Un giorno come questo 80 anni fa, l’Opera Nazionale Greca muoveva i suoi primi passi con un allestimento della celeberrima operetta di Johann Strauss figlio, “Il pipistrello” (“Die Fledermaus”). A portare in scena lo spettacolo che segnò l’inizio delle attività della più grande e importante istituzione lirica del Paese fu, in effetti, la neonata compagnia operistica del Teatro Nazionale –allora chiamato Regio, che di lì a poco si sarebbe trasformata nell’Opera Nazionale Greca.
In vista del suo 80esimo anniversario l’Opera ha messo in piedi quest’anno un nutrito programma di eventi e performance commissionando appositamente per l’occasione anche una serie di spettacoli, tra cui spiccano la prima mondiale dell’opera la “Papessa Giovanna” di Yiorgos Vassilandonakis, tratta dall’omonimo romanzo di Emmanouil Roidis, e l’installazione visiva del regista di fama internazionale Yorgos Lanthimos, realizzata nell’ambito del programma “The Artist on the Composer”. Ovviamente, “Il pipistrello” non poteva mancare dal cartellone di questa stagione lirica. In un allestimento firmato da Alexandros Efklidis, la famosa operetta viennese di Strauss figlio è già andata in scena il mese scorso nella Sala Stavros Niarchos, e stasera si darà una sua ultima e celebrativa rappresentazione.
La storia dell’Opera Nazionale Greca
Le premesse e i primi passi
La storia dell’Opera Nazionale Greca comincia il 13 dicembre 1939, pochi mesi dopo l’invasione della Polonia dalla Germania nazista e lo scoppio del secondo coflitto mondiale, con la creazione all’interno della struttura del Teatro Nazionale di una sezione dedicata al genere del melodramma. La nuova sezione, che fu il precursore dell’Opera Nazionale Greca, fu fondata per iniziativa dello scrittore e giornalista Kostìs Bastiàs (1901-1972), allora direttore del Teatro Regio e Segretario Generale delle Arti e delle Lettere (carica equiparabile a quella odierna di Ministro della Cultura), che riuscì a convincere il governo dittatoriale di Metaxas della necessità di una compagnia lirica statale. A spianare la strada a tale decisione, hanno maggiormente contribuito due fattori: la ricca tradizione lirica delle Isole Ionie, che contava circa 150 anni di produzione operistica, e soprattutto la presenza e l’attività del “Melodramma Ellenico”, una compagnia lirica privata, attiva sul territorio nazionale e non solo dal 1888 al 1938.
Il nucleo fondatore della nuova compagnia fu composto da artisti di livello internazionale, quali il regista austriaco di origine corfiota Renato Mordo (1894-1955), il direttore d’orchestra austriaco Walter Pfeffer (1897-1970) e Elvira de Hidalgo (1891-1980), soprano spagnola nota anche per essere stata insegnante di canto di Maria Callas, che assunse la direzione artistica dell’Opera.
La neofondata compagnia si accinse subito alla preparazione della sua prima produzione e debuttò, come già detto, il 5 marzo 1940 con un allestimento de “Il pipistrello” di Strauss figlio, con la regia di Renato Mordo, l’orchestra diretta da Walter Pfeffer, e la coreografia e la scenografia firmate rispettivamente da Sacha Machov e Cleovoulos Clonis. I ruoli principali furono interpretati tra l’altro da I. Stilianopoulos, N. Galanoù, Z. Vlachopoulu e M. Coronis. Per le esigenze dello spettacolo, la compagnia fece ampio ricorso anche al personale artistico del Teatro Regio, tra cui si trovava anche il giovane poeta Ghiannis Ritsos che sotto lo pseudonimo di Ioannis Vàmvas fu uno dei ballerini del corpo di ballo.
A questa prima rappresentazione seguì pochi mesi più tardi una messa in scena de “La Madama Butterfly” di Puccini. Lo spettacolo venne rappresentato il 4 settembre 1940 a Salonicco e il 25 ottobre, solo tre giorni prima dell’inizio della Guerra italo-greca, ad Atene in presenza del figlio del grande operista, Antonio Puccini.
Nonostante le gravi difficoltà incontrate, l’Opera portò avanti le sue attività lungo tutto il tempo dell’occupazione nazifascista del Paese.
