Il museo Benaki e la Galleria Ghika organizzano fino al 30 luglio 2022 una mostra dedicata a Iakovos Kambanellis e ai luoghi che hanno definito un percorso di vita speciale e unico. La mostra esplora il percorso versatile di Kambanellis, evidenzia le affinità elettive che lo collegano con un’ampia gamma di artisti e pensatori nella Grecia moderna, traccia e porta in luce le correlazioni tra il suo lavoro e le opere dei creatori che sono permanentemente presentate nella Galleria Ghika.
Iakovos Kambanellis occupa una posizione preminente tra i creativi greci che hanno segnato la vita intellettuale e artistica del Paese durante la seconda metà del 20° secolo. Una vita ricca di esperienze, che hanno plasmato la sua personalità, influenzato il suo lavoro creativo, delimitato il suo contributo e la sua presenza nella sfera pubblica. Si tratta del’ autore più illustre e distinguibile del teatro greco, che ha contribuito alla sua rinascita, collegando la drammaturgia con la realtà e le preoccupazioni sociali, il lavoro creativo con il pensiero.
Durante l’inaugurazione della mostra, la Ministra greca della Cultura e dello sport, Lina Mendoni ha sottolineato che questi tre luoghi (Naxos, Mauthausen, Atene) sono tre stazioni di vita che hanno formato il creatore Iakovos Kampanellis, e ne hanno determinato lo stile, la scrittura, le “mete letterarie”. Sono luoghi che hanno scolpito un percorso di vita speciale e unico, una raffinata fisionomia artistica, una personalità profondamente politicizzata. Prigioniero sopravvissuto di Mauthausen, era un combattente spietato per il ripristino della democrazia. Da questa lotta trasse ispirazione e temi per le sue grandi opere, che erano permeate da valori universali. La sua opera”Mauthausen” gli è valso il riconoscimento nella scena letteraria internazionale. Vero esponente dell’anima greca, attraverso il suo lavoro coglie le caratteristiche dei greci del suo tempo e la fragile realtà sociale dell’epoca, ha affermato Mendoni.
Da non dimenticare che 2022 fu proclamato “Anno di Iakovos Kambanellis”, in occasione del centenario della sua nascita. Si tratta di una minima ricompensa per l’enorme lavoro intellettuale del grande autore greco. Iakovos Kambanellis nella sua insuperabile opera, ha registrato in modo unico la storia greca e la realtà sociale del dopoguerra. Riuscì a comporre, con realismo ma anche lirismo, le difficoltà, la lotta, ma anche la forza e la speranza del popolo greco. Tuttavia, a parte il valore senza tempo della sua opera, Kambanellis era un grande greco. Un uomo spirituale, un cittadino irrequieto e un combattente coraggioso, simbolo di resistenza a ogni forma di fascismo. Un uomo unico, intelligente, benevolo, allegro, sensibile, poetico, isolano, ha dichiarato Lina Mendoni.
Iakovos Kambanellis nasce a Naxos, il 2 dicembre 1921, e muore ad Atene il 29 marzo 2011. Sesto figlio di una famiglia con nove figli, fu costretto ad abbandonare presto la scuola per lavorare. Nel 1935, la famiglia si trasferisce ad Atene. Nella sua giovinezza, Kambanellis segue gli studi in un liceo tecnico serale, scopre i librai della capitale e diventa un appassionato lettore di letteratura greca e straniera. Nel 1942, durante l’occupazione tedesca, cerca di fuggire in Medio Oriente. Determinato a trasferirsi in Svizzera, finì per essere arrestato a Innsbruck, in Austria. Fu quindi inviato al campo di concentramento austriaco di Mauthausen, dove fu prigioniero dal 1943 fino al 5 maggio 1945 quando il campo fu liberato dalle truppe americane.