La Fondazione V&M Theocharakis ospita fino al 19 giugno 2022 una mostra dedicata al grande pittore greco Nikos Engonopoulos, raccogliendo alcune delle sue opere maggiori,  prestite da varie istituzioni culturali greche e da collezionisti privati.

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Nato ad Atene nel 1907, Nikos Engonopoulos ha studiato presso la Scuola delle Belle Arti di Atene, avendo come professore il famoso Konstantinos Parthenis. Ma accanto a Fotis KontoglouEngonopoulos si è familiarizzato con la tradizione e l’essenza dell’arte bizantina e post-bizantina. Dopo una serie di viaggi in Europa e di studi in Francia, in Italia e in Germania, Engonopoulos ritorna in Grecia per lavorare nel settore dell’educazione. Engonopoulos era professore alla Scuola Politecnica di Atene. È considerato uno dei maggiori rappresentanti della generazione degli anni ’30, ed è stato anche uno dei principali esponenti del movimento surrealista in Grecia. Il suo lavoro comprende anche traduzioni, studi critici e saggi.

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Attraverso le sue opere, Engonopoulos si muove dal presente al passato, dal sogno al mito e dalla realtà alla fantasia con riflessione e visione, afferma Takis Mavrotas, curatore della mostra e Direttore del Programma Artistico della Fondazione. Secondo Mavrotas, con onestà e altruismo nei confronti della vita, Engonopoulos affronta con coraggio i suoi critici e oppositori, contrapponendo la sua pittura e la sua poesia, fortemente legate al sogno e ai meccanismi onirici, all’assurdo e alla follia. Questo misterioso universo esprime la sua propria verità, un mondo vasto, che riflette la sua passione per tutto ciò che è bello, ma anche il suo atteggiamento critico verso i grandi errori.

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La pittura per Engonopoulos era un esercizio di libertà intellettuale. I suoi protagonisti erano figure umane. Semplici, formose, con movimenti espressivi, ma con inesistenti particolarità del viso. Queste figure impersonali ci immergono nel tempo, portandoci faccia a faccia con eroi solitari o coppie d’amore, della mitologia e della letteratura, della storia e della poesia, sottolinea Takis Mavrotas.

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Per Eleni Glykatzi-Ahrweiler, il surrealista assoluto, straniero o greco, è senza dubbio Nikos Eggonopoulos. Ha fatto sì che la parola di poeta e l’immagine di pittore obbedissero alla propria sintassi e grammatica e componessero una speciale realtà contemplativa ed estetica. Engonopoulos fa poesia dipingendo e crea arte visiva con la sua poesia. Da sottolineare che la brillantezza dei colori di Engonopoulos, il blu Cobalto, il giallo di Cadmio, il rosso abbagliante con tutte le sue sfumature contribuiscono a rendere mitico ogni tema mitologico illustrato dal pittore Engonopoulos.

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Per quanto riguarda il rapporto dell’uomo con l’opera d’arte, Engonopoulos credeva che l’uomo, anche il più impegnato, anche il più devoto a qualcosa, vive momenti di insopportabile solitudine. Lo scopo dell’opera d’arte è eliminare questa solitudine. Lo scopo dell’opera d’arte non è solo quello di intrattenerci. Ci deve consolare.

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foto in copertina: Νίκος Εγγονόπουλος, Ομηρικό με τον ήρωα, 1938, Λάδι σε μουσαμά, 130,5 x 125 εκ, Συλλογή Ιδρύματος Ωνάση

 

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