“Laboratorio di dilemmi” è il titolo dell’opera dell’artista visuale e regista Giorgos Drivas, curata dal direttore del Festival Cinematografico di Salonicco, Orestis Andreadakis, che rappresenta la Grecia nella 57a Biennale di Venezia.

L’artista si fa ispirare dai Supplici (Eschilo) che è il primo testo letterario salvato nella storia del genere umano e presenta un gruppo di perseguitati che chiede asilo. L’artista dunque si occupa di un tema di prima linea non soltanto per paesi come il nostro e l’Italia ma per tuttο il pianeta. Allo stesso tempo, il progetto riguarda uno stato emotivo e mentale, una problematica fondamentale che regola quasi ogni decisione umana: si deve decidere!

La caratteristica più interessante è la maniera in cui l’artista gestisce la sua opera: non si tratta di una tipica installazione neanche di un documentario oppure di un video-art ma di un racconto per immagini. Per vedere tutta la storia, lo spettatore deve camminare e non essere statico. Il “Laboratorio di dilemmi” ci fa tornare un paio di decenni indietro in un esperimento condotto in un laboratorio all’estero, supervisato da un dottore greco, al fine di scoprire una medicina. La ricerca del laboratorio riguardava “lo straniero”.

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Un regista ha girato scene dal lavoro fatto in questo laboratorio, che sono perduti in tempo e poi ritrovati, molti anni dopo, al Museo Cinematografico di Argentina. Questi frammenti assieme ad un film che torna oggi compongono lo spettacolo da vedere in 7 schermi e in un labirinto di specchi a due livelli. Il visitatore deve attraversare questo labirinto fino a raggiungere la camera della proiezione centrale. In altre parole, deve fare selezioni multiple e, fin dall’inizio, si trova in un dilemma per quanto riguarda dove andare e quale direzione seguire (gli specchi aggravano sulla sua capacità di scegliere).

C’è inoltre una scala che conduce lontano dal labirinto in un posto dove si può vedere tutto chiaramente però si deve scegliere salirla. Da notare è anche la partecipazione disinteressata di Charlotte Rampling in questo progetto.

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L’inaugurazione del “Laboratorio di dilemmi” ha preso luogo il venerdi 12 maggio nella presenza del Ministro di Cultura, Lidia Coniordou. Si tratta di una produzione del Museo Nazionale di Arte Moderna e insieme con Charlotte Rampling, interpretano anche Giorgos Cotanidis, Lazaros Georgacopoulos, Cora Carvouni, Polidoros Vogiatzis, Rena Chiprioti e Panos Kalofolias.

http://www.architectours.it/top-venice-art-biennale-2017-pavilions/

Ch.P.

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