Al fine di promuovere l’immagine di una nazione al grande pubblico internazionale, la Diplomazia Pubblica utilizza moderni strumenti e tecniche di comunicazione per informare, talvolta anche motivare a una particolare linea d’azione, ampi o influenti segmenti di pubblico straniero [1]. La Diplomazia Pubblica implica un modello di comunicazione di carattere bidirezionale, in quanto mira a costruire  relazioni, comprendere le sensibilità di altri Paesi, culture e popoli, comunicare i punti di vista di un Paese, correggere percezioni errate e cercare aree in cui è possibile trovare cause comuni[2]. Come sostiene Jan Melissen, “il mondo in cui la diplomazia pubblica veniva considerata come uno degli avanzi del dialogo diplomatico sta rapidamente scomparendo. Così come il mondo in cui la diplomazia pubblica può essere facilmente scartata come un tentativo di manipolazione di pubblici stranieri”[3]. 

Greek News Agenda intervista* il recentemente nominato Segretario Generale per la Diplomazia Pubblica, gli Affari Religiosi e Consolari, Constantinos Alexandris, sulle priorità del neofondato Segretariato. Nato ad Atene, Constantinos Alexandris è un diplomatico di carriera. Ha prestato servizio presso le Ambasciate greche a Washington, Tel Aviv e Ankara. Ha studiato Giurisprudenza presso l’Università Nazionale e Capodistriaca di Atene ed ha conseguito un diploma post-laurea in Diritto europeo.

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Il Ministero degli Affari esteri

Uno dei cambiamenti apportati dal governo è stata anche l’istituzione del nuovo Segretariato generale per la Diplomazia Pubblica, gli Affari Religiosi e Consolari presso il Ministero degli Affari Esteri. In quale modo promuoverà esso i nostri obiettivi di politica estera?

La diplomazia pubblica è un meccanismo chiave di “politica morbida” (soft policy) che, grazie alle nuove tecnologie e i social media, sta acquisendo maggiore importanza negli sforzi del nostro Paese per promuovere la propria immagine. Consapevole di ciò, il neoeletto Governo si è mosso rapidamente e, già dal primo giorno, ha istituito questo Segretariato con l’obiettivo di coordinare e razionalizzare le politiche e i progetti di diversi Enti. Ci aspettiamo, pertanto, di moltiplicare l’impatto delle nostre risorse umane e materiali e di trasmettere un messaggio più coordinato e mirato all’estero.

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Capitello ionico. Fonte:Getty Images | fotografia stock 

Qual è la nuova “immagine nazionale” della Grecia e come intende promuoverla il nuovo Segretariato generale?

Il brand (“marchio”) Grecia è già molto forte, grazie alla nostra antica civiltà ampiamente riconosciuta come fondamento della civiltà occidentale. La Grecia è presente in ogni libro di storia, filosofia e scienze politiche di tutto il mondo. Tracce della Grecia si possono individuare nelle arti, nella letteratura e nelle scienze, e in ognuno di noi che aderisce ai valori dell’umanesimo. Questa è la nostra più grande risorsa.

Purtroppo, la decennale crisi economica ha inflitto un duro colpo all’immagine del nostro Paese, alimentando la riproduzione di stereotipi negativi. Ed è questo che stiamo cercando di rovesciare oggi, evidenziando i vantaggi comparati della nostra nazione che è stata non solo un baluardo dei valori universali, ma anche un veicolo di cosmopolitismo, apertura, resilienza e creatività. In altre parole, è ora che riscopriamo la nostra natura estroversa e che guardiamo al futuro con fiducia in noi stessi. È tempo di “riscoprire la Grecia”. Questo richiede una buona pianificazione, un duro lavoro e la fiducia nella nostra capacità di riportare la Grecia all’avanguardia delle nazioni progressiste e sviluppate.

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Panorama di Atene dal monte Licabetto. Fonte:Getty Images | fotografia stock

Potrebbe fornirci qualche esempio?

Un buon esempio ne è l’imminente traguardo della celebrazione del bicentenario della Guerra d’indipendenza greca. Questo anniversario è un’ottima occasione per fare più luce su quanto la nostra nazione ha realizzato nel corso di questi due secoli: la fondazione stessa, contro ogni previsione, oserei dire, del nostro Stato, ma anche il fatto che, nonostante le battute d’arresto, le guerre e le difficoltà, siamo riusciti a stare sempre dalla parte giusta della storia, a fare le giuste scelte strategiche per il nostro futuro, a diventare parte integrante di forti alleanze e organizzazioni e a rivendicare il posto che ci spetta tra le nazioni sviluppate del mondo occidentale. 

