Lettere inedite di Theodoros Kolokotronis (1770-1843, citato anche come Teodoro Colocotroni), il giuramento manoscritto di Demetrios Koliopoulos Plapoutas (1786-1864) scritto durante l’assedio di Patrasso, l’ascia di Georgios Karaiskakis (1782-1827) e numerose opere d’arte compongono una mostra-viaggio nella storia della Grecia moderna e nella Rivoluzione del 1821, organizzata dal Ministero della Macedonia e della Tracia per commemorare il 204° anniversario della sollevazione e della lotta dei greci per la libertà dal dominio ottomano.

Inaugurata il 19 marzo 2025, la mostra “Rivoluzione del 1821: La Lotta per la Rinascita” è aperta sette giorni su sette e sarà ospitata fino alla fine del giugno 2025 al piano terra e al primo piano del Diikitirio (Palazzo del Governatore), un edificio emblematico e storico che è la sede del Ministero della Macedonia e della Tracia a Salonicco.

Secondo il Vice Ministro della Macedonia-Tracia, Konstantinos P. Gioulekas, “la storia non viene insegnata solo attraverso i musei, ma anche attraverso i cimeli”. La mostra presenta per la prima volta rari cimeli e documenti della lotta della Rivoluzione greca del 1821 provenienti da collezioni pubbliche e private, mentre i monasteri del Monte Athos hanno concesso le armi del capo della Rivoluzione in Macedonia, Emmanouil Pappas (1772-1821), nonché vari documenti e lettere dell’epoca.

Come ha sottolineato il Vice Ministro Gioulekas, si tratta di una mostra aperta a tutti i residenti di Salonicco e ai visitatori della città che contribuirà a mantenere viva e indelebile la memoria nazionale.

La più impressionante è una lettera scritta dal “Vecchio di Morea” -Theodoros Kolokotronis- a Dervenakia, poco prima di attaccare l’esercito di Dramalis, e porta la sua firma. La lettera “è indirizzata al militare Dimitrakis Koliopoulos ed è molto importante che se ne possa leggere il contenuto”, ha evidenziato il Vice Ministro Gioulekas durante la conferenza stampa per la mostra, organizzata in occasione dell’anniversario nazionale del 25 marzo.

Tra i reperti esposti nella mostra figurano anche la scimitarra di Konstantinos Kanaris (1793-1877), l’autentica fustanella del capo Giorgakis Tselis, che prese parte anche all’Esodo da Missolungi nell’aprile del 2026, tramandata di generazione in generazione, nonché documenti, medaglie e giornali dell’epoca della Rivoluzione.

Tra le lettere risalenti all’epoca della Rivoluzione conservate sul Monte Athos e concesse alla mostra, ce n’è una di particolare interesse: si tratta di un resoconto degli utensili sacri che i monasteri del Monte Athos inviarono per liberare l’isola di Idra (Hydra) e proteggerla dalle incursioni turche.

“È un’opportunità per tutti di osservare la mostra, di conoscere la Rivoluzione greca, vedendo le reliquie, gli oggetti che durante quegli anni di lotta del 1821 erano nelle mani dei capi, dei combattenti, dei nostri nonni, perché questi erano i combattenti, i nostri bisnonni che giurarono libertà, fede in Cristo e si riversarono contro un nemico superiore, l’allora onnipotente Impero Ottomano, per ottenere la libertà o morire tutti, perché non potevano sopportare la schiavitù”, ha sottolineato il Vice Ministro della Macedonia e della Tracia.

Il Vice Ministro Gioulekas ha ringraziato la Società Storica ed Etnologica della Grecia per i cimeli forniti, il Ministero della Difesa Nazionale e il Capo di Stato Maggiore Generale, generale Dimitrios Houpis, che è intervenuto per aggiungere alla mostra una seria di copie delle prime uniformi indossate dall’esercito greco quando fu creato nel 1821 e le uniformi storiche originali dell’Accademia dell’Esercito Ellenico.

Una sezione speciale della mostra evidenzia il modo in cui la Rivoluzione del 1821 influenzò l’arte e comprende dipinti unici di Vasilis Bottas, Alexandros Kagias e Lazaros Pantos sul tema delle battaglie navali della Rivoluzione, scene della vita religiosa del Monte Athos, ritratti degli eroi della Rivoluzione del 1821 e composizioni scultoree di illustri scultori di Salonicco come Socrates Giosmas, George Bardakas e Stelios Mertzanidis, ispirate alla lotta greca per l’indipendenza.

Gli oggetti esposti provengono anche da collezioni private, tra cui quelle di Manolis Savvidis, Dimitris Giannoglou, del Vice Ministro della Macedonia e della Tracia, Konstantinos P. Gioulekas, della famiglia dell’ex presidente del partito di Nuova Democrazia, Miltiadis Evert e della famiglia del defunto giocatore di basket, allenatore e parlamentare Giannis Ioannidis.

Fonti testo e fotografie: Agenzia di stampa greca ANA-MPA, Ministero della Macedonia e della Tracia.

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