L’esposizione temporanea del Museo Archeologico Nazionale di Atene “Il tesoro sommerso. Il relitto di Anticitera” è stata trasferita in Svizzera ottobre scorso. La mostra ora ospitata al Museo di antichità di Basilea (Antikenmuseum Basel und Sammlung Ludwig) accoglierà i visitatori fino al 27 marzo 2016.
L’esposizione vanta gran parte (oltre 370 oggetti) dei reperti del relitto esposti al Museo Archeologico Nazionale di Atene che per la prima volta dopo 2000 anni viaggiano al di fuori della Grecia. Infatti, la mostra è stata un enorme successo in Grecia, con più di 800.000 visitatori in un periodo di due anni.
La mostra, strutturata in cinque sezioni, oltre a presentare i tesori preziosi ritrovati in fondo al mare, ricostruisce tutta la storia della nave (nave, viaggio, vita a bordo) e del naufragio, introducendo il visitatore nel contesto storico-sociale dell’epoca. Il percorso si conclude con una sezione sulla ricerca archeologica subacquea, mettendo in evidenza sia le modalità di recupero del relitto che l’evoluzione della ricerca subacquea dal 1900 fino ad oggi. Come nel caso dell’esposizione ad Atene, nuove technologie, video e installazioni sonore sono disponibili al fine di migliorare la qualità dell’esperienza di visita e lo stato di conoscenza sui oggetti in esposizione.
Il relitto di Anticitera è il tesoro più impostante mai scoperto sui fondali marini. Nella primavera del 1900 un gruppo di pescatori di spugne scoprì al largo dell’isola greca di Anticitera il relitto di un’anticanave che affondò nel primo secolo aC. Secondo gli archeologi, la nave greca affondata si stava dirigendo verso l’Italia con a bordo numerosi capolavori destinati al mercato romano. La scoperta si rivelò molto importante, poiché tra altri oggetti furono rinvenute straordinarie opere d’arte greche (statue in marmo e bronzo, come il “Filosofo” o il bronzeo “Efebo di Antikythera”, una grande quantità di ceramiche, vasi, anfore, monete, oggetti in vetro e moltissimi altri reperti) risalenti ai IV-I secoli aC. e soprattutto i frammenti corrosi di un misterioso oggetto in bronzo databile tra il 150 aC e 100 aC.: il famoso meccanismo di Anticitera (o macchina di Anticitera), una scoperta che ha riscritto la storia della tecnologia.
Benché i ricercatori non siano in grado di spiegarne perfettamente il funzionamento, si pensa tuttavia che si tratti del più antico calcolatore meccanico conosciuto.
Come spiega Kyriakos Efstathiou, professore del Dipartimento di Ingegneria Meccanica dell’Università Aristotele di Salonicco, il meccanismo di Anticitera costituisce inequivocabilmente il primo computer. Questa affermazione è basata sia sull’anzianità dell’oggetto che sulla definizione scientifica del “computer”, secondo la quale “si tratta di un dispositivo o di una macchina possedendo un ingresso per l’introduzione di dati mentre quella macchina esegue calcoli e genera risultati”. “Per quanto ne sappiamo oggi non esiste un altro dispositivo in grado di eseguire calcoli prima dell’invenzione di questo meccanismo” sottolinea il professore, aggiungendo che in realtà “si tratta di un supercomputer”. Questa conclusione è frutto di decenni di ricerca e di studio su uno dei più grandi misteri archeologici di tutti i tempi.
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