La rivista scientifica “Scientific Reports” ha recentemente pubblicato la ricerca di scienziati greci dei laboratori dell’Università di Atene (EKPA), che hanno creato un simulatore di neuroni cerebrali che imita le caratteristiche funzioni del cervello umano, ma a velocità molto più superiore con l’uso di laser (quantum dot lasers).

La ricerca è stata realizzata al Laboratorio delle Comunicazioni Ottiche e Tecnologia Fotonica del Dipartimento d’Informatica e Telecomunicazioni dell’Università di Atene, guidata dal professore Dimitris Sivridis e dal responsabile di ricerca, dottor Haris Mesaritakis. I risultati della ricerca aiutano a capire i meccanismi dell’operazione celebrale ma anche alla costruzione di elementi strutturali di base che compongono le strutture cerebrali, contribuendo alla realizazione di un sistema neuromimetico integrato che potrà riprodurre funzioni neurali complesse e operare come un paradigma di computer all’avanguardia con diverse applicazioni.

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Secondo le dichiarazione del professore Sivridis a APE-MPE (l’agenzia di stampa di Atene) : « Capire profondamente le funzioni del cervello umano e avere la possibilità di intervenire, cosituisce la priorità assoluta per principali istituti di ricerca in tutto il mondo ma anche per le iniziative europee di ricerca su larga scala, come è il programma HUMAN BRAIN, di costo totale stimato di 1 miliardo di euro. La ricerca del laboratorio apre la strada per future implementazioni di reti neurali complesse, utilizzando elementi fotonici e velocità di funzionamento estremamente elevate, rispetto ai neuroni cerebrali biologici ».

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Per quanto riguarda la fattibilità scientifica e tecnica e lo sviluppo desiderabile della ricerca a livello sociale, i ricercatori dell’Università hanno sottolineato che programmare la coscienza è ancora un obiettivo molto lontano, però è importante cominciare a discutere per l’istituzione di regole sulla dimensione etica della questione.

Il prossimo bersaglio per il gruppo di ricerca dell’Università di Atene è l’ulteriore sviluppo del simulatore, in modo di adattarlo in ancor più complesse funzioni cerebrali.

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