Papa Francesco si è recato a Cipro e in Grecia dal 2 dicembre 2021 fino al 6 dicembre 2021 concludendo il suo 35° Viaggio Apostolico, in due paesi nel cuore del Mediterraneo che sono terre di antica tradizione ecclesiale ed ecumenica.
La sua visita in Grecia si effettua in un anno di grande importanza simbolica a causa del 200° anniversario dell’inizio della rivoluzione greca e coincide con il completamento di quarantuno anni di relazioni diplomatiche tra la Grecia e la Santa Sede.
La migrazione, il trasferimento dei rifugiati da Cipro al Vaticano, le persone scomparse, il traffico di esseri umani, i diritti umani, gli sviluppi del problema di Cipro, il cambiamento climatico, così come le questioni regionali hanno dominato l’agenda dei contatti di Papa Francesco con la leadership politica e statale di Cipro. Questa è la seconda volta che un primate della sede della Chiesa cattolica romana visita Cipro. Il primo fu nel 2010, quando Papa Benedetto XVI visitò l’isola per la prima volta.
Nell’ambito della sua visita a Cipro, il Presidente della Repubblica di Cipro Nikos Anastasiadis ha ricevuto Papa Francesco ed entrambi hanno parlato in una cerimonia speciale alla presenza delle autorità statali ed ecclesiastiche del paese, così come dei rappresentanti del Corpo Diplomatico e della società civile.
Il Presidente della Repubblica di Cipro Nikos Anastasiadis ha ribadito che la visita del Papa Francesco a Cipro è un evento veramente storico e un grande onore per il suo paese e il suo popolo esprimendo il suo apprezzamento per il sostegno di lunga data della Santa Sede negli instancabili sforzi per risolvere il problema di Cipro e riunire il popolo di Cipro, i latini, gli armeni, i maroniti, i turco-ciprioti e i greco-ciprioti. Papa Francesco è stato ricevuto dall’Arcivescovo Chrysostomos II di Cipro con cui ha avuto un incontro privato ed ha salutato i membri del Santo Sinodo della Chiesa di Cipro che erano presenti.
Il viaggio in Grecia del Vescovo e Papa di Roma ha avuto luogo, su invito della Presidente della Repubblica, Katerina Sakellaropoulou, il 4, 5 e 6 dicembre, cinque anni dopo la sua prima visita a Lesbo, nell’aprile 2016 quando c’è stato lo storico incontro con il patriarca ecumenico Bartolomeo e l’arcivescovo Ieronymos di Atene e di tutta la Grecia, così come venti anni dalla prima visita di un primate della Chiesa cattolica in Grecia dopo lo scisma del 1054 . Arrivato ad Atene, il Papa è stato accolto dal ministro degli Esteri greco Nikos Dendias il quale ha parlato di sfide comuni che preoccupano i due lati, si è riferito al particolare interesse per la protezione del patrimonio culturale e della libertà religiosa nonché alla questione della conversione di Haghia Sophia in moschea e la chiusura della Scuola Teologica di Halki.
Dopo la Guardia d’Onore e la presentazione delle rispettive delegazioni, Papa Francesco si è trasferito al Palazzo Presidenziale di Atene ove ha effettuato una visita di cortesia alla Presidente della Repubblica Ellenica Katerina Sakellaropoulou ed ha incontrato il Primo Ministro greco Kyriakos Mitsotakis con cui ha trattato questioni di interesse reciproco, nonchè le Autorità, la Società Civile e il Corpo Diplomatico.
La Presidente della Repubblica Ellenica, Katerina Sakellaropoulou ha accolto il Papa sottolineando che ‘’la visita per la seconda volta nel nostro paese, indica il suo grande interesse per la regione e il più ampio Mediterraneo, così come la sua costante preoccupazione per il dialogo religioso e la sua universalità. Il messaggio di fede e fraternità che trasmette e il riconoscimento dell’importante contributo dello spirito greco, di Atene e della Grecia alla civiltà occidentale e alla religione cristiana, ci ispirano profondo rispetto e cristianità’’.
