Quando si parla delle isole greche, le prime immagini che vengono in mente sono quelle di un mare bello e chiaro, di paesini graziosi aggrappati alle rocce, di case bianche con le finestre blu, spiagge che ricevono migliaia di turisti ogni estate. Esistono, comunque, alcune isole che, per grandi periodi del ventesimo secolo, sono state usate come luoghi di accoglienza dai cosiddetti “nemici dello stato”: un appellativo per indicare le persone perseguitate per le loro idee, valori o per il loro desiderio d’immaginare e creare un mondo migliore.

Photo: Andrea Bonetti/WWF HELLAS

 In Grecia, queste isole si chiamano ‘isole dell’esilio’; li, sono state espulse tutte le persone considerate pericolose per l’ordine politico e sociale del tempo- soprattutto i sindacalisti, i partigiani di sinistra ed i comunisti. Due guerre mondiali, le guerre balcaniche, la “grande catastrofe di Smyrna” (1922), le dittature, i grandi periodi d’instabilità politica, le fratture ideologiche fra le persone, e persino la guerra civile, hanno spesso rappresentato un pretesto per l’oppressione dei diritti politici del popolo e l’espulsione degli oppositori.

Anche durante l’antichità, esisteva il processo di ‘ostracismo’ per le persone considerate ostili per la democrazia ateniese. La storia antica è piena di cospirazioni politiche, a causa delle quali, alcuni grandi personaggi del tempo, come Temistocle e Aristide, hanno dovuto lasciare Atene per tanti anni, anche dieci anni. Ma sia il contesto che lo scopo di persecuzione durante il ventesimo secolo erano diversi. Migliaia di persone sono state costrette a spostamenti forzati in isole solitarie e remote; tutto quello nell’ambito di una misura amministrativa preventiva, senza decisione giudiziaria.

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Gli spostamenti forzati verso le isole -e più raramente per regioni montuose della Grecia continentale-sono iniziati durante il periodo tormentato del 1914-1918, in particolare durante il periodo di “Divisione Nazionale” tra i sostenitori del re Costantino I e quelli del primo ministro Eleftherios Venizelos. Il punto culminante per la deportazione del popolo è stato la legge 4229 di luglio 24/25, 1929, il famoso “Idionymo”; questa legge prevedeva che qualsiasi atto riguardante “il rovesciamento del sistema sociale esistente con la forza o il distacco di una parte del paese “è un’infrazione speciale “. La legge aspirava chiaramente alla repressione dell’ ideologia comunista e del sindacalismo, ed ha portato alla prima ondata di deportazioni interne massive e a numerose pene di detenzione.

I primi deportati sono stati portati sulle isole San Eustratio (Ai Stratis), Yaros e Gavdos. Queste isole sono diventate luoghi di martirio per migliaia di persone, fino all’abolizione delle leggi repressive, dopo la caduta della dittatura dei colonnelli in 1974. Durante quel tempo, diverse isole sono state utilizzate come luoghi di deportazione. Le tre isole qui citate, più tardi, quelle di Makronissos e Trikeri (per le donne), ed altre, sono ora luoghi di memoria contro i regimi che avevano paura della volontà, delle idee e dei bisogni della gente.

Le deportazioni e le torture dei deportati sono proseguite, anzi rafforzate durante la dittatura di Ioannis Metaxas, imposta nel 1936, e soprattutto durante e dopo la guerra civile greca (1946-1949). I deportati erano incarcerati in campi di esilio o vivevano in gruppi, in tende o case, sotto l’occhio vigile dei militari o gendarmi dell’isola. Le torture ai deportati, avevano lo scopo di arrivare a ritrattazioni o “dichiarazioni di rimorso” necessarie per ottenere un “certificato di coscienza sociale” per i deportati. Durante gli anni ’60 le misure di repressione hanno cominciato ad indebolirsi fino a che la dittatura dei colonnelli li ha restituiti.

San Eustratios (Ai Stratis)

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Questa piccola isola rocciosa, la cuipopolazioneoggi ammonta a circa 270 abitanti, dal 1929 al 1964, era l’isola principale per la deportazione dei sostenitori della sinistra. Grandi poeti come Yiannis Ritsos e Tasos Livaditis, scrittori, scrittori come Menelaos Lountemis e Themos Kornaros , ed attori come Manos Katrakis, sono stati deportati su questa isola. Anche San Eustratios, il Santo dal quale l’isola prende il suo nome, e stato esiliato lì nel 9 ° secolo d.C, come sostenitore delle icone durante il periodo iconoclasta bizantino.

Makronissos

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Makronissos è una piccola isola vicino alla regione di Attica, e la sua popolazione ammonta oggi a 5 abitanti. Fungeva come una specie diEllis Islandnegli Stati Uniti, per i profughi greci che arrivavano in Grecia dall’Asia Minore in 1922-1923. Dal 1947, è stata tuttavia trasformata in un campo di concentramento per tutti i prigionieri politici, comunisti e disertori. La storia di Makronissos ha ispirato molti scrittori, registi e compositori, per le loro opere che hanno segnato la cultura greca contemporanea.

Anafi

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Anafi è una bellissima isola di 271 abitanti vicino a Santorini, dove oggi molti giovani fanno il campeggio libero durante l’ estate. Comunque, per un lungo periodo, è stata una “destinazione” forzata per i sostenitori di sinistra. Nel 1988, Margaret Kenna, docente presso l’ Università Wales Swansea nel Regno Unito ha scoperto sull’isola decine di foto del periodo 1935-1942, scattate dagli stessi deportati. Kenna ha fatto inoltre numerose ricerche per identificare le persone apparse in foto, ha intervistato alcuni ed ha pubblicato un libro (“L’organizzazione sociale di esilio”), che include una grande parte di questo archivio.

Yaros

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L’isola “Yaros”, oggi disabitata, è stata uno dei più grandi centri di espulsione del 20 ° secolo. Dal 1947, diverse prigioni e campi di concentramento sono stati costruiti sull’isola. Era anche un luogo di esilio durante l’epoca romana. Il proconsole Caio Giunio Silano e Vibio Serenus e il filosofo stoico, Gaio Musonio Rufo sono stati deportati lì. Stranamente, sull’isola è stata segnalata la presenza di una specie rara di serpente, che non si trova in nessun altro luogo in Grecia, ma solo in Italia. Si tratta del serpente nero, esiliato là forse in un lontano passato.

* Preziosi fonti di informazione sono il Museo di esiliati politici di Ai Stratis ed il Museo di democrazia di Ai Stratis.

Testo originale apparso in francese in: http://grecehebdo.gr/index.php/culture/lettres/1924-les-iles-de-l%E2%80%99exil-et-le-serpent-noir

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