La Grecia è la mia seconda patria (mio nonno era greco, quindi il legame non è solo ideale). Ci sono dunque infiniti motivi per sceglierla, per quel che mi riguarda: ma se dovessi tralasciare affetto personale, mare, storia ed archeologia, direi senz’altro l’ospitalità dei greci, che non viene quasi mai intaccata dalla necessità di accogliere un numero enorme di turisti. C’è una gentilezza, un’autenticità, una generosità che è raro trovare altrove. Un esempio? Nello scorso mese di novembre, mi fermai a mangiare in una taverna nella città vecchia di Rodi. Stavano chiudendo per la pausa invernale, ma quando siamo arrivati ci hanno detto “se volete vi diamo quel che stiamo preparando per noi”. Hanno quindi messo un tavolino al sole, e il pranzo è stato di triglie (barbounia) fresche, insalate, vino, dolce. Magnifico. Alla fine, alla richiesta del conto, la signora ha risposto: “Ma no, siete gli ultimi clienti della stagione, ci pagate l’anno prossimo”. Ecco, questo aneddoto, in questo atto di pura generosità (ma ce ne sono molti altri che potrei ricordare), racconta una qualità splendida e rara della Grecia. Un motivo per sceglierla anno dopo anno, isola dopo isola”.
 
 (Patrizio Nissirio, responsabile ANSAmed, autore del libro Ouzo amaro)

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