Nel suo discorso nel Palazzo Presidenziale di Atene, Il Papa ha affermato, inter alia, che ‘’senza Atene e senza la Grecia l’Europa e il mondo non sarebbero quello che sono. Sarebbero meno sapienti e meno felici’’ e ha fatto riferimento alle grandi sfide e le avversità del mondo di oggi, come la pandemia, la registrazione di un arretramento della democrazia, il bisogno di partecipazione di tutti, ed ha espresso la sua gioia di visitare la Grecia dopo vent’anni dalla storica visita di Papa Giovanni Paolo II e nel bicentenario della sua indipendenza.
Papa Francesco ha avuto un incontro con l’arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia Ieronymos II con i rispettivi Seguiti ricordando che si sono incontrati cinque anni fa a Lesbo nell’emergenza migratoria. Da parte sua, l’arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia Ieronymos, ha fatto riferimento alla visita sopramenzionata congiunta a Lesbo, insieme al Patriarca Ecumenico, che avevano fatto anni fa per evidenziare il problema dei rifugiati e delle migrazioni. Ha parlato della crisi pandemica che ha cambiato e continua a cambiare la vita delle persone in tutto il mondo, sottolineando che sono emersi vari problemi. ‘’La violenza, l’insicurezza, la paura, la disperazione e, soprattutto, la frustrazione hanno preso il sopravvento sui cuori delle persone, indipendentemente dal loro colore, religione, lingua e cultura’’, ha riferito, notando la necessità da parte della comunità globale di prendere decisioni coraggiose.
Il tema della migrazione
A Cipro ha preso luogo una preghiera ecumenica con i migranti, presso la chiesa parrocchiale di Santa Croce a Nicosia, mentre in Grecia Papa Francesco ha visitato il centro di identificazione e ricezione a Mytilini sull’isola di Lesbo. Pochi giorni prima del suo viaggio in Grecia Papa Francesco aveva annunciato: ”Come pellegrino alle fonti dell’umanità, tornerò a Lesbo” .
La presidente della Repubblica Ellenica K.Sakellaropoulou che vi ha acccompagnato il Papa Francesco ha spiegato che la situazione oggi è, per fortuna, sotto tutti gli aspetti, nettamente migliore di quella della sua prima visita sottolineando la comprensione e la solidarietà mostrata dagli isolani nei confronti dei migranti sotto condizioni difficili. Inoltre, la Presidente ha sottolineato che ”nel corso degli anni, la Grecia ha sopportato un peso sproporzionato della crisi dei migranti e dei rifugiati, che sta mettendo alla prova l’intero Mediterraneo, il mare che ci unisce. Ma affrontarlo va oltre i confini nazionali ed è una responsabilità condivisa dall’Europa. È nostro dovere, nel rispetto delle regole del diritto internazionale e dei diritti fondamentali, non permettere la strumentalizzazione disumana dei migranti e dei rifugiati”.
Papa Francesco si è intrattenuto con alcuni rifugiati e successivamente ha visitato le loro abitazioni e nel suo discorso esprimendo la sua vicinanza ai migranti. In più ha sottolineato che la questione dei rifugiati e delle migrazioni è un problema mondiale, una crisi umanitaria che riguarda tutti”. Collegando la crisi pandemica con la questione dei rifugiati, ha affermato che “la pandemia ci ha colpito globalmente, ci ha fatto sentire tutti sulla stessa barca, ci ha fatto sentire cosa significa avere le stesse paure. Abbiamo capito che le grandi questioni devono essere affrontate insieme, perché nel mondo di oggi le soluzioni frammentate sono inadeguate’’.
Concludendo il suo viaggio ad Atene, il Papa ha fatto un incontro con i giovani presso Scuola San Dionigi delle Suore Orsoline a Maroussi, dove ha commentato sulle varie testimonianze loro e evidenziato l’importanza del ‘’coraggio di andare avanti, il coraggio di rischiare’’ trasmettendo il messaggio Brostà, óli masí! [Avanti, tutti insieme!]’’.
Fonti testo e fotografie
Agenzia Amna.gr
Presidenza della Repubblica Ellenica
Ministero degli Affari Esteri di Grecia
Primo Ministro di Grecia
Chiesa di Grecia
Presidenza della Repubblica di Cipro
Chiesa di Cipro
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La Santa Sede
Pelagia Kotsoni