La Grecia è stata eletta come membro non permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (UNSC) per il mandato 2025-2026 con il sostegno di 182 Stati, segnando un momento significativo nella storia diplomatica del Paese e sottolineando il suo impegno per la pace, la sicurezza e la cooperazione internazionale. Questa è la terza volta che la Grecia diventa membro non permanente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, dopo i mandati biennali del 1952-1953 e del 2005-2006.
La campagna della Grecia per l’elezione al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite è stata fondata sui principi di “Dialogo-Diplomazia-Democrazia” ed è dedicata a promuovere questi principi durante il suo terzo mandato nel Consiglio di Sicurezza, con un focus sulla risoluzione dei conflitti, il diritto internazionale, la sicurezza climatica e marittima e i diritti umani.
La partecipazione della Grecia al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite inizierà il 1° gennaio 2025. Allo stesso tempo, la Grecia partecipa alle riunioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU con lo status di osservatore dal 1° ottobre 2024.
Nel suo discorso alla 79a sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (UNGA), il Primo Ministro Kyriakos Mitsotakis ha sottolineato che il mandato della Grecia sarà guidato dai principi sopra menzionati di Dialogo, Diplomazia e Democrazia, concetti fondamentali che hanno le loro radici nell’eredità greca e nei valori globali. Ha evidenziato le sei priorità fondamentali che sostengono tali principi guida: la risoluzione pacifica delle controversie; il rispetto del Diritto Internazionale e delle regole e dei principi della Carta delle Nazioni Unite (UN Charter); donne, pace e sicurezza; clima, pace e sicurezza; bambini nei conflitti armati; e, naturalmente, come nazione marinara, la sicurezza marittima.
Il Primo Ministro Mitsotakis ha tra l’altro notato che il ruolo della Grecia è particolarmente rilevante data la sua vicinanza geografica a regioni segnate da tensioni geopolitiche, come il Medio Oriente e l’Europa orientale.
Oltre ad affrontare i conflitti attuali, la Grecia mira a promuovere un Consiglio di Sicurezza più inclusivo e rappresentativo. Il Primo Ministro Mitsotakis ha enfatizzato l’importanza della riforma istituzionale, osservando che quasi un terzo degli stati membri delle Nazioni Unite non ha mai avuto un seggio nel Consiglio di Sicurezza, il che riflette ancora le dinamiche di potere del secondo dopoguerra. La Grecia sostiene l’inclusione di più membri permanenti e non permanenti per rispecchiare le realtà geopolitiche del 21° secolo.
Le priorità della Grecia si estendono al rafforzamento del multilateralismo, grazie ai suoi forti legami con l’UE e alla sua unica posizione geopolitica di ponte tra Europa, Nord Africa e Asia. La sua enfasi sulla resilienza climatica e sulla sicurezza marittima riflette sia il suo carattere geografico sia il suo impegno nell’affrontare le sfide ambientali che trascendono i confini. La Grecia sostiene anche una forte posizione umanitaria, concentrandosi sulla garanzia della protezione di donne e bambini nelle zone di conflitto e sul rafforzamento delle leggi che proteggono i diritti umani e gli aiuti umanitari.
Il Paese mira anche a contribuire in modo proattivo ai dialoghi chiave su questioni come l’Intelligenza Artificiale, sottolineando la necessità di una regolamentazione globale per garantire che l’Intelligenza Artificiale avvantaggi l’umanità senza esacerbare le disuguaglianze o la disinformazione. Il Primo Ministro Mitsotakis ha sottolineato che una governance responsabile dell’Intelligenza Artificiale deve coinvolgere non solo i governi, ma anche i giganti della tecnologia che stanno rimodellando le società.
Con questi obiettivi, la Grecia entra nel Consiglio di Sicurezza dell’ONU con un duplice mandato: affrontare le crisi geopolitiche immediate e sostenere riforme sistemiche a lungo termine. Questa ambiziosa agenda, fondata sui valori democratici, afferma il ruolo della Grecia come forza stabilizzatrice nelle relazioni internazionali e rafforza la sua dedizione a un approccio multilaterale alla pace e alla sicurezza.
Il Ministro degli Affari Esteri, Ghiorgos Gherapetritis, riferendosi all’elezione della Grecia come membro non permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite in un’intervista radiofonica per Talk Radio 98.9 FM, ha sottolineato che la Grecia avrebbe “proceduto sulla base di un’unica leva, l’adesione al diritto internazionale”. Ha anche spiegato che “questo grande capitale diplomatico che abbiamo vinto, questo riconoscimento internazionale e principalmente l’opportunità che abbiamo di parlare con tutte le parti, lo abbiamo ottenuto esattamente perché siamo stati molto coerenti nell’esercitare la politica estera sulla base del diritto internazionale”.
La Grecia -ha inoltre affermato il Ministro- “non si impegnerebbe mai in una politica di scambi, una politica utilitaristica: stiamo esercitando una politica estera basata su principi”. Infine il Ministro Gherapetritis ha notato che il numero di voti ricevuti (182 su un totale di 188 paesi votanti) “mostra l’accettazione di cui gode il nostro Paese a livello globale”.
Grecia nel Consiglio di Sicurezza dell’ONU
La Grecia è uno dei 51 membri fondatori dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. Il Paese partecipa attivamente alla maggior parte degli organi, commissioni, organizzazioni, agenzie, programmi e fondi dell’ONU, rispettando i principi di multilateralismo, inclusività e uguaglianza, nel rispetto dei valori fondamentali della Carta delle Nazioni Unite.
