La Collezione di abiti tradizionali greci “Victoria G. Karelias” (in inglese, The Victoria Karelias Collection of Traditional Greek Costumes), situata alla città di Kalamata, nel Peloponneso meridionale, accoglie da martedì 22 ottobre 2024 una mostra unica dal titolo “Da Avgi a Myrtis e da Myrtis a oggi: gli abiti raccontano” (in inglese, “From Avgi to Myrtis and from Myrtis to today: the clothes narrate”). Le due famose figure femminili, da una parte Avgi, una donna del Mesolitico, vissuta nel 7.000 a.C. a Trikala di Kalambaka, nella regione della Tessaglia, e dall’altra parte Myrtis, una bambina dell’Atene del 430 a.C., si incontrano, per la prima volta, nello spazio espositivo della Collezione, facendo rivivere 9.000 anni di storia dell’abbigliamento.
Avgi e Myrtis, i cui abiti sono stati curati rispettivamente dal costumista Yiannis Metzikof e dalla designer Sofia Kokosalaki, prendono posto tra gli abiti della Collezione, tentando di illuminare la graduale trasformazione dell’abbigliamento da uno strumento di sopravvivenza a un mezzo di espressione dei processi interni e un portatore di complessi messaggi sociali. Essendo due punti di riferimento fissi nel tempo, diventano l’occasione per un interessante dibattito sul ruolo primario dell’abito nell’epoca preistorica e sulla sua evoluzione nell’epoca storica in base alle materie prime disponibili, alle possibilità produttive e ai legami sociali delle persone nelle rispettive condizioni di vita.
Allo stesso tempo, Avgi e Myrtis ispirano un collettivo commento di arte visiva che accompagna la mostra. Cioè, ventuno artisti greci contemporanei rispondono all’invito a realizzare nuove opere, ispirate ai reperti archeologici di Avgi e Myrtis. Gli artisti coinvolti sono Olga-Maria Angelidou, Paschalis Angelidis, Angeliki Antonea, Stelios Gavalas, Kostis Georgiou, Michalis Doulgeridis, Nikos Zivas, Andreas Kalakallas, Amalia Karkoulia, Takis Kozokos, Peni Manavi, Yiannis Metzikof, Alexandros Papakonstantinou, Giorgos Papasotiriou, Vasiliki Sarri, Stefanos Souvantzoglou, Konstantinos Spyriounis, Giorgos Stamatopoulos, Vangelis Rinas, Nikos Fortomas e Sofia Fotiadou. Le loro opere sono una vittoria nella lotta umana contro il tempo, un legame tra il passato e il futuro, un ponte tra l’esperienza individuale e quella universale.
La mostra, realizzata sotto gli auspici del Centro di informazione regionale delle Nazioni Unite e dell’Università del Peloponneso, si terrà fino al 26 gennaio 2025 nello spazio espositivo della Collezione di abiti tradizionali greci “Victoria G. Karelias” a Kalamata (in via Stadiou n. 64, tel. +30 27210 86923 e +30 27210 86927).
Fonte testo e immagini: Collezione di abiti tradizionali greci “Victoria G. Karelias” (comunicato stampa in greco).
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