Il Commissario europeo all’immigrazione Dimitris Avramopoulos, in visita ufficiale a Roma, ha parlato al quotidiano “La Repubblica” sulle posizione della Commissione europea a proposito della crisi migratoria e il nuovo progetto per la creazione di una Guardia costiera europea.
“Assicurare l’applicazione delle norme europee sull’asilo fa parte della risposta all’attuale crisi migratoria. Per questo abbiamo rafforzato la nostra azione di sorveglianza”, dichiara Avramopoulos aggingendo che la Commisssione vuole “attirare l’attenzione sulle mancanze nell’applicazione della legge europea”.
Per quanto riguarda la necessita di aggiornamento delle regole europee esistenti, Dimitris Avramopoulos ritiene che “non è sostenibile un sistema in cui chi arriva in Europa prosegue il viaggio e decide dove chiedere asilo. Ma è anche vero che le regole di Dublino non sono più attuali e per questo stiamo affrettandone la riforma. Nel contempo dobbiamo accelerare il sistema di ricollocamento, in modo che chi è stato identificato e ha bisogno di protezione possa essere trasferito e chi non ha titoli per l’asilo possa essere rimandato indietro rapidamente …”.
Rispondendo alla questione se l’Italia e la Grecia hanno ragione a condizionare l’identificazione dei migranti in arrivo con la messa in opera dei ricollocamenti, il Commissario europeo sottolinea: “È chiaro che Italia e Grecia non possono ridistribuire i propri rifugiati se gli altri Paesi non offrono posti disponibili. Ma non possono prendere rifugiati se prima non sono stati identificati e filtrati da Italia e Grecia. I due processi vanno di pari passo. Per registrare gli arrivi bisogna rendere operativi gli hotspot. Ma l’apertura procede a rilento e dunque anche la redistribuzione”.
Rispetto al nuovo progetto de la Commissione che prevede la creazione di una Guardia costiera e di confine europea, Avramopoulos spiega che “finora Frontex si limitava a dare supporto agli stati membri senza potere di iniziativa e senza poter influire su come questi gestivano le proprie frontiere esterne. La nuova Agenzia per la Guardia costiera e di confine verificherà che le regole di gestione integrata delle frontiere siano rispettate, potrà agire autonomamente per prevenire situazioni di crisi e intervenire subito sulle frontiere esterne con azioni urgenti sul campo. Stiamo rivoluzionando la gestione delle frontiere a livello europeo”.
Inoltre, il Commissario europeo all’immigrazione dichiara che, infatti, con la nuova Guardia di frontiera europea l’UE avrà davvero una frontiera esterna comune. “ In una vera Unione, senza frontiere interne, condividiamo tutti la frontiera esterna. Avremo un unico servizio europeo di Guardia costiera e di confine. Ci sarà un corpo permanente posto a disposizione dell’Agenzia. Gli stati membri dovranno mettere a disposizione una parte del loro personale che potrà essere dispiegato in interventi rapidi”, dice Avramopoulos.
Infine, a proposito delle operazioni di rimpatrio, Dimitris Avramopoulos afferma che “L’agenzia potrà coordinare e avviare operazioni di rimpatrio, fornendo uno speciale documento di viaggio. Ci sarà uno speciale ufficio rimpatri che collaborerà con gli stati membri finanziando o co-finanziando le operazioni per rimandare indietro gli irregolari. Ma la decisione di rimpatriare o meno resterà competenza esclusiva di ogni Paese”.
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