Il voto positivo di 182 Stati membri come membro non permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per i mandati 2025-2026 segnala la fiducia della comunità internazionale nel contributo attivo della Grecia agli sforzi per raggiungere la pace e la sicurezza nel mondo, sulla base dei principi del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite.
Durante il precedente mandato della Grecia, i membri del Consiglio hanno affidato alla Grecia la presidenza di due importanti Comitati per le Sanzioni, il Comitato per la Costa d’Avorio e il Comitato per il Sudan, nonché la presidenza del Gruppo di Lavoro sulle Questioni relative alle Sanzioni Generali e la Vicepresidenza del Comitato Antiterrorismo.
Insieme alla Grecia, gli altri quattro nuovi membri non permanenti che parteciperanno al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite a partire dal 1° gennaio 2025 sono Somalia, Pakistan, Panama e Danimarca. I cinque membri eletti inizieranno il loro mandato il 1° gennaio, sostituendo Mozambico, Giappone, Ecuador, Malta e Svizzera.
Sulla base delle 6 priorità stabilite dal Paese e in stretta collaborazione con gli altri membri del Consiglio di Sicurezza, la Grecia si concentrerà sulle aree instabili, cercando di elaborare soluzioni a lungo termine che proteggano la sicurezza dei popoli e forniscano le condizioni per una pace e uno sviluppo sostenibili. Particolare enfasi sarà data al rafforzamento del ruolo delle donne nella pace e nella sicurezza, ma anche alla protezione dei bambini nei conflitti armati.
La Grecia si impegna a soddisfare con dedizione e integrità i suoi alti obblighi in quanto membro neoeletto del Consiglio di Sicurezza e a dare un contributo sostanziale alla promozione della pace, della stabilità e della prosperità nel mondo.
Ecco una breve panoramica dei contributi della Grecia all’interno del Consiglio di Sicurezza:
Operazioni di mantenimento della pace
Il mantenimento della pace è uno dei principali obiettivi delle Nazioni Unite per mantenere la pace e la sicurezza internazionale e aiutare i paesi dilaniati dal conflitto a creare le condizioni per una pace sostenibile. Oggi sono in corso 16 missioni di mantenimento della pace, gestite dal Dipartimento delle Operazioni di Mantenimento della Pace [Department of Peacekeeping Operations (DPKO)] e con circa 99.000 militari e personale di polizia, provenienti da 114 paesi.
La Grecia ha sempre sostenuto e partecipato attivamente alle operazioni di mantenimento della pace e ad altre attività correlate in tutto il mondo, dai Balcani all’Asia e all’Africa, confermando costantemente il suo impegno nei confronti delle Nazioni Unite e la sua missione di mantenimento della pace in tutto il mondo. Questo impegno per il mantenimento della pace si esprime attraverso il sostegno politico e finanziario e la presenza di personale militare e di polizia greco, in varie missioni.
Inoltre, muovendosi in questa direzione, la Grecia ha istituito nel 2000 il Centro di formazione per le operazioni multinazionali di supporto alla pace [Multinational Peace Support Operations Training Center (MPSOTC)] riconosciuto dalla NATO e certificato dall’ONU, e nel 2008 il Centro di formazione operativa per l’interdizione marittima della NATO [NATO Maritime Interdiction Operational Training Center (NMIOTC) certificato dalla NATO, al fine di contribuire, di conseguenza, al miglioramento di un ambiente terrestre e marittimo più sicuro e protetto.
Disarmo
Sin dalla nascita delle Nazioni Unite, gli obiettivi del disarmo multilaterale e della limitazione degli armamenti sono stati centrali negli sforzi dell’Organizzazione per mantenere la pace e la sicurezza internazionali. L’ONU ha dato la massima priorità alla riduzione e infine all’eliminazione delle armi nucleari, alla distruzione delle armi chimiche e al rafforzamento del divieto delle armi biologiche, che rappresentano le minacce più terribili per l’umanità.
La Grecia sostiene il disarmo, il controllo degli armamenti e la non proliferazione, lavorando nel quadro delle Nazioni Unite per promuovere la stabilità e la sicurezza nella regione del Mediterraneo. La Grecia è parte di tutte le organizzazioni e i trattati internazionali relativi al disarmo. La Grecia sostiene che questi trattati dovrebbero essere universalizzati ed entrare in vigore ogni volta che ciò è ancora in sospeso e che la loro attuazione dovrebbe essere verificabile.
Sanzioni
Il Consiglio, assistito da altri membri dell’ONU e della società civile, ha avviato un’ampia discussione sulle conseguenze delle sanzioni nel tentativo di renderle più efficaci e meno dannose per i gruppi deboli della popolazione. Uno dei primi passi intrapresi per migliorare la funzione di tali misure è stata la formazione di gruppi di esperti indipendenti e meccanismi di monitoraggio per supervisionare l’attuazione delle sanzioni. Nel 2000, Lloyd Axworthy, l’allora ministro degli Esteri del Canada, ha convocato il Consiglio di Sicurezza a una sessione speciale in cui è stata decisa l’istituzione del “Gruppo di Lavoro informale sulle questioni generali sulle sanzioni” [“Informal Working Group on General Issues on Sanctions”], con il mandato di formulare raccomandazioni per il miglioramento dell’efficacia delle sanzioni.
La Grecia è tra quelli che sono sensibili all’impatto umanitario delle sanzioni, pur riconoscendone il valore per il raggiungimento di obiettivi politici senza ricorrere all’uso della forza e sostenendo che una maggiore discussione all’interno del Gruppo di Lavoro creerà una convergenza di opinioni nel Consiglio e migliori risultati sul campo.
Fonte testo: Articolo già pubblicato su Greek News Agenda.