“Per il Mediterraneo – commenta Damanaki – intravedo una battaglia di lungo percorso e degli sforzi considerevoli. Dobbiamo accumulare i dati scientifici e adottare dei piani di pesca regionali per portare le attività di pesca a dei livelli sostenibili. Se non agiamo ora – ribadisce – perderemo l’enorme potenziale di queste risorse per le generazioni future”. La relazione – che sarà alla base della proposta che la Commissione Ue presenterà il prossimo autunno sulle possibilità di pesca per il 2015 – verrà presentata il prossimo 14 luglio al primo Consiglio dei ministri dell’Ue sotto presidenza italiana. Da ricordare che per il Mediterraneo é prevista una sola quota di pesca per il tonno rosso fissata dall’Iccat, la Commissione internazionale dei tonnidi. E gli stock di tonno rosso – già soggetti a piani di recupero – sono in crescita.
Europa punta @ pesca sostenibile
La commissaria europea alla Pesca Maria Damanaki lancia l’allarme: “Sono molto preoccupata – dice – di vedere deteriorasi la situazione delle risorse ittiche nel Mediterraneo. Il parere degli scienziati che negli ultimi cinque anni hanno valutato le risorse ittiche é senza appello, il mare Mediterraneo é fortemente sovrasfruttato”. Parlano chiaro i dati sulle risorse ittiche dei mari europei pubblicati qualche giorno fa a Bruxelles dalla Commissione Ue. “Per il Mediterraneo c’è uno sovrasfruttamento del 96% degli stock ittici di acque profonde (come il gambero di fondo ndr), mentre per le specie pelagiche come sardine e acciughe é di almeno il 71%”.La situazione é migliore nell’Atlantico di Nord-Est, compreso il Baltico e il Mare del Nord dove l’eccesso di pesca é passato dall’86% del 2009 al 41% nel 2014.