche dell’antichità presso l’Università di Genova. Dal 2008 lavora presso il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale come addetto culturale. È stato responsabile degli Istituti Italiani di Cultura di Lussemburgo e Marsiglia. Dal 2020 è direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Atene. Ha pubblicato “Reliquie eroiche nella Grecia arcaica e classica” (Il Mulino 2010).
L’Italia sarà il paese Ospite d’Onore alla ventunesima Fiera del libro di Salonicco che si terrà dall’8 all’11 maggio 2025 con un ricco programma letterario e culturale. Ci parli della portata di questa partecipazione e delle attività che avranno luogo durante la fiera.
Lo scopo della partecipazione dell’Italia come ospite d’onore alla Fiera Internazionale del libro di Salonicco è senz’altro di dare vita a una manifestazione ricca e interessante sia per il pubblico dei lettori sia per i professionisti del mondo dell’editoria. La nostra ambizione, però, è che questa edizione della fiera possa costituire l’occasione per creare stabilmente rapporti ancora più stretti e profondi tra autori, editori e lettori dei due paesi, dando vita a una nuova fase dei nostri già intensi rapporti culturali.
Per questa ragione il programma intende coprire un’ampia gamma di generi, dalla letteratura alla saggistica dai fumetti ai libri per bambini e ragazzi. Saranno presenti alcuni autori italiani molto noti come Melania Mazzucco, Antonio Manzini, Matteo Nucci, Andrea Marcolongo e incontri dedicati all’illustrazione, alla storia della letteratura italiana, allo sport. Siamo molto felici di poter presentare anche un omaggio ad Andrea Camilleri in occasione dei 100 anni dalla sua nascita, con la partecipazione di Petros Markaris grande scrittore greco e amico personale di Camilleri. Sempre a Camilleri dedicheremo una mostra che ripercorrerà la sua vita assieme a un’altra esposizione dedicata a Hugo Pratt.

“Orizzonti vicini” è il tema centrale della partecipazione italiana e pone l’accento sulla vicinanza culturale tra i due paesi. Come possono i libri e la letteratura promuovere una più profonda conoscenza tra Italia e Grecia?
La vicinanza tra l’Italia e la Grecia è geografica, ma soprattutto culturale. Millenni di contatti tra i due paesi hanno lasciato ovunque tracce nelle nostre lingue, nei paesaggi, nei nomi, ma soprattutto nel nostro patrimonio artistico e letterario. È, perciò, proprio il libro il mezzo su cui concentrarsi per riscoprire le nostre radici comuni e progettare i nostri rapporti futuri.
Cosa rende attraente la letteratura Italiana per i lettori Greci? E, inversamente, qual è l’attrattiva della letteratura greca per gli italiani amanti dei libri?
Fin dal mio arrivo in Grecia ho constatato che piccole e grandi case editrici locali conoscono molto bene il panorama editoriale italiano in tutti i suoi generi. Ogni anno l’Istituto Italiano riceve numerose richieste di contributi per la traduzione in greco di libri italiani da parte di editori locali e si tratta sempre di progetti che denotano grande qualità e competenza. Sicuramente la vicinanza tra i nostri due paesi costituisce un fattore di grande interesse per i lettori greci. Anche il grande numero di persone laureatesi in Italia e che mantiene un legame profondo con tutte le espressioni della nostra cultura, contribuisce a mantenere vivo il rapporto con la nostra letteratrura. In Italia l’amore per la Grecia tra i lettori deriva spesso dagli studi classici che in Italia sono ancora diffusi, molto più che in ogni altra parte del mondo. Credo che la sfida, per scrittori ed editori greci, sia rivolgersi a questo vasto pubblico di persone che conosce e ama la Grecia antica per far loro conoscere i tanti eccezionali autori contemporanei del loro paese.
Quali pensa siano le prospettive future per la letteratura italiana in Grecia?
La letteratura italiana in Grecia è viva, perché riesce a rivolgersi a pubblici diversi: lettori di fumetti, di romanzi, di saggi, illustratori. Credo che la partecipazione italiana alla fiera di Salonicco di quest’anno permetterà di far conoscere ancora meglio la ricchezza e varietà dell’editoria italiana contemporanea.

© Olympianna Miliaki
L’Istituto Italiano di Cultura di Atene riveste un ruolo molto attivo nella promozione della cultura italiana in Grecia e, allo stesso, tempo, permette una maggiore prossimità culturale tra i due paesi. Ci parli dei vari progetti e iniziative per il prossimo futuro.
Dopo la fiera di Salonicco ospiteremo uno dei più grandi musicisti jazz italiani, Enrico Rava, nell’ambito del Festival Jazz di Technopolis, il 29 maggio. Il 31 maggio presso l’Opera nazionale greca proporremo un concerto di musicisti dell’Opera di Roma e l’8 luglio all’Herodion verrà il grande compositore Nicola Piovani che dirigerà l’Orchestra nazionale di Atene nell’ambito del Festival di Atene, un’iniziativa organizzata dal nostro Istituto in collaborazione con il Megaron.
Più in generale, gli Istituti di cultura possono agire come ambasciatori culturali permettendo una più stretta collaborazione tra popoli e culture?
Nel mondo contemporaneo disponiamo di mezzi tecnologici che ci permettono di ottenere rapidamente ogni sorta di informazioni su altri popoli e culture. Tuttavia, osserviamo spesso, purtroppo, come resistano ovunque pregiudizi, malintesi e giudizi superficiali. Questo accade, perché niente potrà mai sostituire la conoscenza diretta tra persone provenienti da diversi luoghi del mondo. Per questa ragione la presenza di Istituti culturali che mantengono uno stretto dialogo, spesso personale, con le istituzioni, gli artisti e gli intellettuali del paese che li ospita rimane uno strumento indispensabile per costruire e mantenere collaborazioni tra i popoli.
*Intervista accordata a Athina Rossoglou per “Reading Greece-Greek News Agenda” & Anastasia Kyriakou per “Punto Grecia”
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