Il raki -un distillato bianco molto simile alla grappa- è l’acquavite tipica dell’isola di Creta, famosa in tutto il paese per il suo alto contenuto alcolico e la sua ricchezza di aromi.
Sono pochi i prodotti indissolubilmente legati al luogo della loro produzione e alla vita quotidiana dei suoi abitanti quanto il raki cretese. Si tratta di una bevanda tradizionale, dalle origini molto antiche, che si perdono nella notte dei tempi, una bevanda intrinsecamente legata al piacere della compagnia ed a un’atmosfera di allegria.
Il nome “raki” [il distillato è conosciuto nella Grecia continentale anche come tsipouro] deriva dal greco antico; la parola “ραξ” (rax) o “ρωξ” (rox) significa l’acino d’uva. Invece, la denominazione “tsikoudia”, che va inoltre usata a Creta, deriva dal termine “tsikouda”, indicando le vinacce (buccia e vinaccioli dell’uva), da cui si ricava appunto questa bevanda.
Secondo la tradizione locale, con un bicchiere di raki si stimola l’appetito, ed anche la digestione. Si pensa inoltre che la famosa bevanda cretese sia in grado di curare tutti i problemi di salute!
Molto più che il “nettare aromatico” di Creta, il raki (o tsikoudia) è altresì uno strumento di comunicazione per i Cretesi, il loro fedele compagno nei momenti sia di felicità che di tristezza. Non c’è da stupirsi, dunque, che le feste della distillazione del raki siano un appuntamento unico, il “mega evento” dell’autunno a Creta.
Ogni autunno, la distillazione del raki diventa un’occasione di festa in tutta l’isola!
Alla fine dell’estate, la vigna infinita di Creta offre una preziosa raccolta per la produzione del rinomato raki, la cui tecnica di produzione rimane inalterata nel tempo. Gli eventi organizzati a tal fine sono conosciuti come “καζανέματα” (kazanemata, dalla parola “kazani” che significa “caldaia”), un termine con cui si intende il rituale della distillazione per ottenere il raki. Gli agricoltori o coltivatori vinicoli cretesi invitano parenti ed amici per festeggiare insieme l’evento. Le “feste delle caldaie” fanno rima con divertimento, attirando annualmente miglaia di residenti e turisti da tutta la Grecia e dall’estero.
Si tratta di un vero e proprio rito che si svolge sull’isola nel periodo dopo la raccolta, ma soprattutto da ottobre a metà dicembre. Tutto ruota intorno alla grande caldaia in rame usata per la distillazione. Di solito queste distillerie artigianali sono circondate da ampi spazi adatti a fare festa; musica e balli e, naturalmente, cibo e raki sempre abbondanti, accompagnano il lungo processo della distillazione. L’evento è considerato particolarmente importante in quanto il raki fa parte integrante della tradizione e della cultura cretese.
L’arte di produrre il raki è stata tramandata di generazione in generazione, dall’antiquità greca fino ad oggi. È da notare che la prima legge che ha reso legale la produzione di questa bevanda alcolica è stata approvata dallo Stato greco nel 1920, su iniziativa dell’allora primo ministro Eleftherios Venizelos, originario dell’isola.
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