Alexis Tsipras, il Primo Ministro greco, ha trattato l’ argomento dei profughi durante “L’ ora del Primo Ministro” al Parlamento
“Riguardando le isole e la creazione di centri di identificazione, che si chiamano ‘hot spots’, la scelta del luogo di installazione di questi centri non era imposta dal governo greco neanche dall’ UE ma dalla realtà stessa e la geografia. Le nostre isole sono il primo suolo europeo che i profughi incontrano sopra le barche dei traficanti. Quando entrano nelle acque territoriali, la sola responsabilità che abbiamo per le persone la cui vita è in pericolo, è di raccoglierli e metterli in salvo e non di scacciarli, il che è fuori legge, secondo il diritto internazionale. In terreno, dobbiamo offrire il pronto soccorso nei centri che costruiamo con difficoltà. La procedura prevista di identificazione avra’ luogo nei centri di identificazione affinché vediamo quanti fra loro hanno il diritto di chiedere asilo, quanti possono muovere e andare alle destinazioni preferite e cosa succedera’ con questi che non hanno il diritto. Si tratta non solo di una responsabilità umana ma è anche un tema di sicurezza pubblica e nazionale. Il paese deve essere in accordo con i suoi impegni fondamentali che riguardano la sua partecipazione allo spazio Schengen. Non costruire i centri di identificazione non sarebbe meglio per le isole e i loro abitanti : abbiamo l’ esperienza dell’ estate quando eravamo presi di sorpresa dall’ immenso numero di gente ammassata al porto e ai parchi delle città. Dobbiamo costruire i centri di identificazione, i centri di trasferimento affinché possiamo trasferire questa gente alla sua destinazione finale.
Per concludere, la scelta del luogo della creazione dei centri di identificazione è stata imposta dalla geografia e la realtà dei flussi migratori misti e della responsibilità del paese di identificare completamente i nuovi entrati ai punti di ingresso. L’ alternativa di trasferire questa gente in un altro posto del paese, prima dell’ identificazione è illogica. Implica il trasferimento di migliaia di persone ogni giorno sotto uno stato di detenzione, e questo è fuori logica. Abbiamo fatto tutto quello che è necessario in livello internazionale, in modo che gli accordi di ricevimento siano applicati. I paesi di discesa e la Turchia devono mantenere i loro impegni internazionali. La Grecia lo fà. Devono anche farlo l’ UE, la Turchia e i paesi terzi.
Le accuse contro il nostro paese, nel caso del terrorista a Parigi non sono fondate. Leros in Grecia, era l’ unico posto in Europa che questo uomo era identificato, inoltre con un dispositivo ‘Eurodac’. Poi, era identificato dalla Serbia e da nessun altro paese. Tutti gli altri terroristi erano nati in Francia e in Belgio.
L’ impegno della guardia delle frontiere è un impegno totalmente nazionale. L’ accordo con la Turchia era neccesario. Aspettiamo i resultati perché l’ accordo è fatto per la diminuzione dei flussi. Non abbiamo verificato ancora qualsiasi diminuzione. Secondo i dati ufficiali dell’ Eurostat, le nuove richieste di asilo in UE hanno superato le 410.000 per il terzo trimestre di 2015, quando i paesi che hanno accettato il trasferimento sono pochi e non possono contraccambiare e portare a termine l’ impegno. Nel contesto del nostro potere, facciamo il più che possiamo proporzionalmente e speriamo che l’ Europa mantenga i suoi impegni.”
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