‘’La Scuola di Atene’’ è diventata un simbolo del Rinascimento, considerato di aver catturato le radici della tradizione intellettuale occidentale rappresentando il matrimonio di arte, filosofia e scienza. Nell’ affresco di Raffaello, situato nella Stanza della Segnatura, una delle quattro “Stanze Vaticane”, Platone e Aristotele sono le due figure principali dell’opera. Inoltre, su entrambi i lati di Platone e Aristotele, come raffigurano nella scuola di Atene, sono i principali pensatori del mondo classico: i filosofi, i poeti e i pensatori astratti sono dalla parte di Platone, mentre gli scienziati fisici e i pensatori più empirici sono dalla parte di Aristotele.
Con un titolo ispirato dal capolavolo di Raffaello, la mostra ospitata al museo Benaki presenta modelli di settanta diversi spazi accademici da tutta la storia e in tutto il mondo, sia realizzati che non realizzati. Tutti i modelli vengono mostrati sulla stessa scala -1:200- e rappresentano solo quegli spazi accademici che sono riconosciuti come comuni, escludendo tutti gli altri, cioè spazi chiusi come aule e uffici. Sebbene questo lavoro non sia completo, è una vera indagine in evoluzione, un osservatorio dell’architettura pubblica accademica in costante espansione.
‘’La Scuola di Atene’’ è un’aspirazione; una visione utopica di uno spazio libero, aperto, informale, comune, dedicato all’apprendimento. È uno spazio intermedio. Non è all’esterno ma nemmeno all’interno, non è propriamente una sala ma nemmeno una semplice area di circolazione. Non è un’aula, eppure si vedono docenti e studenti impegnati in dibattiti, c’è chi insegna e chi studia.
Anche se in generale pensiamo che l’apprendimento di solito avvenga in classe, educatori e architetti hanno riconosciuto da migliaia di anni che l’apprendimento avviene anche negli spazi intermedi: nei corridoi, sulle scale, al café, gli spazi che chiamiamo beni comuni accademici. Socrate insegnava nell’Agorà. Platone fondò la sua Accademia nell’oliveto fuori Atene e spesso insegnava camminando. I collegi medievali sono stati organizzati attorno a un cortile comune e le università del 20° secolo sono piene di ampi corridoi di circolazione che funzionano anche da spazi di apprendimento informale.
La mostra, curata dallo studio di Neiheiser -Argyros, mira a continuare la ricerca esposta al Padiglione Nazionale Greco alla Biennale di Architettura di Venezia nel 2018 e formare una collaborazione tra gli studenti Università tecnica nazionale di Atene(NTUA) el’Associazione architetturale a Londra. Rimarrà aperta fino al 11 ottobre.
Testo disponibile in inglese via Greek News Agenda e in spagnolo via Panorama Griego.