La Grecia torna agli Oscar e sara’ presente il 26 febbraio a Hollywood, grazie alle “nominations” di tre filmmakers greci, in corsa per la statuetta d’oro dell’ Accademia Americana del Cinema.
Yorgos Lanthimos e Efthymis Filippou sono candidati alla categoria “Miglior sceneggiatura originale’ per il loro film “L’’ aragosta”, una produzione inglese. Daphne Matziaraki concorre invece alla categoria “Miglior corto – documentario” con “4,1 miglia”, una produzione americana, nata come tesi di laurea per l’Università di Berkeley.
Le nuove Candidature si aggiungono all’albo d’oro delle nominations greche agli Oscar, a partire da Mihalis Cacoyannis, che vanta ben cinque ‘nomination’ agli Oscar – miglior film, miglior regista e sceneggiatura non originale per “Alexis Zorbas” e miglior film straniero per “Elettra” e per “Ifigenia”. Più recentemente, il greco-americano Alexander Payne ha vinto due Oscar di sceneggiatura non originale di “Sideways” (2004) e “Antenati” (2011).
Lanthimos e Filippou sono i primi candidati Greci nella categoria “sceneggiatura originale” . Alla stessa categoria sono stati selezionati altri 4 film – “Hell or High Water”, “La La Land”, “Manchester by the sea” e “20th century women”. Per Lanthimos si tratta della seconda nomina agli Oscar, dopo che il suo “Dogtooth“, gia’ vincitore del premio “Un certain regard” al Festival di Cannes, era arrivato nella shortlist del miglior film straniero ai Premi Oscar 2011. Nello stesso anno, assieme a Filippou, Lanthimos aveva vinto con un altro film (“Alpi”) anche il premio Osella per la migliore sceneggiatura al Festival di Venezia nel 2011.L’ “aragosta” è il loro primo film in lingua inglese e ha già vinto vari riconoscimenti nel 2015, tra i quali il premio della giuria al Festival di Cannes ed il premio del miglior scenarista europeo dell’ Accademia Europea del Cinema. Il film ha inoltre totallizzato un numero impressionante d’ ingressi nei cinema americani nella primavera del 2016, mentre la sua scenegiattura è stata premiata dalla Los Angeles Film Critics Association.
Per quanto riguarda il cortometraggio di Daphne Matziaraki, neanche il suo successo è stato casuale. Il suo documentario “4.1 miglia” racconta la storia di Kyriakos Papadopoulos, capitano della Capitaneria di porto dell’ isola di Lesbo, e della sua lotta quotidiana per salvare i profughi tra la Grecia e la Turchia. 4.1 miglia è la distanza fra Lesbo e la costa turca .Matziaraki si è laureata in giornalismo alla rinnomata Università Statunitense Berkeley. Il suo documentario ha gia’ vinto uno dei cinque cosiddetti ‘oscar studenteschi’ nel 2016 ed e’ stato presentato in diversi festival in giro per il mondo, attirando anche l’ammirazione del “New York Times” per il suo sito internet. I documentari che concorrono nella stessa categoria riguadano la guerra civile in Siria, i soccorritori alla guerra in Siria, l’ eutanasia, un sopravissuto all’ Olocausto.
In bocca al lupo a Giorgos e Efthymis, in bocca al lupo Daphne!
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