In quel periodo, facendo alcune delle sue prime apparizioni sul palcoscenico, alle produzioni dell’Opera partecipò anche un’esordiente cantante lirica, Maria Kalogheropoulou, che presto sarebbe divenuta famosa in tutto il mondo con il nome di Maria Callas. Nel maggio del 1944 lo status della compagnia cambiò. Esssa ottenne la personalità giuridica di diritto pubblico, acquistando, nel contempo, la sua completa autonomia rispetto al Teatro Nazionale, la sua denominazione attuale di “Ethnikì Lirikì Skinì” (Opera Nazionale) e una sede propria al Teatro Olimpia in via Akadimias.
Dalla Liberazione alla dittatura dei colonnelli
Negli anni successivi alla Liberazione, il repertorio dell’Opera, che fin dai primi anni comprende sia opere liriche e operette che balletti, si sviluppa e si espande spingendosi di continuo in varie e nuove direzioni, e riuscendo a raggiungere una media di quattro nuovi titoli alla stagione. Tutttavia, per una serie di intoppi e avversità imprevisti, questa sua iniziale fase di crescita e tranquillità subisce una battuta d’arresto obbligata. L’eliminazione della sovvenzione statale per il 1953 (e la conseguente sospensione degli spettacoli per tutta la stagione) e la demolizione, nel 1954, del Teatro Olimpia al fine di costruire un nuovo al suo posto, che lascia l’Opera senza sede fissa, pongono limiti insormontabili e conducono ad un rallentamento delle sue attività, compensato solo in parte dalla sua annuale partecipazione al nuovo Festival di Epidauro. Fondato nel 1955, il Festival cambierà in mondo radicale il panorama artistico greco, offrendo agli enti culturali del Paese nuove prospettive e opportunità.
Terminati i lavori di ricostruzione, nel 1958 fu inaugurato il nuovo Teatro Olimpia che per quasi cinquant’anni costituirà la sede principale dell’Opera. L’evento segnerà l’inizio di un nuovo periodo aureo per la compagnia, che riprenderà con nuovo slancio i tentativi di ampliamento e rinnovamento del suo repertorio con particolare accento sulla promozione e la valorizzazione della produzione lirica greca. Il che diventerà una costante del suo operato nel futuro. Negli anni a venire, l’Opera Nazionale Greca riesce a consolidarsi come uno dei cardini della vita culturale del Paese, presentando per la prima volta al pubblico greco quasi trenta opere e allestendo annualmente circa 20 spettacoli.
Il costante sviluppo artistico della compagnia fu però interrotto con l’avvento della dittatura dei colonnelli nell’aprile del 1967, durante la quale l’Opera venne sottoposta al controllo diretto delle forze armate.
Dalla restaurazione della democrazia a oggi
Nel 1974, con il ritorno alla normalità e il ripristino della democrazia, l’Opera Nazionale Greca viene sottoposta alla supervisione del Ministero della Cultura e vede succedersi alla sua guida diverse personalità di spicco del panorama lirico-musicale greco. Intanto, si intensificano progressivamente le iniziative volte ad ampliare e modernizzare l’attività dell’Opera, soprattutto con l’introduzione di nuovi artisti e la promozione della compagnia a livello internazionale. A tale proposito, di particolare importanza risultarono, negli anni a venire, gli inviti rivolti a vari registi di fama mondiale a presentare il loro lavoro al pubblico greco (Mladen Sablič, John Copley, Grisha Asagaroff, Lina Wertmüller e.a.) e, soprattutto, l’introduzione nel 1998 dello strumento della co-produzione, grazie al quale l’Opera Nazionale collaborerà nella realizzazione di grandi produzioni con alcuni dei maggiori teatri lirici del mondo.
Dal 1994 l’Opera Nazionale Greca opera come soggetto giuridico di diritto privato. A partire dal 2017 si è trasferita nella sua spettacolare nuova sede del Centro Culturale della Fondazione Stavros Niarchos, dove dispone di due sale: la Sala Stavros Niarchos per le grandi produzioni e la Scena Alternativa per le produzioni più piccole e sperimentali, spesso commissionate ad artisti giovani ed emergenti. Ogni estate l’Opera presenta le sue produzioni all’Odeo di Erode Attico.
Per sapere di più sulla storia dell’Opera Nazionale Greca visita il suo Museo Virtuale Educativo (Virtual Educational Museum).
Fonte: Opera Nazionale Greca
s.d.
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