Per il suo ultimo viaggio internazionale da presidente degli Stati Uniti, Barack Obama ha scelto la Grecia, “questo mondo piccolo, il grande” -come lui stesso ha detto citando il verso della famosa poesia “Axion Esti” (Dignum Est) del poeta greco, premio Nobel Odisseas Elitis.
Si tratta dell’ultima missione europea del presidente americano uscente e della prima visita in Grecia di un presidente statunitese, dopo quella di Bill Clinton nel 1999.
Durante il suo soggiorno in Grecia (15-16 novembre), Barack Obama è stato ricevuto dal presidente greco Prokopis Pavlopoulos e dal primo ministro Alexis Tsipras. Il presidente degli Stati Uniti ha incontrato anche il leader del principale partito di opposizione Nuova democrazia, Kyriakos Mitsotakis.
Nel corso della conferenza stampa congiunta di Barack Obama e Alexis Tsipras, il presidente degli Stati Uniti ha parlato sia dell’economia che della necessità di riduzione del debito greco.
“Non possiamo continuare a guardare solo all’austerity come strategia”, ha detto Barack Obama, poiché “l’austerità da sola non porta prosperità” ma “è necessario un alleviamento del debito per contribuire a ripristinare la crescita”. Il presidente americano ha sottolineato la necessità di adottare misure destinate alla crescita, la creazione di nuovi posti di lavoro ed il miglioramento della vita, sostenendo che la strada migliore da seguire è appunto combinare il consolidamento di bilancio con una strategia di crescita.
Inoltre Barack Obama si è impegnato a chiedere ai creditori internazionali “di aiutare la Grecia nella strada della ripresa. La Grecia ha bisogno dello spazio necessario per riprendere a crescere e a creare posti di lavoro”, ha sottolineato il presidente statunitese, aggiungendo che se si taglia solo la spesa l’economia si contrae. Schierandosi con il FMI, Obama ha sostenuto la necessità di un alleggerimento del debito greco, affermando che ora è “cruciale” raggiungere un accordo sulla riduzione del debito. “Una Grecia prospera è nell’interesse di tutti”, ha ribadito Obama.
Il presidente degli Stati Uniti non ha mancato di elogiare Alexis Tsipras ed il governo greco, così come il popolo greco, per gli sforzi compiuti per superare la crisi: “Le riforme non sono state facili, ma necessarie per rendere la Grecia più competitiva”.
Barack Obama si è riferito altresì alla questione dell’accoglienza dei profughi in Grecia: “Sappiamo che la Grecia ha toccato con mano la crisi migratoria e ha dimostrato un’umanità fantastica. Nonostante le difficoltà economiche, ha affrontato una sfida così grande nel miglior modo possibile”.
Nella sua seconda giornata in Grecia, il presidente americano ha visitato l’Acropoli di Atene. È da notare che il famoso sito archeologico è stato chiuso al pubblico per la visita presidenziale.
“Siamo in debito con la Grecia per il più prezioso dei doni. È stato proprio qui, 25 secoli fa, sulle colline rocciose di questa città, che è emersa una nuova idea: la democrazia”, ha dichiarato Barack Obama, aggiungendo che da quella idea deriva “la nozione che siamo cittadini, e non servitori. Il fatto che abbiamo sia diritti che doveri, e la convinzione che siamo tutti uguali davanti alla legge, non solo la maggioranza ma anche le minoranze”.
La visita di due giorni di Barack Obama ad Atene si è conclusa con un discorso presso il centro culturale Stavros Niarchos. Rivolgendosi ai greci, Obama ha parlato di nuovo della democrazia, il fondamentale concetto della vita politica nato proprio qui. “Nel corso degli anni la fiamma della democrazia accesa in Grecia non si è mai spenta”, ha detto il presidente americano. “Più democrazia è anche un elemento positivo per la sicurezza”, ha affermato Obama secondo cui per questo “nell’ambito dell’impegno nella Nato consideriamo la Grecia uno dei nostri migliori alleati”.
Nel discorso di chiusura del suo viaggio in Grecia, il presidente americano ha inoltre voluto esaltare l’esemplare ospitalità greca, la celebre filoxenia (φιλοξενία), ed anche rigranziare il popolo greco per la solidarietà dimostrata ai profughi. “La generosità del popolo greco nell’emergenza immigrazione ha ispirato il mondo, anche se questo non vuol dire che dovete essere lasciati da soli in quanto serve una risposta europea e mondiale a questi problemi”, ha ribadito Barack Obama.
Ripartito alla volta di Berlino, ultima tappa del suo tour europeo, il presidente americano uscente incontrerà anche molti presidenti e primi ministri, tra cui, oltre alla chanceliera Angela Merkel, anche la premier britannica Theresa May, il primo ministro italiano Matteo Renzi, il presidente francese François Hollande e il premier spagnolo Mariano Rajoy.
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