Un tuffo nel passato
Santorini (o Thíra) una delle isole più famose al mondo, è l’isola più meridionale delle Cicladi ed è uno dei luoghi più importanti al mondo per lo studio dei fenomeni e delle formazioni geologiche.
La zona di Akrotiri a Santorini si trova alla sua estremità sud-occidentale, a 15 km da Firá. È un vero promontorio, con scogliere a strapiombo che si estendono per tre miglia a ovest della parte più meridionale di Santorini.
Fu uno dei centri più importanti dell’Egeo in epoca preistorica con i primi insediamenti risalenti al Neolitico tardo (almeno dal IV millennio a.C.).
Durante la media e la prima età del bronzo tardo (XX-XVII secolo a.C.) questo insediamento si espanse e divenne uno dei centri urbani e portuali più importanti dell’Egeo. La sua vasta area (circa 200 acri), l’eccellente organizzazione urbana, la rete fognaria, gli edifici a più piani decorati con squisite decorazioni murali, mobili ricchi e articoli per la casa testimoniano il suo grande sviluppo.
La rete delle relazioni esterne di Akrotiri era particolarmente ampia, come testimoniano i vari prodotti d’importazione rinvenuti all’interno degli edifici: manteneva stretti rapporti con la Creta minoica ma era anche in contatto con la Grecia continentale, il Dodecaneso, il Cipro, la Siria e l’Egitto. La vita in città terminò bruscamente nell’ultimo quarto del XVII secolo a.C. quando i suoi abitanti decisero di abbandonarla a causa dei forti terremoti. Seguì l’eruzione del vulcano. I materiali vulcanici che ricoprivano la città e l’intera isola proteggevano fino ad oggi gli edifici e il loro contenuto, come si faceva a Pompei.
Gli scavi svelano una cittá straordinaria
Le prove per le abitazioni al Akrotiri di Santorini durante l’era preistorica iniziarono a venire alla luce dalla seconda metà del XIX secolo. Tuttavia, nel 1967 iniziarono scavi sistematici da parte del professor Spyridon Marinatos sotto gli auspici della Società Archeologica di Atene. Dopo la morte di Marinatos nel 1974, gli scavi si sono proseguiti sotto la direzione del professor Christos Doumas. I monumenti svelati non hanno subito interventi, se non quelli che sono necessari per la loro sistemazione e per il salvataggio delle varie testimonianze. I monumenti ed i complessi architettonici della zona si distinguono per il know-how e l’eleganza, caratteristiche presenti in ogni attivitá degli abitanti dell’insediamento.
I luoghi più importanti sono decorati con affreschi di alto livello artistico, solitamente con scene e cerimonie religiose o con spettacoli dal mondo della terra e del mare. Gli impressionanti affreschi, che sono i più antichi esempi di pittura monumentale in Grecia, decoravano quasi tutti i complessi edilizi, fornendoci preziose informazioni sulla società di Akrotiri attraverso il loro carattere narrativo.
La ceramica dell’insediamento si distingue per la ricchezza e la varietà di forme e temi decorativi. Coperti di cenere vulcanica, i vasi e altri oggetti di uso quotidiano furono salvati in condizioni inaspettatamente buone, ripristinando in gran parte il tempo della grande prosperità di Akrotiri prima della drammatica fine. Forniscono così informazioni sul loro uso, pratico o rituale, e sull’organizzazione della vita all’interno degli edifici.
Gli edifici di Akrotiri sono esempi unici di architettura impresionante; maestosi, con facciate scolpite ospitavano funzioni comunitarie. Le case private erano fornite anche con officine e magazzini.
I materiali di costruzione provenivano dall’isola stessa o venivano importati da altre zone: dalle sue cave si raccoglievano rocce e ciottoli per essere utilizzati su pareti e pavimenti, il legno proveniva da Creta ed era utilizzato come rinforzo sismico mentre le lastre di gesso veniva dalle cave di Cnossos.
Gli edifici
Un edificio grande di almeno due piani con 14 stanze per piano. Le particolarità architettoniche dell’edificio e i temi degli affreschi portano a concludere che si svolgessero alcune cerimonie
La sezione B comprende probabilmente due edifici separati attaccati l’uno all’altro; qui troviamogli affreschi delle Antilopi, dei Pugili e delle Scimmie.
La casa occidentale è un edificio relativamente piccolo ma ben organizzato con magazzini di alimentari, laboratori, una cucina e un mulino. Inoltre, troviamo un magazzino di utensili e cibo, un gabinetto, e affreschi consecutivi: dei Pescatori, della Sacerdotessa, il famoso fregio in miniatura della Flotta e otto affreschi dei Cubicoli delle Navi.
Il complesso D è costituito da quattro edifici con l’affresco della Primavera, cartelli della scrittura in lineare A e grandi reperti mobili, come abbondanti ceramiche di importazione e oggetti in pietre preziose e metallo.
La casa delle Donne è un grande edificio di due piani con un lucernario in cui è stato ritrovato l’affresco delle Donne e dei Papiri
Un maestoso edificio di tre piani, il più grande finora scavato, probabilmente usato come edificio pubblico, come dimostrano le sue dimensioni insolitamente grandi, l’imponente aspetto esterno e la decorazione murale (sfilata di uomini che portano regali a grandezza naturale).
I musei
Il Museo di Thíra Preistorica è unico nel suo genere tra i musei regionali. L’esposizione è un tentativo di delineare il percorso di Thíra in epoca preistorica attraverso reperti selezionati tra le migliaia nei magazzini, un percorso dinamico e creativo che ha reso l’isola meridionale delle Cicladi uno dei centri dell’Egeo più importanti nel XVIII e XVII secolo a.C.
Il museo può essere considerato un’estensionedel sito archeologico di Akrotiri, poiché custodisce gli affreschi ed i reperti mobili di questo centro urbano nel periodo della sua grande prosperità (XVII secolo a.C.).
Allo stesso tempo ospita reperti provenienti da molti altri luoghi di Thíra che risalgono al V millennio a.C. (Neolitico tardo) fino al XVII sec. e mostrano il passaggio di varie civiltà dall’Egeo in un lungo periodo della preistoria. È anche degno di nota che tutti i reperti sono in ottime condizioni.
Il Museo Archeologico di Santorini è stato costruito nel 1960 in sostituzione del vecchio museo, costruito nel 1902 e distrutto dai terremoti del 1956. Le collezioni comprendono sculture dall’età arcaica all’età romana, iscrizioni dall’età arcaica all’epoca romana, statuine in ceramica e argilla dall’era geometrica a quella ellenistica.
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La visita al sito archeologico di Akrotiri, a Santorini, è per ogni visitatore un viaggio indietro nel tempo. Gli edifici e gli oggetti intrappolati sotto uno spesso strato di materiale vulcanico si sono conservati intatti o hanno lasciato il loro segno. La cenere ha ricoperto le rovine dell’insediamento, mantenendo vive le immagini di una civiltà distrutta dall’eruzione vulcanica. La loro eccezionale conservazione impressiona oggi il visitatore e giustamente ha dato ad Akrotiri il nome di “Pompei dell’Egeo”.
Fonti
- Comune di Santorini
- Visit Greece
- Visit Greece
- Ministero della Cultura e dello Sport
- Ministero della Cultura e dello Sport
- Museo Nazionale Archeologico di Atene
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P.K.