Per il terzo anno consecutivo, la capitale greca ricorda il giorno della liberazione dall’occupazione tedesca 73 anni fa, con una serie di eventi commemorativi riuniti sotto il titolo “12 ottobre 1944. Atene Libera” che si sono svolti durante tutto il mese di ottobre 2017 presso il Centro delle Arti del Comune di Atene situato al Parco della Libertà (Parko Eleftherìas in greco); un luogo caratterizzato da una specifica identità simbolica legata alla storia contemporanea della città durante la dittatura dei colonnelli (1967-1974), dato che fu un edificio usato dalla Sezione Investigativa Speciale della polizia militare greca dell’epoca, conosciuta con la sigla “EAT-ESA”. Infatti, l’edificio numero 6 che fu allora il centro di detenzione di “EAT-ESA” ospita dal 1 al 29 ottobre 2017 la mostra “Atene, 1940-1944. La città e la sua gente. Guerra, Occupazione, Resistenza, Liberazione”.
Come nelle edizioni degli anni scorsi –2016 e 2015– anche la manifestazione di quest’anno è arrivata con un ampio calendario di eventi e di attività culturali ed educative, che spaziano da mostre e concerti a dibattiti, passeggiate storiche e programmi educativi.
Sono tanti gli eventi in programma in occasione del 73° anniversario della liberazione di Atene realizzati anche quest’anno grazie alla collaborazione di diversi enti pubblici tra cui la Fondazione del Parlamento Ellenico, gli Archivi Generali dello Stato, la Regione Amministrativa dell’Attica, il Comune di Atene e la Radiotelevisione pubblica greca (ERT).
Si può consultare tutto il programma sul sito ufficiale dell’iniziativa: http://freeathens44.org/
 
Inoltre, nell’ambito delle celebrazioni dell’edizione 2017, vi presentiamo un estratto dell’intervista dello storico Yannis Skalidakis pubblicata l’anno scorso (13/10/2016) ai bollettini Greek News Agenda e Grèce Hebdo del Segretariato Generale per l’Informazione e la Comunicazione, a proposito degli eventi commemorativi per il giorno della Liberazione di Atene dall’occupazione tedesca. skalidakis
12 ottobre- il giorno della Liberazione di Atene: intervista con lo storico Yannis Skalidakis
 
Molti paesi hanno scelto di celebrare il giorno della liberazione dal giogo nazista. E la Grecia?
In Grecia, la fiesta nazionale legata alla partecipazione del paese nella seconda Guerra mondiale è il 28 ottobre, quando, nel 1940, il paese entrò in guerra contro l’attacco dell’Italia fascista. Allora, contrariamente agli altri paesi, la Grecia festeggia l’inizio e non la fine della guerra. Questo è dovuto al fatto che in Grecia –che fu all’epoca sotto un governo di unità nazionale- la liberazione fu seguita da una feroce guerra civile, le cui origini risalivano al periodo della seconda guerra mondiale.
 
Quali sono le singolarità degli anni ’40 per la Grecia e l’Europa?
Per la Grecia, gli anni 1940 sono, probabilmente, il decennio più importante nella storia del secolo scorso, poiché durante l’Occupazione venne formato l’EAM (ΕθνικόΕπαναστατικόΜέτωπο – Fronte di Liberazione Nazionale), un movimento di resistenza senza precedenti in massa e dinamismo, che fu in grado di ottenere il potere in gran parte del Paese durante la Liberazione. In seguito, nella seconda metà del decennio, ebbe luogo una guerra civile molto violenta, con l’obiettivo di battere il dominio della Sinistra. Le conseguenze di questi eventi – al livello politico, sociale, anche economico – pesano ancora fino ad oggi.
Inoltre, a livello europeo, il movimento di resistanza greco è tra i più grandi del continente, e la guerra civile greca costituisce un evento particolare, che ha determinato ma è stato anche determinato dall’imposizione della guerra fredda in Europa.
 
Qual è il livello di informazioni per questo periodo? Come la storia pubblica di questo periodo ha influenzato la sfera pubblica e la politica in Grecia?
Come l’ho già detto, gli anni ’40 sono un punto cruciale per la storia greca, e quasi tutte le famiglie mantengono ancora i ricordi di quel periodo. Tuttavia, la conoscenza di questo periodo -anche se è soggettiva- è molto elevata rispetto ad altri periodi storici. Inoltre, durante gli attuali momenti di crisi politicamente instabili, c’è certamente un rinnovato interesse per questo periodo. Quindi, il discorso pubblico utilizza spesso questo periodo storico per strutturare nuove identità politiche e nuovi confini politici. Però gli storici continuano la loro ricerca, illuminando nuovi aspetti e approfondendo la nostra conoscenza degli anni ’40.
 
Traduzione in italiano dell’intervista: M.O.
Introduzione in italiano e cura editoriale: A.K.

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