Il noto economista Ashoka Mody, visiting professor all’Università di Princeton e ex vice direttore del dipartimento per l’Europa del Fondo monetario internazionale (fu lui il responsabile del piano di soccorso per l’Irlanda) sostiene la neccessità assoluta per la Grecia di un nuovo modello di crescita e una riduzione sostanziale del debito del Paese in un suo articolo di opinione intitolato “Grecia: una tragedia europea”. L’articolo -originariamente apparso nel quotidiano greco Kathimerini- è stato pubblicato dal think tank politico-economico Bruegel(acronimo per Brussels European and Global Economic Laboratory).
Come osserva il Prof. Mody dal 2009 al 2015, il disavanzo primario del governo greco (il deficit senza contare il pagamento degli interessi) è sceso dal 10 % del Pil a quasi zero e ora la bilancia fa registrare un saldo positivo. Infatti, se confrontiamo i numeri greci con i risultati dell’Irlanda, del Portogallo e della Spagna, o anche con il record storico di riduzione del deficit, si vede chiaramente che la Grecia ha raggiunto risultati ugualmente positivi, sottolinea Ashoka Mody, aggiuggendo che purtroppo, l’austerità è stata molto più dura in Grecia. La spesa pubblica è stata ridotta di circa il 25%, in altre parole un ordine di grandezza di più che negli altri paesi, causando una drammatica caduta sia del Pil che delle entrate fiscali. La conseguenza perversa è evidente: un debito pubblico alle stelle; il rapporto debito/Pil è salito al 200 % del Pil rispetto al 145 % del Pil nel 2009.
Tuttavia, i creditori sembrano ancora focalizzati esclusivamente sulla politica dell’austerità, chiedendo alla Grecia di realizzare un ulteriore consolidamento fiscale del 3,5% del Pil nei prossimi tre anni. Questa insistenza sulla austerità costituisce, secondo Mody, uno “straordinario analfabetismo economico”, tanto più che uno di loro –il Fondo monetario internazionale- ha già screditato questa politicadel rigore. Per di più, tali misure di austerità rischiano di causare una contrazione del 7% del Pil, spiega Ashoka Mody. Inoltre, l’abbassamento dei prezzi renderàautomaticamente più pesante il rimborso del debito sia delle famiglie che delle imprese, con l’effetto collaterale di minare ulteriormente la crescita e le finanze pubbliche.
Il celebre economista propone allora un congelamento di tre anni della politica di austerità che consentirà la ripresa della crescita. In questo caso un programma per abbassare e razionalizzare le pensioni potrebbe quindi avere più senso, sostiene. Secondo Ashoka Mody, la Grecia ha bisogno anche di una sostanziale riduzione del debito.
Il professore Mody sottolinea che la strategia dei prestatori promettendo “rilievo con il contagocce” è una tattica intelligente per trascinare le autorità greche lungo la strada delle riforme necessarie e mette in guardia contro questa strategia inattuabile.