Fourni, fonte: https://fourni.gov.gr

Situato tra le isole di Ikaria e Samo, l’arcipelago di Fourni [Fùrni] è uno dei tesori meglio custoditi del Mar Egeo. Composto da una ventina di isolotti, di cui solo Fourni, Thymaina e Agios Minas sono abitati, questo angolo nascosto della Grecia rimane lontano dalle folle turistiche. Eppure, sotto le sue acque si trova uno dei più grandi raggruppamenti di relitti antichi al mondo.

Le isole Fourni, situate nella parte orientale del Mar Egeo, vicino a Ikaria, sono rinomate per il gran numero di relitti antichi scoperti nelle loro acque circostanti – più che in qualsiasi altra regione del Mar Egeo. Queste piccole isole sono diventate un punto di riferimento archeologico e uno dei siti più importanti per la ricerca archeologica subacquea.

Dal 2015, anno in cui l’Eforato delle Antichità Sottomarine del Ministero della Cultura ha avviato un ambizioso progetto volto a documentare il patrimonio subacqueo di Fourni, sono stati scoperti oltre 60 relitti.

I relitti scoperti intorno a Fourni coprono un vasto periodo storico, dall’epoca arcaica a quella romana. Queste navi trasportavano merci, tra cui vino, olio d’oliva o salsa di pesce, provenienti da diverse regioni del Mediterraneo. Oggi, i relitti ci offrono preziose informazioni sulle reti marittime e commerciali dell’antichità.

Fonte: https://fourni.gov.gr

L’Arcipelago di Fourni

L’arcipelago di Fourni è composto da 20 isole, isolotti e affioramenti rocciosi, con una costa che supera i 120 km. Per gran parte della loro storia, queste isole sono rimaste disabitate o sono state rifugio per pirati. I pochi reperti archeologici disponibili suggeriscono che, nell’antichità, Fourni possa essere stata abitata durante i periodi arcaico e classico, mentre un’insediamento durante i periodi ellenistico e romano è certo.

Le uniche tracce scritte di vita sulle isole sono alcune iscrizioni ritrovate nella piccola acropoli antica di Fourni e nei resti di un antico villaggio a Kamari.

Dalla fine del dominio ottomano (seconda metà del XVIII secolo), la tradizione orale e gli archivi testimoniano un ripopolamento di Fourni, inizialmente da parte di abitanti di Patmos e del Dodecaneso, ai quali si aggiunsero molto presto nuovi residenti provenienti da Icaria, da Samo, dalle Cicladi, dall’Asia Minore, da Creta e dalla Grecia continentale.

La storia delle isole deve essere esaminata principalmente in relazione a quella delle vicine isole di Icaria e Samo, ma anche dell’Asia Minore ionica, osservando soprattutto ciò che vi accadde durante i periodi corrispondenti.

La spiaggia di Kassidi, fonte: Wikimedia Commons

Un antico cimitero sottomarino

Dal 2015, un team di archeologi marini greci, guidato dall’Eforato delle Antichità Sottomarine, ha scoperto oltre 60 relitti intorno all’arcipelago — un numero sorprendente per un’area così piccola.

Queste navi, risalenti all’antichità greca, giacciono tra i 5 e i 60 metri di profondità e trasportavano carichi vari: anfore, ceramiche, materiali da costruzione, vetri preziosi, e talvolta persino oggetti esotici provenienti da luoghi lontani come il Mar Nero o l’Egitto.

Perché così tanti naufragi qui? Perché Fourni si trova all’incrocio di importanti rotte commerciali dell’antichità, ma anche perché le sue coste sono scoscese, le correnti forti e i venti improvvisi.

Questa topografia ne fece la base di pirati greci e stranieri durante l’epoca bizantina e per tutto il Medioevo. Per questo motivo, le isole rimasero disabitate e furono conosciute come le “isole dei Koursaros” (corsari).

Prima del Medioevo europeo, le isole Fourni fornivano marmo all’Asia Minore. Sulla collina di Agios Georgios, nel capoluogo dell’isola e sopra il villaggio, si conservano le imponenti mura ciclopiche di un castello preistorico con pietre scolpite. Sulle fondamenta dell’antico castello fu costruito un castello classico, che costituiva l’acropoli di Fourni.

Parte delle antiche mura in cima alla collina di Agios Georgios, Fonte: culture.gov.gr

Tra le scoperte subacquee più notevoli figurano un relitto contenente anfore di Samo risalenti alla metà del VI secolo a.C.; un relitto del tardo periodo classico con un carico di anfore e pithoi di Chio; tre relitti contenenti carichi di anfore provenienti dalle regioni del Mar Nero risalenti al III-VI secolo d.C. e un relitto contenente anfore della Siria-Palestina, risalenti al III-IV secolo d.C.

La grande varietà dei carichi e la scoperta di numerosi relitti contenenti merci importate, non egee, sembrano indicare che Fourni abbia svolto un ruolo fondamentale nel commercio marittimo durante l’antichità.

La spiaggia di Petrokopio. Fonte: Wikimedia Commons

Fourni oggi

Fourni, l’isola centrale dell’arcipelago, conosciuta per la pesca, è una meta ideale per un’escursione giornaliera da Icaria. Con la loro incredibile bellezza naturale, le isole più piccole, come Thymena, Thyminaki, Chrysomilia, Kairia, Xera, Katergaria, Limenopetra, Alatsonissi, Kournashti, Strongylos, Plaka, Plakaki, Prasonisi, Makronissi, il Grande e il Piccolo Anthropofas, Mikros e il Grande Agios Minas, Petrokaravo e Streidi, sono destinazioni perfette per passeggiate o nuotare.

Numerose specie di piante aromatiche, come il timo, il lentisco, la salvia, l’erica, il ginepro, il cumino, il finocchio, la mandragora ma anche le olive crescono sugli isolotti di Fourni, che per questo motivo sono inclusi nel programma Natura 2000 dell’Unione Europea. La foca monaca del Mediterraneo (Monachus monachus), specie europea a rischio di estinzione, così come diverse specie di delfini, vivono nella regione.

Alcune delle spiagge più belle sono Keramidou a Thymena, Bali a Chrysomilia, il porto di Fourni, Kambi, Kamari, Psili Ammos, Petrokopio, Elidaki, Vitsilia, Vlychada, Koumara e Ambelos.

Fourni, fonte: www.culture.gov.gr

Da leggere anche su Greek News Agenda: “Fournoi Islands: The Largest Underwater Shipwreck Museum in the Aegean”.

Articolo originariamente pubblicato in francese su Grèce Hebdo.

Articoli sullo stesso tema, dall’archivio di Punto Grecia:

TAGS: Ambiente | Archeologia | Viaggi