Inoltre, a parte i nostri successi come nazione, non dobbiamo trascurare tutti quei greci contemporanei che si sono distinti a livello internazionale ed hanno elevato l’immagine del nostro Paese, tra cui premi Nobel, artisti, medici, matematici e altri scienziati, per non parlare poi dei nostri compatrioti che hanno reso la Grecia un leader nel settore marittimo. Inoltre, è opportuno tener presente che non sono tanti i Paesi nel mondo che possono vantare un tale “pacchetto completo” di storia, bellezze naturali, protezione dei diritti umani, sicurezza e “joie de vivre”. Tutto ciò costituisce già una potente narrazione che può aprire la strada ad una maggiore crescita. I prossimi anni segneranno una svolta per il nostro Paese in termini di rafforzamento dell’estroversione e di attrazione di grandi capitali di investimento. In questo sforzo collaborativo, Il Ministero degli Affari Esteri sarà in prima linea e la diplomazia pubblica svolgerà un ruolo significativo nel ristabilire la Grecia come terra di creatività, innovazione e crescita economica.  

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Meteora, Grecia. Patrimonio mondiale dell’UNESCO Fonte:Getty Images | fotografia stock

Quali sono gli obiettivi concreti del Suo Segretariato nell’ambito della promozione di una nuova immagine nazionale?

La prima grande sfida consiste nell’accorpare il settore dei Consiglieri e Segretari per la Stampa nella struttura del Ministero degli Affari Esteri. Il nostro sforzo è quello di rendere questa transizione il più agevole possibile per utilizzare al meglio le competenze di questi professionisti qualificati a favore del nostro comune obiettivo di modernizzare e arricchire la nostra diplomazia pubblica. Oltre a ciò, questo Segretariato sovrintende anche agli Affari Religiosi, Culturali e Consolari.

Dunque, in materia di affari religiosi, la Grecia potrebbe essere un attore chiave, in quanto Paese dotato di una forte cultura ortodossa e di una capacità di comprendere meglio le altre culture in virtù della sua posizione geografica al crocevia di continenti, civiltà e religioni. Dopotutto, ciò che è spesso difficile trovare negli affari internazionali è proprio l’empatia. Ed è qui che la diplomazia religiosa può svolgere un ruolo positivo, come strumento per comprendere meglio i valori e le sensibilità altrui. Per la Grecia, gli affari ecclesiali hanno anche un ulteriore significato che deriva dal ruolo centrale della Chiesa nell’organizzazione delle nostre comunità della Diaspora. 

Questo ci porta agli affari consolari. In questo campo, il nostro impegno è quello di rendere più facile la vita dei greci all’estero, combattendo le lungaggini burocratiche e modernizzando il funzionamento dei nostri consolati. Le nuove tecnologie possono essere un ottimo strumento a tal fine. Infine, ma non meno importante, la cultura. Ho già sottolineato il ruolo positivo del nostro patrimonio culturale nell’immagine globale della Grecia. Qui le possibilità sono infinite!

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Piazza di Monastiraki, Atene. Fonte: Getty Images | fotografia stock

Potrebbe approfondire questo punto? Come intende promuovere la nuova immagine della Grecia attraverso la diplomazia culturale?

La cultura greca, che si parli dell’antichità o dei tempi moderni, ha una caratteristica molto particolare, cioè il porre l’essere umano al suo centro (πάντων χρημάτων μέτρον άνθρωπος) e l’essere aperta verso altre culture; non è esclusiva ma inclusiva. Per questo la nostra cultura è il più grande vantaggio nella nostra missione di promuovere il volto estroverso e sicuro di sé del nostro Paese, di un Paese senza tempo, dove il vecchio e il nuovo convivono armoniosamente nel corso dei secoli.

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“Il Poeta e la Musa” (1939), Nikos Engonopoulos. Fonte: nikias.gr

Concludiamo questa intervista con una nota più personale: quali sono i Suoi obiettivi in quanto responsabile di questo nuovo Segretariato?

Mi permetta di dire che non si tratta di me e dei miei obiettivi. Si tratta di uno sforzo collettivo, che richiede un lavoro di squadra e una visione condivisa da tutti coloro che lavorano in questo ufficio. Stiamo parlando di un Segretariato di nuova costituzione, quindi questa è una grande sfida che ci invita a liberare tutta la nostra creatività per creare un precedente positivo e di successo per coloro che un giorno ci sostituiranno.

*Intervista accordata a Florentia Kiortsi per Greek News Agenda.

Traduzione in italiano da Stefanos Dimitriadis.

[1] James Pamment, “New public diplomacy in the 21st century: a comparative study of policy and practice”, Rouledge, Taylor &Francis, London, NY, 2013, p. 6-7.
[2] Mark Leonard et. al., “Public Diplomacy”, The Foreign Policy centre, NY, 2002, p. 8
[3] “the world in which public diplomacy was considered as one of the leftovers of diplomatic dialogue is rapidly disappearing. So is the world in which public diplomacy can easily be dismissed as an attempt at manipulation of foreign publics” in Jan Melissen (ed.), “The New Public Diplomacy: Soft power in international relations”, Palgrave, Great Britain, 2005, p. 11.

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