Con l’intento di valorizzare e mettere in rilievo il patrimonio dell’arcipelago cicladico, la Soprintendenza alle Antichità delle Cicladi si propone quest’anno di realizzare un nutrito programma espositivo. Una serie di mostre in varie isole offrirà ai visitatori delle Cicladi un’esperienza culturale unica destinata a restare incisa nei loro ricordi. Le esposizioni previste per quest’estate presenteranno al pubblico, in molti casi per la prima volta, rari oggetti e tesori della civiltà cicladica preistorica, ma anche opere artistiche contemporanee che entrano in aperto, fecondo e avvincente dialogo con il passato delle isole.
 
Veduta degli scavi a Aghi Thekla, Tino, 1979. Si vedono i resti della tomba a thòlos (sotto) e l’omonima chiesa (sopra)/© Archivio della Società Archeologica di Atene (©Αρχείο της εν Αθήναις Αρχαιολογικής Εταιρείας).
 
Tra queste, spiccano per il loro interesse e importanza le mostre periodiche: “Dal mondo di Omero. Tino e le Cicladi nell’età micenea” («Από τον κόσμο του Ομήρου. Τήνος και Κυκλάδες στη Μυκηναϊκή εποχή»), realizzata in collaborazione con la Fondazione Culturale del Gruppo Bancario Piraeus al Museo dell’Artigianato del Marmo al villaggio di Pyrgos a Tino, e quella di  “guarda DI FRONTE” («δες ΑΠΕΝΑΝΤΙ») che si terrà presso la Collezione Archeologica di Koufonissi.  
La prima, la mostra “Dal mondo di Omero. Tino e le Cicladi nell’età micenea”, che si inaugura oggi venerdì 12 luglio 2019 alle ore 20.00 e durerà fino al 14 ottobre 2019, si prefigge di offrire ai suoi visitatori un quadro sintetico ma panoramico della civiltà micenea nelle isole cicladiche. Alla mostra verranno esposti più di 150 oggetti antichi provenienti da diverse località preistoriche del mar Egeo, e in particolare dalle isole di Tino, Nasso, Delo, Micono, Paro, Sifno, Ceo e Santorini, tra cui opere rappresentative di ceramica, metallurgia, gioielleria e scultura cicladica, che rivelano diversi aspetti dell’affascinante patrimonio culturale del mondo miceneo permettendoci nel contempo uno sguardo alla realtà umana dell’epoca, ai fatti e le norme che governarono la vita quotidiana, il culto, i riti funebri, e la guerra nelle Cicladi preistoriche.  
 
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Perline d’oro dalla tomba a thòlos di Aghia Thekla a Tino (XIII sec. a.C.)/©Soprintendenza alle Antichità delle Cicladi, K.Xenikakis (©Εφορεία Αρχαιοτήτων Κυκλάδων, Κ.Ξενικάκης).
 
Protagonisti indiscussi della mostra a Tino, e per la prima volta esposti al pubblico, i reperti di piccole dimensioni rinvenuti nella tomba a thòlos di Aghia Thecla, a nord dell’isola. Luogo di sepoltura di una stirpe “aristocratica”, la tomba di Aghia Thecla (XIII-ΧΙΙ sec. a.C.) è una delle tre tombe a thòlos finora ritrovate nelle Cicladi.   
Alla seconda mostra, invece, dal titolo “guarda DI FRONTE” che si inaugura il 14 luglio presso la Collezione Archeologica di Koufonissi e durerà fino al 30 settembre 2019, vengono per la prima volta esibiti gli unici reperti dai recenti scavi a Keros e Daskaliò. In base alle ultime indagini archeologiche, e come si evince dalle complesse e straordinarie strutture architettoniche i cui resti furono ritrovati sul sito, l’isolotto di Daskaliò fu un centro abitato di notevole importanza che fiorì nella prima età del bronzo. Daskaliò fu all’epoca collegato da una sottile lingua di terra all’adiacente località di Kavos dell’isola di Keros il cui santuario, secondo il professore C. Renfrew il più antico santuario marino al mondo, fu un centro regionale di massima importanza per l’arcipelago delle Cicladi.
 
keros2L’isolotto di Daskaliò 
 
Oltre alle mostre prettamente archeologiche, altrettanto interessanti però si presentano anche quelle che alle opere antiche affiancano creazioni contemporanee. Aperto il maggio scorso con due collaborazioni della Soprintendenza alle Antichità delle Cicladi con l’organizzazione culturale NEON: l’esposizione di scultura moderna “SIGHT” dell’acclamato artista britannico Antony Gormley a Delo e la mostra di arte contemporanea «The Palace at 4 a.m.» presso il Museo Archeologico di Micono, entrambe visitabili fino alla fine d’ottobre, il ricco programma espositivo nelle Cicladi prosegue adesso con tre mostre presso i Musei Archeologici di Cimolo, Milo e Tino. 
Intitolata “Mondi Invisibili” («Αθέατοι Κόσμοι»), la mostra allestita al Museo Archeologico di Cimolo, aperta dal 18 giugno al 30 settembre 2019, presenta al pubblico opere appartenenti alla collezione di Kiriàkos Tsiflàkos, molte delle quali inedite, di alcuni dei maggiori esponenti dell’arte greca contemporanea quali Alexis Akrithakis (1939-1994), Yannis Gaïtis (1923-1984), Makis Theofilaktopoulos (1939- ), Vlassis Caniaris (1928-2011), Nikos Kessanlìs (1930-2004), Costa Coulentianos (1918-1995), Jannis Kounellis (1936-2017) e Panayiotis Tetsis (1925-2016). 
Passando a Milo, 12 artisti greci contemporanei prendono ispirazione dal passato dell’isola e presentano al Museo Archeologico di Milo, in una mostra dal titolo “Cultural Memory II”, dodici opere che si mettono in aperto dialogo con oggetti antichi di categorie ed epoche diverse. Alla mostra partecipano: Stathis Alexopoulos, Giannis Antonopoulos, Costas Varotsos, Katerina Velliou, Kostis Georgiou, Vaggelis Theodoridis, Stelios Karamanolis, Iosifina Kosma, Kyriaki Mavrogeorgi, Dimitra Razelou, Pavlos Samios, Diamantis Sotiropoulos. 
Partendo da simili considerazioni, infine, fra pochi giorni prende l’avvio al Museo Archeologico di Tino anche la mostra “Zeus ed Atena” del pittore Konstantinos Papamichalopoulos che durerà dal 20 luglio fino al 15 settembre 2019.
 
 
Fonti di informazione (in greco):
 
Fonti immagini:
 
 
s.d.
 
 
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