La marina mercantile greca non è solo un’attività economica notevole, rendendo la Grecia oggi la più grande nazione armatrice del mondo, ma fa parte del suo patrimonio culturale. La posizione geografica del Paese, situato al crocevia tra Europa, Asia e Africa, che conta migliaia di isole e isolotti così come migliaia di miglia di costa, ha reso i Greci una nazione marittima nel corso della storia.
Non è un caso che la mitologia greca sia strettamente legata al mare. Gli Argonauti, Teseo, le Colonne d’Ercule, le avventure di Ulisse, sono alcune delle storie leggendarie che hanno sigillato il patrimonio marittimo greco, mostrando la presenza di marinai greci dal Mediterraneo occidentale fino al Mar Nero. Sin dai tempi antichi, le competenze dei greci in questo settore erano davvero eccezionali, sia che si trattasse di navigare in mare aperto alla ricerca di opportunità di commercio, sia si tratasse di battaglie navali come la famosa Battaglia di Salamina contro i Persiani nel 480 a.C., di cui si celebra quest’anno il 2500 ° anniversario.
Il ruolo di primo piano della marina mercantile greca fu conservato nel corso dei secoli. Dal 16° secolo, il commercio marittimo greco si stava diffondendo trasportando in Europa principalmente cereali e granaglie, mentre le aree di navigazione greche più riconosciute erano Hydra, Syros, Andros, Chios, Kasos, Psara e Spetses nel Mar Egeo, Galaxidi, Arta, Preveza e Corfù nel Mar Ionio a causa del commercio con l’Italia. Il contributo della flotta greca alla Guerra d’Indipendenza greca contro l’occupazione ottomana nel 19° secolo è della massima importanza è considerato di massima importanza.
Dopo il successo della transizione della loro flotta mercantile dalla vela al vapore alla fine del 19° secolo, gli armatori greci hanno riuscito a mantenere la loro posizione dominante nell’industria marittima globale nel 20° secolo. L’industria navale greca divenne una delle più grandi flotte mercantili del mondo, competendo con i giganti economici dell’epoca come il Giappone, gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e la Norvegia.
La performance di sucesso in questo settore non è solo dovuta alla ‘’natura maritima’’ dei Greci ma è anche il risultato di scelte strategiche degli armatori greci come la creazione di una rete globale di uffici, l’assunzione di personale basata su parentela e luogo di origine comune, l’uso di equipaggi greci sulle loro navi, l’accesso ai centri finanziari e marittimi internazionali, la specializzazione nel trasporto di rinfuse, l’uso di varie bandiere, l’accesso diretto ai noleggiatori, l’uso del modello di business tradizionale di acquisto e gestione di navi usate ecc.
Particolare enfasi dovrebbe essere data sul periodo successivo alla seconda guerra mondiale, quando gli Stati Uniti decisero di vendere navi ai Paesi europei nel 1946, al fine di facilitare la ricostruzione della loro industria marittima. 98 delle 682 navi da trasporto classe Liberty furono vendute a interessi greci insieme a quelle vendute a italiani, francesi, norvegesi, olandesi, russi ecc, per essere utilizzate per il commercio. Allo stesso tempo, un numero significativo di navi acquisite da interessi stranieri furono poste sotto bandiere di comodo che avevano cominciato a fare una forte presenza nell’arena marittima internazionale, mentre molte di queste navi erano controllate da armatori greci.
Durante gli anni ’50 ’60, il trasporto marittimo greco iniziò a prosperare diventando gradualmente un importante attore globale. Armatori potenti emersero lasciando il loro segno nel settore marittimo greco. In questo periodo, il porto del Pireo ha rafforzato la sua posizione di centro marittimo con la creazione di varie imprese di navigazione guidate da imprenditori dinamici. La presenza di questi uffici ha dato ulteriore impulso alla crescita del più grande porto della Grecia poiché ha portato alla creazione di varie attività che hanno sostenuto direttamente o indirettamente il funzionamento del settore marittimo. Gli anni ’60 sono caratterizzati come il “decennio d’oro” della navigazione greca, poiché la flotta di proprietà greca si è classificata seconda sulla scala mondiale dietro alla flotta mercantile di proprietà del Regno Unito.
Durante gli anni ’70 e nonostante l’incertezza per il commercio marittimo mondiale a causa della grave crisi petrolifera e degli sviluppi in Medio Oriente, gli armatori greci hanno continuato ad investire nella costruzione di navi e nelle acquisizioni di seconda mano. Nei decenni che hanno seguito, il trasporto marittimo greco è rimasto uno dei cardini dell’economia globale e un importante facilitatore del commercio globale.
Secondo dati ufficiali, gli armatori greci possiedono il 20,67% del tonnellaggio globale e il 54,28% del tonnellaggio controllato dall’Unione Europea, al primo posto in un elenco di cinque paesi che include Giappone, Cina, Singapore e Hong Kong e rappresentano oltre il 50% del tonnellaggio mondiale. Gli armatori greci si classificano al primo posto in questa lista delle principali nazioni di navigazione con 4.536 navi (il numero riguarda navi di oltre 1.000 GT classificate in base al tonnellaggio di peso lordo). Secondo i dati, la flotta mercantile battente bandiera greca conta 706 navi e si colloca all’8° posto a livello globale e al 2° a livello europeo (in termini di dwt).
Il settore del trasporto marittimo greco comprende principalmente piccole e medie imprese che trasportano beni di prima necessità, essenziali per l’UE e le economie globali (prodotti agricoli e forestali, petrolio e prodotti petroliferi, gas, prodotti chimici, ferro e altri minerali, carbone e fertilizzanti). È sorprendente che la Grecia, pur rappresentando solo lo 0,16% della popolazione mondiale, rimanga la più grande nazione armatrice del mondo.
Il trasporto marittimo greco è un settore importante dell’economia greca ed un importante contributore in termini di benefici diretti, indiretti e moltiplicati, oltre ad essere un importante creatore di posti di lavoro. Inoltre, la flotta di proprietà greca è una delle flotte più sicure, più efficienti dal punto di vista energetico ed ecocompatibili. La Grecia è stata eletta membro del Consiglio dell’ Organizzazione marittima internazionale (l’agenzia specializzata delle Nazioni Unite con responsabilità per la sicurezza e la protezione della navigazione e della prevenzione dell’inquinamento marino provocato dalle navi) per il periodo 2020-2021. Questa nominazione dimorstra la presenza dinamica della Grecia nella comunità marittima internazionale.
Testo in inglese via Greek News Agenda