In un’ analisi recente, Sokratis Kabouropoulos responsabile della “banca dati di libri greci già pubblicati“, studia gli effetti della recessione economica nel mercato editoriale ellenico.
Una prima conseguenza della crisi si verifica nella diminuzione del numero dei libri pubblicati se si fa un confronto con il mercato degli anni novanta, che fu un decennio che ha visto numerose pubblicazioni. In questo contesto, testi di romanzo e poesia, da sempre fra le letture preferite dei greci, hanno avuto una ripresa più grande, mentre si è verificata una riduzione sul campo delle pubblicazioni che riguardano libri per bambini e scienze umanistiche. La percentuale dei libri tradotti è diminuita dal 42,5% al 32,1%, a causa del costo dei diritti d’autore e della traduzione stessa, e dell’ aumento dei titoli pubblicati da scrittori greci che verificano un grande successo commerciale.
In tutto ciò si deve aggiungere l’ aumento delle tasse in tutte le fasi della pubblicazione di un libro che insieme alla chiusura di EKEVI (il Centro Nazionale per il libro) ha peggiorato la situazione nel mercato di libro. Ciò nonostante si deve sottolineare l’ aumento dell’ interesse dei lettori per settori che comprendono la politica, la finanza, l’ Unione Europeo e la storia contemporanea della Grecia: si tratta evidentemente di una conseguenza che si potrebbe attribuire alla crisi economica.
Nel 2004 sul campo dell’editoria operavano 7 grandi case editrici, con una pubblicazione di 200 titoli per anno, che rappresentavano il 24% della produzione totale del settore. Questa situazione ha avuto un cambiamento radicale nel 2011, con solamente 3 grandi case editrici rimaste e l’ 8,8% della produzione totale. Case editrici rinomate come « Ellinika Grammata » e altre più recenti come « Modern Times » e « Intro Books » hanno cessato la loro attività mentre il gruppo editoriale « Lambrakis » ha ridotto la produzione di nuovi titoli del 40%.
Conseguenza della situazione appena descritta fu la creazione due tipi di editore affermato : da una parte si trova l’ editore diversificato (come lo è Patakis) basato sulla varietà sia della produzione che dei lettori e dall’altra l’editore che investe, comprando diritti dei « best sellers » greci e internazionali (libri per bambini e romanzi) (p.es. Psichogios). Allo stesso tempo, appaiono « startups » che mirano a una produzione letteraria di una qualità artistica (p.es. Kirchi, Perispomeni, Shakespirikon, Antipodes, ePoema, Poikili Stoa, Kokkino).
Anche la percezione delle librerie è cambiata con l’ apertura della catena « Public » (che hanno copiato l’idea di « concept-stores » con prodotti multipli) presente ormai nelle grandi città greche mentre in altre più piccole librerie vengono ospitati eventi, presentazioni di libri, rappresentazioni musicali, accompagnate con offerte di bevante etc.
La crisi economica ha avuto però anche un effetto positivo, se si guarda al riscontro internazionale, malgrado la barriera della lingua, da sempre un problemà per i libri greci : la crisi ha svegliato l’ interesse per una letteratura sulla tematica della crisi e le sue conseguenze, una letteratura estremista in forma e in contenuto e una letteratura di riflessione critica.
Concludendo, si ricorda che il 2010 era anche un anno di lancio per i libri elettronici (e-books) che per ora coprono meno del 1% del valore del mercato. In essi si possono aggiungere le piattaforme di libri senza diritti d’ autore (openbook.gr) e di commercio equo (fair trade) per libri elettronici (fairead.net)