Il Museo Maria Callas, il primo al mondo dedicato alla soprano greca di voce leggendaria che ha segnato il XX secolo, ha aperto le sue porte al pubblico lo scorso ottobre nel cuore di Atene. Il museo, ideato per celebrare il centenario della nascita di Maria Callas, inserito nella lista degli anniversari dell’UNESCO per il 2023, si propone di presentare al grande pubblico la carriera e la personalità della soprano di fama internazionale, mettendo in risalto gli elementi salienti della sua tecnica che l’ha resa unica.
Il progetto del museo è stato realizzato dall’associazione culturale “Technopolis” del Comune di Atene, secondo i moderni approcci museologici. I visitatori sono invitati ad approfondire il mondo della Divina e la sua interpretazione unica di alcuni dei ruoli più emblematici della sua carriera. Attraverso oggetti, testi, video ed estratti audio, i visitatori del museo possono seguire l’intero percorso di Maria Callas: i suoi esordi, gli anni in Grecia, la carriera internazionale e i suoi ruoli principali, la sua vita sociale, la sua personalità iconica, e l’eredità lasciata.
La creazione della collezione
Tutto ha inizio nel 2000, quando il Comune di Atene acquistò i primi oggetti della collezione del Museo Maria Callas, partecipando ad un’asta internazionale a Parigi. Da allora la collezione è cresciuta e oggi comprende più di 1000 articoli. Varie istituzioni – il Ministero greco della Cultura e dello Sport, l’Associazione Ellenica Maria Callas, l’Opera Nazionale greca, la Biblioteca Nazionale greca, il Museo Benaki, tra gli altri – ma anche collezionisti privati hanno contribuito al nuovo museo, mentre alcuni oggetti sono stati donati dalla Scala di Milano, dalla Metropolitan Opera, dal Teatro La Fenice di Venezia e dall’Arena di Verona, dove la Callas fece il suo debutto italiano nel 1947.
La collezione comprende, tra le altre cose, il suo album fotografico (1947-1959), costumi di spettacoli, spartiti, lettere, manifesti e programmi di spettacoli, oggetti personali, dischi, libri, riviste e dipinti.
Visitando il Museo Maria Callas
La visita inizia al secondo piano, con la sala “Norma”, dove è collocata l’ambientazione dell’aria “Casta Diva”. Le due sale successive sono dedicate all’opera Tosca e più in particolare all’aria “Vissi d’arte, vissi d’amore” e all’opera “La Traviata” con l’aria “Sempre Libera”. L’ultima sala è dedicata alla masterclass tenuta da Maria Callas, all’inizio degli anni ’70, alla “Juilliard School of Music” di New York, con registrazioni e foto.
La visita prosegue al primo piano, dove si possono scoprire gli inizi della carriera di Maria Callas, la sua carriera in Grecia e a livello internazionale, la sua ricca vita sociale e momenti della sua vita dal 1968 al 1977. Successivamente, il visitatore attraversa i nove punti tematici del museo, dedicati ai maestri della grande artista, al suo mentore e direttore d’orchestra Tullio Serafin, ma anche ai suoi ruoli principali, alla sua personalità, alla sua tecnica e alla sua professionalità. Il pubblico segue da vicino le figure importanti della vita di Maria Callas, il suo rapporto con la moda, il suo mito e la sua eredità.
Biografia
Nata a New York da genitori immigrati greci nel 1923, Anna Maria Sofia Cecilia Kalogeropulu visse ad Atene dal 1937 al 1945, dopo la separazione dei suoi genitori. Nel 1937 iniziò i suoi studi al Conservatorio Nazionale Greco con Maria Trivella come insegnante e nel 1939 continuò i suoi studi al Conservatorio di Atene, seguendo le lezioni della soprano Spagnola Elvira de Hidalgo.
Il 27 agosto 1942 interpretò il suo primo ruolo da protagonista, quello di Tosca, nell’opera di Puccini. Nel 1951 fece la sua prima apparizione ufficiale alla Scala di Milano con “I vespri siciliani” di Verdi, mentre negli anni Cinquanta cantò sui più grandi palcoscenici del mondo, a Londra, New York e Parigi. Il 24 agosto 1960 interpretò per la prima volta Norma al Teatro di Epidauro.
Dopo una carriera durata più di trent’anni, Maria Callas morì a Parigi nel 1977, all’età di 53 anni. Le sue ceneri furono disperse nel Mar Egeo due anni dopo.
Per ulteriori informazioni sul Museo Maria Callas visitate il sito Internet:
Fonti: Museo di Maria Callas, Comune di Atene, ΑΠΕ-ΜΠΕ/ANA-MPA
Immagini: Museo di Maria Callas
*Testo originale in francese tramite GrèceHebdo.gr
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