Il libro, l’amico più fedele d’ uomo, ci accompagnia i giorni natalizi più freddi, quando siamo a casa al letto, o vicino al camino acceso…
La letteratura greca comprende un insieme di opere in cui, il Natale diventa l’epicentro, permeato da una profonda spiritualità religiosa, che affonda le sue radici nella mentalità e la cultura greca.
-Nel racconto “La visione divina”, Andreas Karkavitsas (uno scrittore naturalista e folklorista del 20esimo secolo) ci racconta la storia di un visione inatteso che la Vergine Maria vede la notte prima di dare alla luce Gesù Cristo, che comprende anche il Suo sacrificio.
–Fotis Kontoglou, (un’ emblematico pittore e romanziere cristiano) ci dà il suo racconto “Giovanni, il Benedetto”, dove San Basilio (che in Greco è il Babbo Natale), deluso dall’indifferenza umana trova finalmente la speranza in un giovane – un pastore che la gente lo chiamava “Giovanni il Benedetto,” “un uomo innocente come le pecore che ammassava, completamente analfabeta”.
-In un altro racconto “Natale nella grotta”, Kontoglou descrive come due cacciatori, tre marinai e due monaci si sono riuniti con un gruppo di pastori in una grotta per trascorrere la vigilia di Natale.
–Penelope Delta (praticamente la prima scrittrice di libri per bambini in greco) [photo] porta i suoi lettori a Messolonghi, a Natale del 1822 (anno critico per la salvezza del popolo greco). La storia descrive il fallito tentativo dalla parte dell’esercito ottomano sotto Omer Vrionis per catturare la posizione strategica di Messolonghi, attaccando i suoi abitanti il giorno di Natale, sperando di coglierli di sorpresa durante il servizio religioso.
-Nella storia “Una volta nel periodo di Natale”, il prolifico scrittore e drammaturgo Gregorios Xenopoulos, pensa con ironia alla sua infanzia e famiglia a Natale, e sopratutto alle tradizioni e le usanze del suo paese natale, l’isola di Zante.
In particolare, Xenopoulos ci ricorda l’epoca quando era studente ad Atene, e come festeggiava il Natale il giorno di Capodanno, perché era sempre a quel momento che ricevava un pacchetto da sua madre con la tradizionale “Couloura”-un tipo di dolce pane mangiato a Zante il giorno di Natale!
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