Nella notte tra martedì e mercoledì, dopo oltre 11 ore di negoziazioni, è arrivato -come da previsioni- l’accordo sia sul versamento dei prestiti che sulla ristrutturazione del debito greco. In effetti è la prima volta che i creditori della Grecia discutono seriamente e apertamente di un alleggerimento del debito greco.
La riunione dei ministri delle Finanze della zona euro, tenutasi a Bruxelles, ha dato il via libera alla seconda tranche di aiuti dall’ESM: 10,3 miliardi di euro in fondi di salvataggio che dovrebbero essere sborsati in due pagamenti (7,5 miliardi nel mese di giugno e 2,8 miliardi di euro nel mese di settembre o ottobre, dopo che verrà verificato se le riforme sono state implementate). Infatti si tratta della seconda rata a lungo ritardata del terzo piano di salvataggio concordato l’estate scorsa. La prima sub-tranche che verrà erogata a metà giugno dovrebbe coprire, tra gli altri, le scadenze più immediate. La decisione dei ministri delle Finanze segna l’approvazione delle riforme e misure di austerità recentemente votate dal Parlamento greco e dunque la conclusione positiva della prima «review» (revisione) del terzo programma.
Per quanto riguarda il tanto atteso alleggerimento del debito, salito anche a causa dei prestiti recenti, “l’Eurogruppo si è accordato su un pacchetto di misure che saranno immesse progressivamente, necessarie per raggiungere i target sulle necessità di finanziamento”, si legge nel comunicato finale. Ma l’alleggerimento, che purtroppo esclude un taglio nominale, avverrà a partire dal 2018. Si è concordato che a breve termine sarebbe alleggerito soltanto l’onere del debito -la somma che la Grecia paga in interessi ai suoi creditori. Inoltre, il fabbisogno lordo di finanziamento («gross financial needs») greco non dovrebbe superare il 15% del Pil nel medio termine e il 20% successivamente. Invece i dettagli delle misure da intraprendere a lungo e lunghissimo termine saranno decise solo dopo il completamento del terzo programma di salvataggio e a condizione che sia stato attuato con successo. E anche dopo le elezioni previste in diversi Paesi europei, Germania inclusa.
“Abbiamo fatto un grande sforzo”, ha affermato il presidente dell’Eurogruppo. “Sono felice di annunciare che con questo accordo il Fmi potrà raccomandare al suo board di partecipare al programma greco entro fine anno”, ha aggiunto Jeroen Dijsselbloem, dato che il Fondo monetario internazionale aveva esplicitamente chiesto un impegno serio e concreto dell’Eurogruppo sulla riduzione/ristrutturazione del debito greco prima di farsi coinvolgere nel terzo programma di assistenza.
“È un momento importante per la Grecia”, ha dichiarato il ministro greco delle Finanze Euclide Tsakalotos al termine della riunione dell’Eurogruppo a Bruxelles. “Credo che ci sia motivo di ottimismo e che questo possa essere l’inizio della trasformazione del circolo vizioso della Grecia di recessione-misure-recessione, in una situazione in cui gli investitori hanno un chiaro cammino per tornare a investire in Grecia”, ha detto Tsakalotos esprimendo la soddisfazione del governo greco.
“Abbiamo voltato pagina insieme in questa lunga storia del programma greco, c’è voluto un lavoro intenso, non era facile”, ha ammesso il commissario agli affari economici Pierre Moscovici. Infine, secondo il direttore del programma europeo del FMI Paul Thomson “questo pacchetto mette il consolidamento greco su basi solide, abbiamo fatto tanto, il compromesso è stato faticoso per tutti”.
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