Il sito dell’antica città di Eniade, nell’unità regionale dell’Etolia-Acarnania in Grecia, possiede uno dei cantieri navali meglio conservati dell’antichità. Città importante nell’antichità, Eniade aveva tre porti, potenti fortificazioni e un grande teatro. Le sue rovine ben conservate ne fanno un monumento di grande interesse ancora oggi.
Eniade era un’antica città dell’Acarnania meridionale sulla riva nord del fiume Acheloo (anche conosciuto con il nome “Aspropotamos”) ; il fiume, che si estende dall’Eolia (l’odierna Tessaglia) al Mar Ionio, costituisce un confine naturale tra quelle che erano le antiche regioni dell’Acarnania e dell’Etolia. Eniade era la seconda città più importante dell’Acarnania dopo Stratos. La sua posizione le consentiva di controllare l’ingresso al Golfo di Patrasso; circondato da paludi, era naturalmente barricata. Inoltre, la sua posizione era favorevole anche allo sviluppo delle attività commerciali, oltre che alla cantieristica.
Il suo nome sembra legato al mitico Eneo (o Oineo), re di Calidone; secondo il mito, il suo fondatore fu Alcmeone, che vi si rifugiò inseguito dalle Erinni per aver commesso il matricidio. Molti storici collocano la fondazione della città nel VI secolo aC, come colonia corinzia. Mentre nei primi anni della guerra del Peloponneso la città era ostile ad Atene, nel 424 aC si unì all’Alleanza ateniese e servì come base per le navi da guerra ateniesi.
Ha continuato ad essere un luogo importante durante le guerre macedoniche. Al tempo di Alessandro Magno, gli Etoli, che avevano esteso i loro domini sulla riva occidentale dell’Acheloo, ottennero il possesso di Eniade e hanno espulso i suoi abitanti. La città rimase nelle loro mani fino al 219 aC, quando fu presa da Filippo V di Macedonia che rafforzò la fortificazione della cittadella, e iniziò ad unire il porto e l’arsenale con la cittadella per mezzo di mura. Nel 211 aC fu presa dai Romani sotto Marco Valerio Levino, e data agli Etoli, che allora erano loro alleati; nel 189 aC fu infine restituita agli Acarnani in virtù di una delle condizioni di pace stabilite in quell’anno tra Romani ed Etoli. Successivamente, il progressivo insabbiamento dei suoi porti diminuì l’utilità della città.
I resti dell’antica città si trovano su una collina pianeggiante, sopra la circostante pianura alluvionale, che era una palude nei tempi antichi. Fin dal medioevo, il nome del sito era Trikardo o Trikardokastro. Le mura della città antica, costruite lungo il cocùzzolo della collina in stile poligonale, sono ancora ben conservate, mentre il porto e i cantieri navali sono protetti da fortificazioni separate. All’interno della fortificazione centrale troviamo edifici pubblici, facenti parte dell’Agorà, oltre a edifici privati, un tempietto vicino al porto e un complesso termale. Non esistono segni di occupazione medievale del sito. L’odierno nucleo comunale Eniade, del comune di Missolunghi, prende il nome dall’antico centro abitato di Eniade.
Eniade aveva tre porti diversi. Il porto fortificato, che comprendeva anche un cantiere navale e depositi navali, è uno dei meglio conservati dell’antichità. Veniva utilizzato per il traino e la riparazione delle navi e per il loro rimessaggio nei mesi invernali. Era una struttura coperta, con il pavimento scavato nella roccia, divisa da cinque colonnati. Il sito rimase in piena attività fino al III secolo aC, quando il tetto si ritirò e i colonnati crollarono. Il porto più grande della città, utilizzato per il commercio, si trovava sul lato sud-ovest della collina, vicino alla grande porta centrale della città, con un accesso più facile al fiume Acheloo, mentre esisteva anche un terzo porto più piccolo.
Il sito di Eniade dispone anche di un teatro, che è stato costruito vicino all’Agorà, con un’ottima acustica e vista panoramica sul fiume Acheloo e sulle pianure costiere. Il teatro fu costruito in due fasi distinte: fu edificato quando gli Ateniesi occuparono la città, nel IV secolo aC, con un palcoscenico a un piano e un’orchestra particolarmente grande. Nel III secolo furono eseguite operazioni di ricostruzione, forse dal re macedone Filippo V. Tra le altre modifiche, fu aggiunto un primo piano e un piano aggiuntivo per il palcoscenico. La sua capacità ha raggiunto 4.600 spettatori. Il teatro è aperto al pubblico e ogni estate si tengono concerti e spettacoli teatrali nell’ambito del Festival Eniade, organizzato dal comune di Missolunghi.
Testo in inglese via Greek News Agenda