Il Palazzo Reale del re Filippo, padre di Alessandro Magno, a Eges a Macedonia al Nord della Grecia purtroppo non è attualmente visitabile a causa di lavori di restauri archeologici nell’area. Comunque è possibile trasferirsi nel 4 secolo a.C. per visitare il Palazzo tramite un nuovo programma di digitalizzazione tridimensionale di imagini di siti archeologici e oggetti d’arte che si chiama DigiArt. Il programma è il figlio del gruppo scientifico dell’Istituto di Tecnologia dell’Informazione e Comunicazione del Centro Nazionale di Ricerca e Sviluppo Tecnologico.
I visitatori ‘digitali’ avranno l’opportunità di avere un contatto visivo completo di tutte le parti del Palazzo a Eges e del sito archeologico. Allo stesso tempo possono far uso di un gioco elettronico interattivo ed educativo (serious game) che gli permette di costruire da soli la facciata del palazzo, ottenendo informazioni da materiale audiovisivo sulla storia del palazzo, le sue peculiarità architettoniche, il suo uso e il contesto storico del periodo.
In un altro livello del gioco i visitatori hanno la possibilità di visitare le stanze del palazzo, l’area del simposio e il chiostro, che funzionava come luogo di incontro (le aree specifiche sono state selezionate perchè sono legate agli oggetti archeologici trovati e sono esposti al Museo di Tombe Reali). Peraltro, il Museo di Eges presenterà una mostra intitolata “Memoria di Eges” alla fine di 2018 con un gran numero di oggetti trovati nel sito archeologico. Il progetto di DigiArt sarà presente al Museo per completare la comprensione dello spazio e per migliorare la conoscenza storica dei visitatori. Inoltre, i suoi creatori pensano di renderlo disponibile nel futuro sul web affinchè possa essere usato da chiunque interessato. Si tratta di uno strumento che aiuta non soltanto dei visitatori ma anche gli archeologi, dato che si tratta di una rappresentazione fedele dei reperti e dello spazio. Dà anche l’opportunità ai gruppi socialmente esclusi di visitare il sito secondo la museologa della Sovrintendenza di Imathia, Katerina Nikolaidou.
Per la creazione della rapresentazione digitale sono usate nuove tecnologie digitali e macchine da gioco (scansione tridimensionale con l’uso di drones, scanner laser aeree LIDAR, mappatura automatica e modellazione di dati, analisi semantica di immagini per ricostruzioni tridimensionali, la visualizzazione di scene tridimensionali con la realtà virtuale aumentata, la tecnica di fotogrammetria, la visione stereoscopica, mentre si è sviluppato un supporto tecnico software.
Il progetto mira al “internet di oggetti storici” che dà l’opportunitità della creazione di mondi culturali tridimensionali, accessibili a qualsiasi persona, che cambierà il modo della percezione della cultura europea, non solo per quanto riguarda i siti archeologici ma anche per i musei veri e virtuali!
Ch.P.
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