Il più grande festival in Grecia, il Festival Internazionale di Atene ed Epidauro, ritorna dal 1° giugno e invita il pubblico a scoprire un ricco programma con più di 70 produzioni e una durata di quasi tre mesi, fino al 20 agosto. Quasi 2.000 artisti, greci e stranieri, saranno presenti in questa 67a edizione del Festival. Tra loro ci sono artisti di fama internazionale come Max Richter, Sir John Eliot Gardiner, Patti Smith, Lori Anderson, Misa Maisky, Ross Daly, Philip Ken, Ivo van Hearman, Ivo van Harman, Leonidas Kavakos, Maria Farantouri, Giannis Houvardas, Vassilis Papavassiliou e altri.
Sin dalla sua istituzione nel 1955, il Festival Internazionale di Atene ed Epidauro rappresenta tuttora uno degli eventi più attesi proponendo una vasta selezione di produzioni d’arte contemporanea, in teatri antichi e altrove. Quest’anno, il festival si svolgerà in quattro luoghi emblematici ad Atene ed Epidauro (Odeo di Erode Attico ad Atene, Teatro Antico di Epidauro, Piccolo Teatro di Epidauro e presso il sito industriale Peiraios 260 ad Atene).
Il programma artistico di quest’anno ruota attorno ad una riflessione sulla figura di Antigone. Secondo la direttrice artistica del Festival, Katerina Evangelatou: “Antigone è sempre un simbolo di resistenza, un simbolo di uno spirito indomito, un esempio di potere femminile in una società crudele dominata dagli uomini “. Utopia e distopia in diverse forme e linguaggi artistici dai creatori, greci e stranieri, si invontrano nella forma di Antigone e nelle discussioni che si aprono attorno al suo atto. In quale futuro vogliamo vivere? Chi siamo e quali società stiamo costruendo? C’è giustizia? Siamo liberi? Questa è la riflessione che attraversa la maggior parte degli spettacoli presentati.
La programmazione artistica si focalizza quest’anno attorno ai seguenti assi: Identità di genere (opere che trattano questioni di genere), Antichi – Contemporanei (opere che si concentrano su nuovi approcci drammatici al dramma greco antico), Conversazioni inaspettate (si tratta di collaborazioni musicali inaspettate, concerti in cui il jazz incontra maestri della musica tradizionale o in spettacoli ibridi), Ciclo 1821 (artisti di teatro e danza presentano opere che riflettono l’eredità del 1821 in modo sovversivo).
Secondo la direttrice artistica del Festival, Katerina Evangelatou: “Negli ultimi due anni abbiamo vissuto una nuova realtà, quella della pandemia, e ora si aggiunge una nuova, quella della brutalità di una guerra brutale in Europa. Il teatro è il tempio della democrazia. Il Festival di Atene ed Epidauro è stato colpito dalla pandemia nel suo centro nevralgico, che è il suo carattere internazionale, ma ciò nonostante non ha cessato la sua attività. Infatti, alcune produzioni greche hanno viaggiato o viaggeranno all’estero. Vogliamo che il Festival di Atene ed Epidauro sia un luogo di libertà, in dialogo con i tempi, un alveare di creazione”.