
L’Accademia di Studi Europei di Delfi [Delphi Academy of European Studies] si concentra sullo studio diacronico e sincronico della storia e della cultura europea e sui modi in cui l’Europa oggi risponde alle sfide multiformi della globalizzazione politica, economica e culturale; è stata avviata nel 2017 come programma del Centro Culturale Europeo di Delfi [European Cultural Delphi Centre], sponsorizzato dalla Regione della Grecia Centrale.
L’Accademia offre seminari interdisciplinari di due settimane, gratuiti, presso le strutture del Centro a Delfi. I seminari, tenuti in inglese da studiosi di fama mondiale, sono aperti principalmente a studenti laureati/candidati di dottorato, ma anche a studenti universitari qualificati. Gli insegnanti adottano approcci interdisciplinari alle loro materie, con l’obiettivo di soddisfare gli interessi di ricerca degli studenti nelle discipline umanistiche e nelle scienze sociali. I seminari sono accompagnati da un workshop e/o da lezioni su invito sugli attuali sviluppi politici e culturali in Europa.
L’argomento principale del programma di seminari dell’Accademia per il 2025 è “Umanità in Transizione” [Humanity in Transition]. I seminari si terranno dal 15 al 28 giugno 2025.

Il curriculum e la funzione accademica dell’Accademia di Studi Europei di Delfi sono supervisionati da un comitato internazionale composto dai seguenti professori: Homi Bhabha (Harvard; ex direttore del Mahindra Humanities Center), Peter Frankopan (Oxford; direttore dell’Oxford Centre for Byzantine Research), Michèle Lamont (Harvard; ex direttore del Weatherhead Center for International Affairs), Spiros Pollalis (Harvard School of Design), Panagiotis Roilos (Harvard; fondatore dell’Accademia e presidente del comitato, presidente del Centro Culturale Europeo di Delfi) e Dimitrios Yatromanolakis (Johns Hopkins University).
Programma
- “Cittadini della Terra? Cosmopolitismo in un’era planetaria” [“Citizens of the Earth? Cosmopolitanism in a Planetary Age”] di Patrice Maniglier
Descrizione del seminario:
Il cosmopolitismo è l’idea ricorrente che la soggettività politica non può essere contenuta all’interno di comunità politiche locali già istituite: ci sono diritti e doveri politici che attraversano i confini. Ampiamente discusso ai tempi della trionfante globalizzazione neoliberale, ha perso la sua presa sugli immaginari insieme al disincanto sociale nei confronti della globalizzazione e alla crescente consapevolezza dei suoi limiti ecologici.

Al contrario, il seminario analizzerà l’idea che il momento presente richiede la riformulazione dell’idea cosmopolita, con la crescente consapevolezza della nostra “condizione planetaria”, cioè del fatto che le forme di vita locali possono avere un impatto sull’intero sistema planetario su scale spaziali e temporali che vanno ben oltre l’ambito esperienziale dell’agente responsabile.
Introducendo nozioni di cosmopolitismo antico (stoico), moderno (kantiano) e postmoderno (Bhabha, Gilroy, Braidotti, Appadurai, Beck) e confrontandole con interpretazioni dei tempi presenti come “planetari” (Chakrabarty) o “Gaia” (Latour, Stengers), il seminario esplorerà i concetti di “agenzia planetaria”, “città terrestri”, “geocosmopolitica”, che attraversano i confini di specie e scale.
Patrice Maniglier è Maître de Conférences presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università di Parigi Nanterre. È direttore dell’unità di ricerca HARp (Histoire des Arts et des Représentations – philosophie) e uno dei redattori fondatori della rivista online “Les Temps qui restent” (lanciata dopo la chiusura di “Les Temps Modernes”).

- “A proposito della Fine del Mondo: Crisi del Cosmopolitismo nella Cultura e nella Teoria Contemporanea” [“About the End of the World: Crises of Cosmopolitanism in Contemporary Culture and Theory”] di Mariano Siskind
Descrizione del seminario:
Il cosmopolitismo è stato un concetto fondamentale per comprendere i processi moderni e modernisti di spostamento e disgiunzione globali, così come le formazioni e le soggettività liminali e transnazionali. Oggi, lo spostamento di oltre 122 milioni di rifugiati e migranti a causa di catastrofi ambientali, difficoltà economiche e guerre e terrore perpetui su piccola e larga scala indica la radicale dislocazione della struttura simbolica che eravamo soliti chiamare “mondo”. Il concetto di cosmopolitismo è ancora utile per interrogare il senso generalizzato odierno di crisi globale, in particolare la crisi migratoria e le sue perdite traumatiche? Qual è il potenziale etico-politico oggi di un cosmopolitismo senza mondo? Questo seminario non riguarda la sofferenza e le perdite storiche molto reali di coloro i cui corpi sono feriti dai rivolgimenti politici, economici, militari e ambientali che chiameremo “la fine del mondo”; riguarda piuttosto le tracce post-cosmopolite di quelle esperienze nell’arte, nella letteratura, nel cinema e nella teoria, e su come possiamo determinare cosa l’arte e le scienze umane critiche possono e non possono più fare riguardo alla fine del mondo.
Mariano Siskind è professore di Lingue e letterature romanze e Letterature comparate all’Università di Harvard. È l’autore di “Cosmopolitan Desires. Global Modernity and World Literature in Latin America” (2014), “Rumo a um cosmopolitismo da perda. Ensaio sobre o fim do mundo” (2020) e “The Modernist Songbook. Standards y variaciones sobre formas muertas” (2021).
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Il programma di seminari è gratuito.
Al termine dei seminari saranno rilasciati attestati agli studenti. L’Accademia offrirà agli studenti vitto e alloggio gratuiti presso il Centro Culturale Europeo di Delfi. Le domande devono essere presentate entro il 17 marzo 2025. Per maggiori informazioni sul processo di candidatura e sui documenti richiesti, clicca qui.

Centro Culturale Europeo di Delfi
Il Centro Culturale Europeo di Delfi (European Cultural Delphi Centre -ECDC) , un’iniziativa di Konstantinos Karamanlis, è stato fondato nel 1977 con l’obiettivo di creare un polo intellettuale e culturale globale a Delfi che avrebbe favorito e promosso il dialogo interculturale in Europa e oltre. Operando sotto la supervisione del Ministero della Cultura greco e gli auspici del Consiglio d’Europa, il Centro è diventato un distinto luogo internazionale per l’arte, la produzione culturale e lo scambio creativo intellettuale e accademico.
Nel corso della sua lunga storia, il Centro Culturale Europeo di Delfi ha istituito numerose iniziative culturali di calibro internazionale, tra cui l’Accademia di Studi Europei di Delfi, gli Incontri Internazionali sul Dramma Antico [International Meetings on Ancient Drama], un programma di belle arti e seminari in lingua greca antica.
Articolo originariamente pubblicato su Greek News Agenda.
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