La celebrazione del nuovo anno in otto paesini della regione di Kozani, Macedonia occidentale, è stata inserita dall’UNESCO nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità. Chiamato “Momoeria” oppure “Momoeroi”, il rito prende luogo in otto villaggi di Kozani, Macedonia Occidentale durante il periodo festivo di Natale, Capodanno ed Epifania.
La decisione e’ stata presa del Comitato intergovernativo della Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, durante il suo 11esimo Meeting annuale, attualmente in corso ad Addis Abeba, in Etiopia, dal 28 novembre al 21 dicembre 2016.
Questa originale e tradizionale ricorrenza ricorda il Carnevale e vede di solito coinvolti trenta uomini mascherati, accompagnati da gruppi musicali, che ‘salutano’ a modo loro l’ anno nuovo: con musiche e balli coinvolgenti sia per le strade dei villaggi sia nelle case degli abitanti che li accolgono.
I ballerini ed i musicisti rappresentano Momo, ovvero il ‘Dio della risata e della satira. Da qui anche il nome del rito -“Momoeria”, cioè “i vecchi di Momo”. In più, secondo alcuni esperti, i balli omaggiano anche alcuni personaggi storici, poiché i costumi che indossano i ballerini -vestiti con caschi, gonne a pieghe e calzature tradizionali- ricordano alcuni periodi storici in particolare quello dei generali di Alessandro Magno.
Il ballo ha inoltre un significato spirituale perche’ oltre a divertire gli abitanti, i ballerini ‘implorano’ anche la natura di aiutare i villaggi.Il tutto con l’aiuto di alcuni manganelli che vengono usati durante il ballo e seguendo gli ordini di un ‘comandante’ e il ritmo della musica che fa da sottofondo (tra gli strumenti musicali utilizzati spicca la cornamusa). In piu’, i ballerini vengono accompagnati da alcune rappresentazioni teatrali che coinvolgono anche il pubblico, creando un ambiente molto ‘giocoso’ .
I piccoli gruppi di attori che accompagnano i ballerini presentano di solito un famoso dramma satiresco, nei quali vi si ritrovano personaggi come ‘il vecchio’ oppure e ‘il diavolo’. Questo gioco può avere diverse varianti, secondo le persone che rappresenta.
I festeggiamenti culminano nelle più grandi piazze dei paesini, dove tutti gli abitanti cantano e ballano attorno al fuoco fino all’alba.
Questo festival è parte integrante dell’identità culturale dei villaggi, dove vivono principalmente discendenti dei greci di origine ponziana. Chiamati “Pontioi”, questi ex-profughi sono arrivati a Kozani nel 1923, dalla regione di Trabzon (oggi parte della Turchia) e avevano vissuto la “catastrofe microasiatica” e ‘lo scambio di popolazioni’ tra Grecia e Turchia, ovvero la conseguente migrazione verso la penisola ellenica delle popolazioni greche originarie di queste regioni.
I “Momoeroi” diventano la quarta presenza greca nell’ elenco UNESCO del patrimonio culturale immateriale, dopo la dieta mediterranea (insieme ad altri paesi mediterranei), la coltivazione del mastice di Chios, e l’arte sul marmo dell’ isola di Tinos.
La candidatura all’UNESCO dei “Momoeroi” è stata coordinata dal Ministero greco di Cultura, coinvolgendo le otto regioni dove si svolge il rituale e vari esperti come la folklorista Myrofora Efstathiadou.